Droga e armi in Viale Turati: inchiesta della Squadra Mobile si chiude con 10 denunce e 5 misure cautelari
C'è anche il nesso, confermato, con la sanguinosa faida tra i trapper Simba La Rue e Baby Touchè.
"Viale Turati": il quartiere di Lecco per mesi alla ribalta delle cronache per la mala movida e altre prodezze e intemperanze di Baby Gang e seguaci, adesso è anche il nome di una indagine condotta dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile di Lecco. Droga e armi gli ingredienti, ma c'è anche il nesso, confermato, con la sanguinosa faida tra i trapper Simba La Rue e Baby Touchè.
Da "Viale Turati" alla faida tra Simba e Touchè
Il collegamento con la indagine dei Carabinieri della Compagnia Duomo Milano, conclusa una settimana fa con nove arresti, sette dei quali a carico di giovani residenti nel Lecchese, è tutt'altro che secondario. Anzi. Ricostruendo un minimo di cronistoria degli eventi, l'attività investigativa svolta in viale Turati dagli uomini della Questura lecchese risulta a monte di tutto.
Nove indagati, cinque misure cautelari
Dieci le persone deferite all'autorità giudiziaria, con cinque misure cautelari richieste dal gip del Tribunale di Lecco all'esito delle indagini, di cui una custodia in carcere, tre arresti ai domiciliari e un divieto di dimora in provincia di Lecco. Ma i numeri dell'inchiesta "Viale Turati", illustrata questa mattina, giovedì 4 agosto 2022, in Questura a Lecco, dal commissario capo Gianluca Gentiluomo, a capo della Mobile non finiscono qui. Ci sono anche le cospicue quantità di sostanza stupefacente messa sotto sequestro dagli uomini della Questura: oltre mezzo chilo di cocaina, e altri sette chili tra hashish e cocaina. Poi ci sono le pistole, tre calibro 7.65, una delle quali con matricola abrasa.
Armi e droga trovati in via privata Zanella il 1° aprile
Armi e quasi otto chili droga che sono poi quelli trovati in un box di via Privata Zanella, traversa di viale Turati, nel blitz della Mobile che lo scorso 1 aprile portò all'arresto in flagranza di reato di Fabio Dago Carter Gapea, 25 anni, residente nel quartiere Santo Stefano, e di Alan Christopher Momo, nato in Costa d'Avorio ventiquattro anni fa e almeno fino a venerdì scorso accasato a Valmadrera. La significativa operazione illustrata stamattina in Questura è infatti la stessa per la quale la scoperta del garage-deposito zeppo di stupefacenti ha rappresentato un punto di svolta.
In viale Turati un'attività criminale strutturata e organizzata
"L'indagine trae origine da un’attività info-investigativa che ha portato la Polizia di Stato di Lecco, con la sezione antidroga della Squadra Mobile, ad attenzionare una presunta attività di spaccio insistente in viale Turati e nelle zone centrali di Lecco - ha riferito il commissario Gentiluomo - Fin dai primi accertamenti, svolti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lecco, si è compreso che l'attività criminale monitorata non era occasionale e saltuaria, ma bensì strutturata e organizzata".
Il pedinamento dei presunti pusher ha infine permesso agli agenti di Polizia di individuare il luogo utilizzato dal sodalizio criminale per depositare e, successivamente, stoccare la droga.
Si trattava di un garage, situato in una delle strade limitrofe a viale Turati. Per l'appunto in via Privata Zanella. A quel punto, attraverso un costante monitoraggio dei luoghi e dei soggetti
coinvolti, si è riusciti a stretto giro a ricostruire esattamente come e con quali modalità avveniva l’attività di spaccio.
Le persone ora indagate depositavano all’interno del box, con cadenza quasi settimanale, grandi quantità di stupefacenti che provvedevano, in un secondo momento, a suddividere in dosi da vendere al dettaglio nel centro cittadino.
"Questo modus operandi permetteva al gruppo criminale di ottenere un duplice vantaggio nel caso in cui avessero subito un controllo da parte delle forze dell’ordine durante l’attività di spaccio - ha spiegato il commissario capo Gentiluomo -. E 'stato accertato che tutte le consegne di droga, avvenendo in posti molto vicini al luogo in cui era depositata la sostanza, consentivano ai sodali di rifornirsi di volta in volta al garage incriminato in base alle richieste dei clienti". Così facendo, anche se beccati dalla Polizia, sarebbero stati trovati in possesso unicamente della droga da rivendere, spesso di quantità esigua. "Sotto il secondo profilo, non essendo il box direttamente ricollegabile al sodalizio, anche a seguito di un’eventuale perquisizione domiciliare presso le loro residenze, non si sarebbe trovato alcunché" l'altro vantaggio.
La vicinanza con il mondo dei trapper e con Simba La Rue
Durante l’attività investigativa, è poi emersa una stretta vicinanza degli odierni indagati con il mondo dei trapper e delle gang giovanili. In particolare è risultato che Gapea e Momo facevano parte dell'entourage del trapper Simba la Rue, per il quale (e con il quale) avrebbero preso parte a vere e proprie spedizioni punitive nei confronti di soggetti vicini alla gang rivale del trapper Baby Touché.
Servizio d'ordine armato ai concerti
Alcuni degli indagati nell'operazione "Viale Turati" svolgevano anche un servizio di security durante i concerti e le esibizioni di Simba, spesso portando con sé armi illegittimamente detenute.
L’intera attività investigativa è stata fatta oggetto di approfonditi e ingenti risconti che hanno portato al sequestro di tre pistole. La prima completa di caricatore con 5 cartucce GFL cal. 7.65 mm; la seconda, una Beretta, completa con 2 cartucce GFL cal. 7.65 mm; la terza, di marca Walther, con matricola abrasa.
Viale Turati: 10 deferiti, 5 custodie cautelari, 3 arresti in flagranza
Dei cinque arresti disposti all'esito dell'indagine preliminare, tre erano scattati in flagranza di reato. Tra questi anche Momo e Gapea, con il primo finito ai domiciliari a Valmadrera con braccialetto elettronico, il secondo in carcere a Pescarenico. Ubicazioni dove venerdì 29 luglio è stata loro notificato l'arresto nell'ambito delle indagini sulla faida tra Simba La Rue e Baby La Touché, con riferimento al pestaggio e alla rapina consumate a Milano ai danni di un gregario del trapper padovano. Ora i reati contestati sono di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, di detenzione illecita di armi da sparo e di porto illecito delle stesse in luoghi pubblici.
Giusto per completare i numeri dell'inchiesta, complessivamente sono state contestate 2.300 cessioni di cocaina, oltre 1.300 di hashish e cento i marijuana, per un volume di affari complessivo di oltre 130mila euro. Trentacinque gli acquirenti che gli agenti dell'Antidroga hanno interrogato per ricostruire il quadro dei traffici che avevano per teatro Viale Turati.