Pesa Vegia in versione ridotta a causa dell'emergenza Covid
Impossibile, considerata la situazione epidemiologica pensare di proporre la tradizionale rappresentazione in costume storico che, prima della pandemia, attirava a Bellano migliaia di visitatori.
Lo scorso anno un'edizione senza pubblico ma ripresa in diretta streaming per consentire a tutti di assistere ad uno degli spettacoli più suggestivi e tradizionali di tutto il Lecchese. Quest'anno nuova versione, ridotta, ancora una volta a causa del Covid. Stiamo parlando della Pesa Vegia di Bellano.
Pesa Vegia ridotta causa Covid
Impossibile, considerata la situazione epidemiologica pensare di proporre la tradizionale rappresentazione in costume storico che, prima della pandemia, attirava a Bellano migliaia di visitatori. Per non rinunciare del tutto all'appuntamento più amato gli organizzatori hanno pensato a un programma ridotto: dal pomeriggio e fino a sera, ovvero dalle 15 alle 20 sarà possibile ammirare all'eliporto il presepe vivente mentre nell'area del Cotonificio sarà allestito il trono di Re Erode. A deliziare i bambini ci penseranno i magi che daranno in dono ai più piccoli le caramelle nella loro oasi allestita all'interno dell'Orrido magicamente vestito a festa.
La leggenda della Pesa Vegia
Ecco la leggenda raccontata su www.turismobellano.it
Le nuove unità di misura, ossia la “pesa nova”, avevano provocato disappunto nei commercianti Bellanesi: quell'”iniqua ordinanza” era ritenuta una vera calamità per le attività commerciali del paese qualora non si fosse riusciti a contrastarne l’applicazione.
Ed in una concitata riunione in Municipio veniva deciso di ricorrere allo stesso Governatore, perchè annullasse le nuove pese e emanasse una nuova grida per ripristinare le vecchie misure. Il Conte di Fuentes, dimostrando tutta la sua magnanimità, accolse le suppliche dei Bellanesi, e si mise a capo di una delegazione con destinazione il borgo lariano.
L’atmosfera era tesa in paese per l’esito della spedizione. Sin dal primo pomeriggio un insolito via vai animava la Puncia e dopo il tramonto la spiaggia al dì là del fiume Pioverna era ricolma di giovani e vecchi che attendevano con ansia il natante. Il tempo scorreva inesorabile. Il buio incalzava, l’aria era pungente, gelida.
Accovacciati intorno ad un falò uomini e donne erano pensierosi, preoccupati. E di tanto in tanto puntavano gli occhi verso l’oscurità del lago per capire un qualche minimo segno. Il rumore di uno sciacquio giunse improvviso. I Bellanesi infreddoliti si alzarono in piedi a scrutare in lontananza. E quando videro la gondola corriera, con quanto fiato avevano in gola, lanciarono dalla riva il grido “Pesa vegia o Pesa nova?”; “Pesa Vegia” fu la risposta. Popolani e commercianti esultarono. Tutto il paese accorse nel molo per accogliere i messi spagnoli latori della benevola ordinanza. Qualcuno si ricordò che era la vigilia dell’Epifania e pazzi di gioia inscenarono la rappresentazione dei Magi e, improvvisando un lungo corteo, percorsero le vie del borgo soffermandosi a bere ed a mangiare nei bar e nei ristoranti aperti per tutta la notte sino al mattino.
La tradizione
I bellanesi festeggiano questo evento ogni anno da 4 secoli, anche in tempo di guerre e privazioni, inscenando il corteo dei Re Magi, la corsa delle Pese per le vie del paese e il falò sul molo. Negli anni molti sono stati i cambiamenti e le innovazioni nel modo di festeggiare la lieta novella. E vengono così alla luce nel secondo Novecento il Governatore e la lettura dell’editto dal balcone del Municipio, il presepe vivente, il castello di Re Erode e altro ancora: elementi cioè che inseriti nella tradizionale Festa dei Re Magi danno luogo a quella manifestazione popolare dove il sacro si fonde con il profano in un legame indissolubile dal nome “Pesa Vegia”.