La tragedia

Tutta la Valsassina per il commosso addio a Comba e Ringhio

Lacrime e commozione ai funerali di Simone e Nicholas

Tutta la Valsassina per il commosso addio a Comba e Ringhio
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Insieme nella vita, condividendo gioie, passioni, scoperte. Insieme nell'ultimo tragico istante quando la Toyota Aygo rossa carambola, va a sbattere, si ribalta ripetutamente e si trasforma in una trappola mortale. Insieme nell'ultimo viaggio, scortati da un'intera Valle senza più lacrime da piangere. Perché ne sono state versate tante, troppe, da quella maledetta notte tra tra venerdì 2 e sabato 3  febbraio  quando si è verificato l'incidente costato la vita a  Nicholas Combi, 22 anni, di Cremeno, e Simone Combi, 21enne, di Cassina.

Tutta la Valsassina per il commosso addio a Comba e Ringhio

Nel pomeriggio di oggi, lunedì 5 febbraio 2024, centinaia di persone hanno detto addio a Comba e Ringhio, due giovani con un futuro davanti, un futuro che si è tragicamente spezzato sul Lungolario Piave.

Mentre Alessio Zanotta 22 anni, residente a Rancio, il giovane che si trovava in auto con Nicholas e Simone lotta ancora per la vita in un letto dell'Ospedale Manzoni di Lecco, oggi pomeriggio la Valle si è fermata e  la chiesa della Sacra Famiglia ai Noccoli a Cremeno,  dove sono state celebrate le esequie,  è stata incapace di contenere tutte le persone che hanno voluto presenziare alla cerimonia per tributare un ultimo omaggio ai due ragazzi.

Affissi  fuori dalla chiesa gli stessi striscioni che gli amici dei due ragazzi hanno portato come vessilli durante la marcia silenziosa di sabato sera tra Cremeno e Barzio. Tantissimi i giovani con gli sguardi vuoti e le sciarpe del Lecco al collo assiepati intorno ai carri funebri che trasportavano ì feretri. Presenti i sindaci dei due paesi a testimonianza del cordoglio unanime di due comunità distrutte dal dolore.

L'Omelia di don Lucio Galbiati

"Ogni volta che si celebra il saluto a una persona cara che va avanti l’interrogativo è sempre lo stesso: cosa ci passa nel cuore? - ha detto don Lucio Galbiati durante la sua omelia -  Pensando a Simone e Nicholas mi sono chiesto cosa abbiano oggi le loro mamme nel cuore e mi è venuta in mente l'immagine di Maria sotto la croce. Cosa pesava? Le era stato detto che era figlio di Dio, che avrebbe avuto un regno senza fine e invece trova il figlio deriso sulla croce con una corona di spine. E allora ho pensato: una mamma per natura è legata al figlio da una responsabilità che non può eliminare dalla sua vita. E la responsabilità è quella di far sì che il male non possa trovare figlio".

E ancora: "Le mamme non possono non proteggere i figli da piccoli e da grandi. Per questo quando un figlio si ammala gravemente o muore nella madre avviene una lacerazione difficile da riparare. Si sente di essere stata incapace di averlo difeso. La mamma scopre di essere una creatura limitata.  Mettere al mondo un figlio è un gesto definitivo che presuppone il "per sempre". Una mamma pretende l’eternità per i propri figli e non può accettare che precipitino nel nulla. Oggi dobbiamo combattere contro un mondo che ha dimenticato la semplice verità, che siamo fatti per l’eternità. Torniamo sotto la croce con Maria e facciamo tesoro del suo dolore. Le anime dei Giusti sono nelle mani di Dio. Oggi siamo nel lutto e nel pianto, ma abbiamo fede perché Gesù ci ha donato il suo spiritino affinché possiamo camminare nella speranza e non nella disperazione. Ci ritroveremo, perché in Dio noi viviamo e vivremo per sempre".

Don Gianmaria: " Comba e Ringhio, non li abbiamo perduti"

Al termine della celebrazione, don Gianmaria Manzotti con la voce spezzata dall’emozione, ha voluto ricordare i due ragazzi conosciuti in oratorio: "Non li abbiamo perduti, ma ci precedono,  sono nell'eternità. Dobbiamo stare in silenzio e camminare verso il sepolcro e non cercare tra i morti chi è vivo. Loro risorgeranno. Sapere questo non toglie neanche un briciolo della nostra sofferenza ma fa in modo che la sofferenza non si trasformi in disperazione e rabbia. Chi ha fede preghi per questo".

Il ricordo degli amici

Non è riuscito a trattenere le lacrime il nipote di Nicolas: "Grazie per essere stato nelle nostre vite e averle riempito di gioia e preoccupazione. Questo viaggio non lo farai da solo, ma con l’amico di sempre. Sei stato come un fratello”.

Quindi  alcuni amici hanno voluto ricordare Comba e Ringhio: "il dolore immenso che proviamo oggi ci fa capire quanto questa vita ingiusta. Erano due ragazzi genuini con il cuore giusto. Ora non sarà facile andare avanti. Ci auguriamo che sia una lezione per tutti noi e prima di combinare qualche pasticcio penseremo a voi".

Toccanti poi le parole di Edoardo, migliore amico di Simone ma amico di entrambi: “Mi cercava, mi ringraziava perchè gli dedicavo del tempo e io non capivo perché di quei grazie . Oggi sono io che ringrazio lui perché è stato parte della mia vita e perchè so che ora saranno due angeli che veglieranno sempre su di noi”.

 

La mamma di Alessio

Nessuno in chiesa è riuscito a trattenere la commozione quando sul pulpito è salita la mamma di Alessio Zanotta, il giovane  che era in auto coi due ragazzi e che ora lotta per la vita. La donna, distrutta dal dolore si è rivolta alle due mamme: " Non sentitevi in colpa, voi li avete protetti, avete fatto tutto quello che potevate". Poi la donna, dimostrando una grandissima forza d'animo, ha ringraziato tutti gli amici per la vicinanza e lo straordinario affetto".

Al termine della funzione un mesto corteo, con in testa le bandiere biancorosse della Società stella Alpina ha accompagnato Comba e Ringhio nell'ultimo viaggio.

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