L'editoriale

Le scuole libere non sono nemiche del bene comune

L'intervento di Plinio Agostoni, Presidente di Fondazione Brandolese e neo presidente di Confindustria Lecco

Le scuole libere non sono nemiche del bene comune
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Di Plinio Agostoni, Presidente di Fondazione Brandolese e neo presidente di Confindustria Lecco

 

Al posto di una prospettiva sussidiaria che avrebbe dovuto sostenere e valorizzare l’operato delle scuole paritarie dell’infanzia, la Giunta di Lecco sta davvero mettendo a rischio la possibilità di continuare ad erogare un servizio diffuso a livello rionale (ma i rioni non erano importanti per il tessuto sociale e l’integrazione?), economicamente accessibile a tutte le famiglie (ma nel programma politico della lista Gattinoni non c’era un’«attenzione esagerata» alla famiglia dell’infanzia e dell’adolescenza?), pensando forse che, come fu un tempo per la Destra storica, l’unico problema sia quello di far quadrare i conti del bilancio comunale (ma intanto le scuole dell’infanzia come faranno a pagare le bollette?). E così la voce delle scuole libere che sono un fattore prezioso di costruzione del bene comune, vengono presentate (che paradosso!) come presenze nemiche del bene comune. E lo si fa utilizzando in modo strumentale il fenomeno della denatalità e suggerendo economie sulla pelle dei disabili.

 

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C’è un altro aspetto che induce perplessità: l’idea di concedere ulteriori risorse all’Associazione solo dietro presentazione di una progettualità aggiuntiva. Mi pare che si tratti di una indebita ingerenza nel progetto educativo: in questo modo viene messo in discussione il valore della capacità educativa delle scuole paritarie dell’infanzia, che le famiglie lecchesi con convinzione scelgono per la loro proposta educativa e per i loro servizi, compresi quelli offerti nel periodo estivo. L’educazione è un percorso che implica ragione e affettività e ciò si sviluppa dentro uno spazio di libertà. Occorre preservare questi spazi di libertà e di pluralismo scolastico, senza il quale si ricadrebbe in una logica statalista, cioè nella concezione per cui la scuola pubblica coincide tout court con la scuola statale. Una logica assolutamente superata, ma che qualcuno continua a sostenere. Invece, abbiamo bisogno di scuole libere, di scuole che propongono, nel rispetto della libertà di tutti, restando aperte a tutti, un’ipotesi di vita che orienta tutta l’attività scolastica.

Confidiamo che il dialogo fra Associazione e Amministrazione possa riprendere. Dovremmo forse dire, speriamo che possa cominciare perché l’atteggiamento della Amministrazione sembra essere del tipo: cosi è, fine della discussione. E ci permettiamo di riproporre come elemento utile al dialogo, una serie di proposte che la Fondazione aveva elencato come suggerimento per l’azione del futuro sindaco. In sintesi, si chiedeva per tutte le scuole paritarie di ogni ordine e grado presenti sul nostro territorio: il rinnovo della Convenzione con l’Associazione delle scuole paritarie dell’infanzia, l’incremento del contributo da parte del Comune e libertà nella definizione delle rette; la esenzione del pagamento delle tasse comunali, come avviene anche per le scuole statali, e dell’Imu; contributi per la manutenzione degli stabili e per le mense scolastiche; totale assunzione dei costi relativi agli educatori a servizio di ragazzi con particolari difficoltà; incremento del contributo comunale per le famiglie che usufruiscono del servizio di asili nido non comunali ed estensione dello stesso anche ai non residenti previo accordo con i comuni di provenienza; istituzione di contributi alle famiglie per ampliare la loro possibilità di scelta della scuola, sul modello della Dote Scuola di Regione Lombardia nella misura indicativa di 500 euro per le scuole primarie e 1.000 per le secondarie. Se ne può parlare?

Plinio Agostoni, Presidente di Fondazione Brandolese e neo presidente di Confindustria Lecco

 

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