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Coronavirus: casi quasi raddoppiati nel Lecchese in un giorno LA NUOVA MAPPA DEI CONTAGI

199 i lecchesi positivi al Covid-19. Ieri erano 113

Coronavirus: casi quasi raddoppiati nel Lecchese in un giorno LA NUOVA MAPPA DEI CONTAGI
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La situazione è sempre più drammatica nel Lecchese. In un solo giorno le persone positive al Coronavirus nel nostro territorio sono praticamente raddoppiate passando ai 113 casi di ieri ai 199 di oggi, giovedì 12 marzo 2020. L'inquietante dato è stato confermato dall'assessore Regionale Giulio Gallera durante la consueta conferenza organizzata per fare il punto della situazione nella nostra regione.

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Coronavirus: casi quasi raddoppiati nel Lecchese in un giorno

Ecco la situazione nel dettaglio illustrata da Gallera

- i casi positivi sono 8.725, ieri erano 7.280 e il giorno prima 5.791. Nei giorni precedenti 5.469/4.189/3.420/2.612

- i deceduti 744, ieri 617/468/333/267/154

- in isolamento domiciliare 2.044, ieri 1.351/1.248/756/722

- in terapia intensiva 605, ieri erano 560/466/440/399/359.

- i ricoverati non in terapia intensiva sono 4.247, ieri erano 3.852/3319/2.802/2.217/1.661

- i tamponi effettuati 29.534, ieri erano 25.629/21.479/20.135/18.534/15.778

- i dimessi 1.085

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi

7 giorni

BG   2.136/1.815/1.472/1.245/997/761/623/537

BS   1.598/1.351/790/739/501/413/182/155

CO   98/77/46/40/27/23/11/11

CR   1.302/1.061/957/916/665/562/452/406

LC   199/113/89/66/53/35/11/8

LO   1.123/1.035/963/928/853/811/739/658

MB   130/85/65/64/59/61/20/19

MI   1.146/925/592/506/406/361 (di cui 451 a Milano città)

MN   169/137/119/102/56/46/32/26

PV   468/403/324/296/243/221/180/151

SO   23/13/7/7/6/6/4/4

VA   98/75/50/44/32/27/23/17

e 235 in corso di verifica.

La nuova mappa dei contagi da Coronavirus

1.067 posti in terapia intensiva

“Abbiamo 1.067 posti in terapia intensiva: in un giorno siamo riusciti ad aprirne 127. E’ un lavoro incredibile”. Ha sottilineato  l’assessore al Welfare della Regione Lombardia “Nei prossimi giorni – ha aggiunto – ne allestiremo altri 16 al San Carlo di Milano e 20 al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dobbiamo ridurre il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali ‘di frontiera’ perché oggi non hanno quasi più capacità. Abbiamo coinvolto tutto il mondo socio sanitario comprese, le Rsa, le case di riposo e gli ospedali privati ottenendo risultati incredibili. Gli operatori sanitari privati accreditati stanno garantendo un supporto importante e concreto al sistema regionale. Nessuno di sta sottraendo alla battaglia contro il coronavirus”.

Posti letto convertiti

“Tutti gli erogatori pubblici e privati hanno praticamente azzerato le attività programmate – ha spiegato Gallera – convertendo i posti letto per incrementare l’offerta di degenza e di sorveglianza intensiva per i pazienti affetti da Coronavirus. Nei reparti di pneumologia delle strutture private accreditate sono ricoverati più di 700 pazienti. I posti di terapia intensiva attivi in questi ospedali sono 292 con un incremento del 26% rispetto ai 230 attivi al 19 febbraio. Di questi, 157 sono dedicati a pazienti Covid-19 e 135 a quelli affetti da diverse patologie. Fra gli altri, al San Raffaele ci sono attualmente 21 pazienti Covid intubati, 16 all’Humanitas di Rozzano, altri 16 all’Humanitas Gavazzeni, 36 alla Poliambulanza di Brescia”.

“Tutto il sistema sanitario lombardo – conclude Gallera – sta reagendo in modo straordinario e coordinato. Questo non è il momento delle polemiche ma dell’azione, decisa e tempestiva. Soprattutto è necessario evitare di contagiare per essere contagiati”.

Risposta straordinaria del mondo sanitario

 “Sono 650 -ha continuato Gallera - i medici e gli infermieri che stanno rispondendo alla nostra richiesta. Da domani i primi 100 entreranno in servizio. Per quanto riguarda l’allestimento a Fiera Milano City, Gallera ha spiegato che si sta elaborando il prototipo “grazie anche alla disponibilità della Fondazione Fiera Milano, disposta a farsi carico, almeno in parte, della realizzazione di queste aree dove collocare i letti di terapia intensiva. Stiamo parlando con la Protezione civile perché abbiamo bisogno di respiratori e personale: almeno 500 medici e 1.200 infermieri”.

 

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