Svolta clamorosa nell'affair Ballabio

I ribelli fanno "marcia indietro" e si astengono: il Comune salvo dal Commissariamento

Il de profundis della Giunta Bussola, ormai suonato da tempo, è stata una liturgia evidentemente... prematura

I ribelli fanno "marcia indietro" e si astengono: il Comune salvo dal Commissariamento
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Svolta clamorosa nell'affair Ballabio: il de profundis della Giunta Bussola, ormai suonato da tempo, è stata una liturgia evidentemente... prematura. Durante il Consiglio comunale convocato per oggi, lunedì 19 settembre 2022, i ribelli guidati da Alessandra Consonni, chiamati a votare il Bilancio, dopo due bocciature senza appello questa volta si sono astenuti.  L'ex Borgomastra, e con lei Luca Pirovano e Marco Pedrazzini, ex membri della maggioranza di fatto fuoriusciti, in "zona cesarini"  hanno quindi di fatto salvato il Comune dal Commissariamento: il principale documento economico programmatico del Comune infatti, con 6 voti favorevoli è stato approvato. Inutile il no del gruppo Ballabio Futura.

I ribelli fanno "marcia indietro" e si astengono: il Comune salvo dal Commissariamento

"Di fronte alla drammatica congiuntura che incombe su larga parte della popolazione, riteniamo che il Consiglio comunale di Ballabio, oggi come non mai, debba farsi carico di esprimere e rappresentare le situazioni di criticità che coinvolgono più direttamente i concittadini.  Appare pertanto auspicabile che, in questo momento di eccezionale gravità, il Consiglio comunale di Ballabio possa proseguire nella propria attività, operando allo scopo di definire politiche e strumenti atti a sovvenire alle esigenze collettive e specifiche e utili ad affrontare anche in sede locale il particolare momento che stiamo attraversando". Così i ribelli, o ex ribelli, hanno motivato la decisione di astenersi. Una scelta arrivata dopo che, lo scorso primo settembre  il  Prefetto di Lecco Sergio Pomponio aveva  diffidato il Consiglio comunale di Ballabio a deliberare, nel termine di 20 giorni, il bilancio di previsione per l’anno 2022. Tutto è avvenuto in extremis quindi

"Ricevuta individualmente la sollecitazione del prefetto ad approvare il Bilancio comunale, al termine di oltre due mesi di confronto e seppur insoddisfatti dall'atteggiamento riservato alle nostre istanze, al cospetto della gravissima crisi che, in ambito sociale ed economico, di giorno in giorno si profila con una intensità inimmaginabile, reputiamo necessario non opporci all'approvazione del Bilancio comunale, al fine di consentire la prosecuzione dell'attività consiliare"  hanno chiosato Consonni, Pirovano e Pedrazzini.

I nodi al pettine? Indennità e progetto Combi

Una virata su tutti i fronti? Più o meno, visto che Consonni in aula si è tolta qualche sassolino. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che la doppia bocciatura del bilancio , almeno in via ufficiale,  era stata scatenata  dall'aumento delle indennità di sindaco e Giunta  considerato dai ribelli "incompatibile con l'impegno di Nuovo Slancio a non accrescere i costi della pubblica amministrazione".

Vero è che, ormai è cosa nota, sullo  sfondo  aleggiava il progetto di ampliamento della ditta Combi Arialdo  sul terreno del Barech, mai digerito da Consonni. Non a caso l'ex borgomastra ed assessore (alla quale il sindaco Giovanni Bruno Bussola, dopo il caos in maggioranza aveva revocato le  deleghe )  stasera ha sollevato entrambe le questioni.

"Ribadisco con fermezza il dissenso circa l'aumento delle indennità di sindaco e assessori, a cui rinuncerò per quanto riguarda il pregresso considerato che questo bell'aumento ha previsione retroattiva. Pertanto provvederò a devolvere il surplus con un atto che motiverò pubblicamente - ha sottolineato -  Non solo l'accettazione di questo aumento, votato in giunta, va contro il primo e più importante dei principi di Nuovo Slancio per Ballabio, ovvero non contribuire ad aumentare mai i costi della politica, ma soprattutto in un periodo come questo ritoccarsi le indennità è semplicemente scandaloso. E' triste che il sindaco di un piccolo comune come questo, che incamera 1500 euro netti al mese si aumenti l'indennità di altri 1000 euro, lordi, al mese e poi vada a piangere sul caro energia, dicendo che il municipio di Ballabio non avrà i soldi per pagarsi le bollette".

No al commissario

"Questa situazione di emergenza deve far riflettere - ha proseguito l'ex sindaco -  Per questa ragione, pur ribadendo la necessità di coerenza e trasparenza, ritengo che il consiglio comunale debba continuare ad operare, perchè questa è la sede dove si può affrontare la situazione di grave criticità. Resto fedele ai valori del gruppo di maggioranza che ho creato oltre 10 anni fa, una fedeltà che non può disgiungersi dal senso di responsabilità, che obbliga a considerare che nelle ultime settimane la situazione è diventata quella di emergenza attuale, con bollette alle stelle, aumenti dei prezzi, inflazione galoppante, restrizioni energetiche, casse integrazioni: è evidente che il consiglio comunale può fare di più sul piano sociale di un commissario prefettizio per sovvenire alle necessità dei cittadini".

E sul Barech?

"Inutile dire, poichè tutti l'hanno capito, che la crisi amministrativa ballabiese ha una radice nella mancanza di trasparenza dell'operazione Barech. Un comportamento inaccettabile, al punto che ancora oggi il sindaco rifiuta di rispondere seppur interrogato in merito, persino all'interrogazione sui motivi e sulle competenze ingegneristiche che lo hanno indotto a firmare il parere di regolarità tecnica relativo alla delibera del Protocollo di intesa tra Comune, Provincia e azienda al posto del responsabile dell'ufficio tecnico. Per tutta risposta, rispetto a chi chiedeva lumi su una faccenda del valore di milioni, sono state fatte girare offesine da asilo mariuccia, i cattivoni, gli invidiosi etc.. In questa situazione, ci mancava solo che il sindaco si votasse l'aumento dello stipendio per premiarsi... Ed è paradossale che sia accaduto proprio così, una situazione dove trasparenza sull'operazione Barech e coerenza sui costi della politica hanno finito per legarsi. E tuttavia, di fronte alla drammatica realtà dei nostri giorni facciamo un atto di fede nel nostro consiglio comunale, lo manteniamo in vita, perchè abbiamo la consapevolezza che sarà questo luogo a fare la differenza in questo autunno e inverno".

"Si va avanti"

Infine una stoccata a chi, più o meno velatamente, ha considerato tutta la vicenda del Bilancio una sorta di... manfrina. "Non è stato perso del tempo durante l'iter di approvazione del bilancio, pare anzi che in questa estate siano state compiute scelte virtuose, idonee al periodo. Ma quello che più conta è l'impegno per il presente e il futuro, con la determinazione di sempre, consapevoli che il senso del tempo che dedichiamo alle istituzioni è tutto nella fedeltà ai valori e ai principi ed è su questa strada che si andrà avanti".

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