Valle San Martino

Tutti pazzi per le burolle: torna la sagra della castagna

L’appuntamento più atteso dell’autunno inizierà a partire dalle 12.30 di domenica 9 ottobre

Tutti pazzi per le burolle: torna la sagra della castagna
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Castagne, burolle e buon cibo tradizionale: domenica 9 ottobre 2022 torna la “Sagra della Castagna”. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, a Erve, è tutto pronto per il ritorno in grande stile della Sagra della Castagna, una giornata di festa per tutta la Valle San Martino tra piatti dell’antica tradizione, musica popolare e bancarelle.

Tutti pazzi per le burolle: torna la sagra della castagna

L’appuntamento più atteso dell’autunno inizierà a partire dalle 12.30 di domenica 9 ottobre con l’apertura del ristorante che servirà, tra i piatti del giorno, specialità tipiche quali la zuppa di castagne e porri, le tagliatelle di castagne con pancetta e porri, la porchetta o lo spezzatino. Il tutto accompagnato con della ottima polenta.

Nel pomeriggio, con inizio alle ore 14.30, è inoltre previsto il concerto del gruppo folk “I Croccanti”. Per tutta la durata della festa, sarà possibile degustare ottime caldarroste e visitare le numerose bancarelle del mercatino gastronomico, degli hobbisti e dell’artigianato locale.

Per tutte le informazioni e per rimanere aggiornati sull’evento (che in caso di pioggia sarà rimandato al prossimo 16 ottobre) è possibile consultare la pagina facebook della Pro Erve o scrivere una mail a proerve@libero.it.

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Tutti i segreti delle caldarroste

Dopo la raccolta, le castagne vanno fatte asciugare per qualche giorno. Poi vanno "castrate", ovvero va fatta una piccola incisione longitudinale sul lato convesso di ogni castagna. Questi due procedimenti, hanno lo scopo di impedire a quest'ultima che esploda una volta sottoposte al calore. Preparato un bel fuoco vivo, si adagiano le castagne castrate su una padella, detta padella da castagne. Questa è bucata sul fondo e dotata di un lungo manico. Sono peraltro disponibili sul mercato apparecchi, idonei all'uso domestico, dotati di un cestello girevole, azionato da un motorino elettrico, che garantiscono una cottura ottimale delle castagne, senza rischi di bruciature.

A questo punto inizia la cottura, sostenendo la padella sopra il fuoco e girando le castagne regolarmente per impedire che brucino. Si possono irrorare di vino rosso a 2/3 di cottura per insaporirle ulteriormente. Generalmente dopo 20-30 minuti, a seconda del fuoco (ma anche fino a 10 minuti se la cottura è fatta su fuoco vivo) e della dimensione delle castagne, le caldarroste sono pronte e non resta che sbucciarle e mangiarle. Talvolta, onde evitare una carbonizzazione eccessiva sia del tegumento sia del seme edibile vero e proprio durante la cottura, e lo sviluppo di un certo aroma acre/pungente, è preferibile toglierle dalla apposita padella lievemente "al dente" e porle a riposo per almeno 5 minuti in un recipiente isolante (coccio, plastica), ben avvolte e coperte da stracci o strofinacci in modo che si completi la cottura grazie al calore residuo immagazzinato.

È comunque consigliabile effettuare la cottura più intensa e breve possibile (meglio la stufa o un bruciatore del gas di cucina), in primis perché carbonizzandosi i vari strati tegumentali esterni se ne favorisce la rimozione (che può essere molto ostica in caso contrario), secondariamente perché una cottura accelerata non permette una eccessiva disidratazione della parte interna del seme, sicché la caldarrosta si mantiene tonica e croccante. Viceversa, una cottura dolce e prolungata tende a favorire la perdita di vapore producendo però caldarroste molli, vizze o addirittura rinsecchite.

Luca de Cani

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