Centrosinistra

Tino Magni è senatore: l'unico lecchese in Senato

Ex sindacalista, storico rappresentante della Sinistra e attivista in tante campagne per la pace e i diritti civili e sociali. Eletto a Milano, ma "non ho mai scordato che le mie radici sono in questo territorio"

Tino Magni è senatore: l'unico lecchese in Senato
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Tino Magni ce l'ha fatta: l'ex sindacalista, classe 1947,  di Barzago,  storico rappresentante della Sinistra lecchese, attivista in prima fila di tante campagne per la pace e i diritti civili e sociali,  è stato eletto al Senato nella lista Verdi e Sinistra. La vera sorpresa però - stante la clamorosa esclusione del senatur uscente Paolo Arrigoni - è che Magni sarà  l'unico rappresentante del nostro territorio a Palazzo Madama. Non a Roma dove ritornerà anche Michela Vittoria Brambilla, eletta in Sicilia.

Tino Magni: centrato l'obiettivo che dipendeva da due variabili

Magni  era candidato al Senato non nel nostro collegio, ma nel listino plurinominale di Milano guidato da Ilaria Cucchi. Due le variabili dalle quali dipendeva l'approdo del lecchese a Palazzo Madama:  che la Cucchi vincesse nell'uninominale in Toscana, dove correva per la coalizione del Centrosinistra, cedendo così a Magni il posto di capolista nel collegio milanese; che Alleanza Verdi Sinistra superasse a livello nazionale lo sbarramento del 3%. Entrambe le condizioni si sono realizzate: Cucchi ha vinto (con il 40,08%) contro l'antagonista di centrodestra Federica Picchi (30.03%), mentre   il risultato dell'alleanza rosso-verde guidata da Fratoianni e Bonelli ha raggiunto il 3,53%. Nel collegio Lombardia UO3, dove Magni correva, Sinistra Verdi ha totalizzato il 4,7% delle preferenze.

"Grato al riconoscimento ottenuto a Lecco"

"Mi rammarica la sconfitta della coalizione del Centrosinistra. Era prevedibile, ma non così. Nel nostro schieramento siamo tutti stati premiati, tranne il Pd" esordisce Magni sentito questa mattina, lunedì 26 settembre 2022. "Gli obiettivi che ci eravamo dati come alleanza Verdi e Sinistra, con un messaggio incentrato sulle questioni ambientali e sociali,   li abbiamo raggiunti. Sono felice che  a Milano, ma anche nel Lecchese, siamo riusciti a dare il nostro contributo, con un 3,49% a livello di Collegio plurinominale Como-Lecco-Sondrio, mentre nel capoluogo Lecco abbiamo raggiunto il  4,74%. Quest'ultimo è un risultato di cui sono particolarmente felice e grato: significa che i lecchesi riconoscono l'impegno serio e autentico che ha sempre visto la Sinistra in campo per tante battaglie".

"Il Centrosinistra deve lavorare per dare risposte alle persone"

Affluenza ai minimi storici, però: nel Lecchese si è fermata al 71,53% mentre nel 2018 era stata del 78,82% Per quanto riguarda Lecco città si è attestata al 70,81% contro il 77,75 di cinque anni fa. "Tanti, troppi non sono andati alle urne confermando un trend che avevamo toccato con mano anche alle ultime amministrative, dove aveva votato la metà degli aventi diritto al voto. Ma qui sta il punto: la politica fatica a rappresentare tutti i cittadini, in particolare gli ultimi. Lavoratori e lavoratrici che, non trovando un riferimento inequivocabile, qualcuno che davvero si faccia carico di rispondere alle loro istanze, si astengono o si rassegnano al non voto. Il Centrosinistra deve capire questo, quindi lavorare per costruire una risposta attenta e valida alle vere esigenze delle persone".  Ciò detto, "la Destra non è il maggior partito in Italia dal punto di vista numerico" chiosa Magni.

Tino Magni, un "metalmeccanico a Palazzo Madama

Ora Tino Magni andrà a Roma. "Sarò un metalmeccanico a Palazzo Madama" diceva scherzando durante la campagna elettorale.  In fondo era una possibilità attesa. "In famiglia, con mia moglie e mia figlia, ne abbiamo parlato quando ho accettato la candidatura. Abbiamo condiviso la prospettiva di una elezione. Questa volta la mia non sarebbe stata una mera disponibilità 'di servizio'. Ero certo che Ilaria Cucci avrebbe vinto: è una persona seria, preparata, determinata, tosta. La vera scommessa per il superamento della soglia di sbarramento del 3%. Averla vinta, contribuendo al risultato, è motivo di grande soddisfazione".

"Mi toccherà mettere la cravatta"

E ora? "Sento tutta la responsabilità dell'essere stato eletto. Non so da quanti senatori  sarà costituita la nostra 'pattuglia" a Palazzo Madama. Il mio impegno sarà anzitutto quello di essere all'altezza del compito". Si sta già attrezzando per le trasferte? "Mi hanno già detto che dovrò mettere la cravatta. Un inciso affettuoso e  ironico, sapendo che non sono propriamente fatto per un certo abbigliamento formale. Ma va bene così, mi adeguerò".

Tino Magni: "Eletto a Milano ma non scordo le mie radici lecchesi"

E' stato eletto a Milano, ma è un lecchese, o meglio l'unico senatore lecchese per i prossimi cinque anni. "Ho avuto modo di dirlo già in campagna elettorale, quando la possibilità di una mia elezione era considerata con scetticismo dai competitor, in particolare del Centrodestra. Paolo Arrigoni era convinto che sarebbe stato lui l'unico eletto. Ebbene le mie radici sono  lecchesi. Ho sempre saputo di essere legato a questo territorio e non l'ho mai scordato, anche quando ho rivestito incarichi nel sindacato a livello regionale e nazionale. Per Lecco ci sono sempre stato e ci sarò, avendo attenzione a quelle che sono le istanze e i bisogni di questo territorio. Sento però anche la responsabilità e i doveri di rappresentare il collegio dove sono stato eletto. L'impegno sarà tosto".

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