Presidio Uil a Lecco: "Lavoratori ostaggio di Trenord e di strade che cadono a pezzi"
Esposito: "Noi siamo in possesso di uno studio del professor Gian Carlo Blangiardo (già Presidente dell'Istat fino al 2023) che sostiene che nei prossimi 5 anni l'area del Lario perderà 15mila persone in età lavorativa e 100mila nei prossimi 20 anni. Noi dobbiamo assolutamente rilanciare l'attrattività occupazionale del nostro territorio e per farlo il tema dei trasporti è assolutamente strategico tanto da un punto della sicurezza, quanto da quello delle tempistiche per una migliore conciliazione tra vita e lavoro"
"Lavoratori ostaggio di Trenord e di strade che cadono a pezzi": questo il grido d'allarme lanciato oggi, mercoledì 11 settembre 2024, dalla Uil del Lario che ha organizzato un partecipato presidio (oltre 60 le persone in campo) a Lecco in piazza Diaz, davanti alla sede del Comune.
Presidio Uil a Lecco: "Lavoratori ostaggio di Trenord e di strade che cadono a pezzi"
"La Uil ha portato in piazza Diaz questa manifestazione proprio con l'obiettivo di far vivere le piazze, ed in generale la città, non per fatti di cronaca, ma per i temi della quotidianità delle persone e quindi far vivere città e territorio per dialettica, per partecipazione - ha sottolineato il coordinatore Dario Esposito - Noi oggi qui abbiamo portato il tema della mobilità e di conseguenza anche quello della conciliazione dei tempi di vita e lavoro. La mobilità è un nodo che interessa tanto il lavoro quanto le famiglie, così come i pensionati. Una provincia che si pone l’obiettivo di rendersi accogliente per i lavoratori e le famiglie, così come di non penalizzare le imprese che producono nel e sul territorio, non può consentirsi passi a vuoto con Trenord, con strade statali in eterna manutenzione e puntualmente chiuse ad ogni acquazzone, con località turistiche in eterna difficoltà con la viabilità via lago d’estate".
Proprio oggi, nel giorno del presidio, è stata riaperta la Lecco Ballabio, rimasta chiusa due giorni dopo la colata di fango e detriti caduta sulla strada nella tarda serata di domenica. L'ennesimo smottamento nella zona del cantiere della vecchia frana del 2022 aveva infatti costretto Anas a serrare la Rac per le operazioni di ripristino e messa in sicurezza. Per la città e la Valsassina sono stati due giorni di passione. La stessa che ancora stanno vivendo i residenti della zona del Lago visto che è ancora inaccessibile la Sp 72, chiusa da venerdì scorso dopo la frana a Perledo.
Per non parlare di quanto accaduto in questi giorni con i treni. Guasti e maltempo hanno mandato in tilt le linee lecchesi, Monza-Molteno-Lecco, Como-Lecco e Lecco-Tirano.
"Non si può andare avanti così, con residenti e lavoratori ostaggio di Trenord, di strade che cadono a pezzi, di collegamenti via lago insufficienti - ha proseguito Esposito - Noi siamo in possesso di uno studio del professor Gian Carlo Blangiardo (già Presidente dell'Istat fino al 2023) che sostiene che nei prossimi 5 anni l'area del Lario perderà 15mila persone in età lavorativa e 100mila nei prossimi 20 anni. Noi dobbiamo assolutamente rilanciare l'attrattività occupazionale del nostro territorio e per farlo il tema dei trasporti è assolutamente strategico tanto da un punto della sicurezza, quanto da quello delle tempistiche per una migliore conciliazione tra vita e lavoro. Oggi quindi siamo qui in piazza per estendere la nostra battaglia quotidiana su questo tema, così come su quello della precarietà del lavoro, a tutta la cittadinanza".
Da Palazzo Bovara, per "salutare" i partecipanti al presidio, è uscito il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni che ha sottolineato l'impegno della Amministrazione comunale lecchese su più fronti, da quello della sicurezza a quello ambientale, ad esempio con il rinnovo della flotta dei bus di Linee Lecco.
Tante le problematiche da affrontare e diverse le declinazioni, settore per settore, che questi temi assumono. Tutti, in ogni caso soffrono del problema della mobilità "a partire dagli anziani - ha sottolineato Giacomo Arrigoni, responsabile del settore pensionati - Le problematiche idrogeologiche del nostro territorio sono evidenti e non possiamo e non dobbiamo ridurci ad affrontarle esclusivamente durante le emergenze".
"Il cambiamento del clima, le bombe d'acqua, sono una realtà. E spesso sono gli anziani e i pensionati a pagare le conseguenze più pesanti rischiando di perdere l'auto, la casa, se non la vita stessa. Il Comune di Lecco è alle prese con il Piano di Governo del Territorio che determinerà scelte strategiche da un punto di vista economico e sociale nel lungo periodo. Noi crediamo che vada messo al centro il tema della sicurezza, non intesa esclusivamente come lotta alla criminalità e al degrado, ma come prospettiva per un territorio sicuro anche da un punto di vista geologico e idrogeologico".
Servono un territorio sicuro, strade sicure, stabili sicuri, a partire da quelli che ospitano i nostri ragazzi. "Quello dell'edilizia scolastica è un tema assolutamente urgente - ha aggiunto Francesco Fusco della Uil Scuola - Abbiamo istituti che risalgono a prima degli anni Settanta e non è accettabile. Diciamo questo per altro a pochi giorni da una evidente tragedia sfiorata, quella di Casatenovo, dove è crollato il tetto dell'auditorium delle scuole medie".
"Cosa sarebbe successo se fosse accaduto in un altro momento? Cosa sarebbe successo se l'ondata di maltempo che si è abbattuta tra domenica e lunedì avesse colpito il territorio in un giorno infrasettimanale a scuole iniziate? E' una situazione che non si può tollerare e che si aggiunge alle tante problematiche di cui già soffre il mondo della scuola. Ad esempio a Lecco in questo momento abbiamo una gravissima criticità per quanto riguarda il personale Ata che è assolutamente carente almeno di 100 addetti. Ci sono interi plessi quasi scoperti, penso a Calolzio o a Robbiate, e questo incide ovviamente negativamente sul buon andamento della scuola".
Ultimo, ma non certo per importanza, il settore del trasporto pubblico. "In questi giorni ci siamo seduti al tavolo con le principali società che si occupano di trasporto locale in provincia di Lecco, ovvero Arriva e Linee Lecco" ha detto Dario Ripoli della Uilt (Trasporti e Pulizie).
"I problemi principali restano la formazione dei turni e le condizioni lavorative degli autisti. Non solo ma con l'agenzia Tpl Como Lecco Varese stiamo affrontando il tema delle nuove linee. Rimane il fatto che il vulnus è la carenza di personale e la mancanza di reperibilità dei lavoratori. Questo costringe gli autisti a turni massacranti con due conseguenze assolutamente negative: da una parte la scarsa sicurezza per gli utenti, e dall'altra la fuga dei lavoratori da questo settore. Appena possono scappano, anche perchè gli stipendi sono tutt'altro che invitanti. Un soluzione in questo senso può arrivare dalle accademy che stanno nascendo e che avvicinano al trasporto locale i giovani e li formano adeguatamente".