Ferun de Ugion: taglio del nastro baciato dal sole
Don Maurizio Mottadelli: "Siamo custodi del creato, non padroni"
Dopo l'esordio di ieri, sabato 29 ottobre 2022, con il mitico "Pranzo della tradizione" dedicato agli anziani del paese, è entrato ufficialmente nel vivo nella mattinata di oggi il Ferun de Ugion, il sempre apprezzato appuntamento con le antichissime tradizioni rurali della Brianza Lecchese. Una inaugurazione baciata da un sole quasi primaverile che ha donato una cornice spettacolare al partecipato fierone.
Ferun de Ugion: taglio del nastro baciato dal sole
Giunta quest'anno all'edizione numero 407 la fiera di Sant'Andrea si è aperta con la sfilata in abiti tradizionali e il taglio del nastro da parte delle istituzioni civili e religiose.
"Una bell'età - così ha commentato il Fierone 2022 il presidente della Proloco di Oggiono, Danilo Riva - Quest'anno siamo tornati rispettando la tradizione nel piazzale espositivo, un traguardo raggiunto dopo una valutazione fatta dal consiglio con quindi la possibilità di accogliere tanti standisti in più con prodotti tipici del territorio. Ringrazio fin da ora l'amministrazione comunale e quanti si stanno prodigando per lo svolgimento migliore possibile della fiera, così come le autorità".
Il sindaco Chiara Narciso
Particolarmente soddisfatta di questa nuova edizione, quella della vera ripartenza dopo gli anni di pandemia e restrizioni, il sindaco Chiara Narciso: "407 anni di fiera rappresentano una storia lunghissima della nostra città, ma anche della regione e della nazione. Abbiamo superato tante difficoltà, anche nella storia recente: la pandemia, i rincari dei costi dell'energia, le difficoltà dopo la pandemia di tante associazioni di volontariato che hanno visto una carenza di volontari".
In tantissimi al Ferun de Ugion
La bella giornata ha altresì favorito un'inaugurazione particolare, ricca di buoni propositi e positività per il futuro. "Tutti insieme siamo riusciti a superare le difficoltà - ha aggiunto il primo cittadino oggionese - Grazie a tutti coloro che lavorano per questa fiera: il consiglio direttivo della Proloco con i volontari e il suo presidente perchè hanno dimostrato determinazione e un impegno instancabile, grazie agli uffici comunali e alla Polizia locale per aiutare a garantire la sicurezza".
"La nostra fiera, lo diciamo con orgoglio, è ancora molto attrattiva"
I ringraziamenti sono andati anche alla nuova sezione oggionese dell'Associazione Carabinieri e ai cittadini oggionesi "che sentono veramente loro questa fiera e continuano a darle importanza. La nostra fiera, lo diciamo con orgoglio, è ancora molto attrattiva. Invito altresì a mangiare al ristorante della Proloco perché si mangia bene e si vedono volontari con voglia e sorriso. L'attaccamento degli oggionesi e dai Comuni limitrofi a questa fiera va valorizzato. Dimostra il senso di essere comunità, una comunità di cui sono orgogliosa di essere il sindaco: facciamo diventare questa fiera sempre più grande". Infine il grazie alla banda Marco d'Oggiono "che rende solenni tutti i momenti più importanti per questa comunità".
Raffaele Straniero, consigliere regionale
A seguire ha preso la parola Raffaele Straniero, consigliere regionale, che ha portato il saluto di Regione Lombardia. "Ho pensato alla motivazione che porta tante persone, migliaia, ogni anno a frequentare questa fiera. Perché ha questo successo? In primis per i capi di allevamento esposti, ma anche per il modo con cui è nata la fiera - intorno al commercio e come incontro di espositori di bestiame. Poi si sono aggiunte le bancarelle e i piatti della tradizione culinaria tra cui la trippa. La fiera è un incontro tra persone, per rivivere la tradizione e renderla attiva. Il segreto del successo della fiera è quindi un insieme di questi fattori: è come un bel cesto di prodotti della terra che ti viene offerto con la possibilità di assaggiarli tutti".
Presente anche il sindaco dei ragazzi Sofia Bosis: "Sono lieta di partecipare a questo Fierone, una manifestazione storica e che rappresenta il ritorno alla normalità. Grazie a tutte le persone che ci hanno permesso di essere qui oggi".
Don Maurizio Mottadelli: "Siamo custodi del creato, non padroni"
Infine la preghiera di benedizione del parroco, don Maurizio Mottadelli, che ha aggiunto: "La fiera nasce come agricola, la si è sempre fatta in autunno perché terminato il raccolto prima dell'inverno si ringraziava il Signore per i frutti della terra. Questa benedizione è per chi lavora ancora nel settore e tutti i presenti, per la città perché non smarrisca queste tradizioni su cui costruire il nostro futuro. I frutti della terra hanno sempre una doppia valenza: ricordare all'uomo che siamo custodi del creato e non padroni, ma anche come solidarietà perché non dobbiamo accaparrarci dei doni della terra ma condividerli coi nostri fratelli".
Quindi il taglio del nastro e ringraziamento particolare allo storico volontariato Federico Sangiorgio.
L'area di largo Carniti che quest'anno ospita le bancarelle Coldiretti e delle associazioni locali