Lecco

Primo Consiglio comunale a porte chiuse per colpa del Covid, ma c'è la diretta web VIDEO

La seduta trasmessa in diretta streaming

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Primo Consiglio comunale a porte chiuse per colpa del Covid, ma c'è la diretta web. L'attuale situazione epidemiologica non consente ai cittadini di assistere di persona all''esordio in sala consiliare del neo sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, della sua Giunta e del rinnovato Consiglio, che è iniziato alle 18.30 di oggi, lunedì 26 ottobre 2020. Ma èpossibile seguire i lavori sul questo sito e attraverso il canale YouTube del Comune di Lecco.

Primo Consiglio comunale a porte chiuse per colpa del Covid, ma c'è la diretta web

L'ordine del giorno  prevede l’esame della condizione di eleggibilità, di compatibilità e candidabilità e la convalida degli eletti alla carica di Sindaco e di Consigliere comunale, il giuramento del Sindaco, l’elezione del Presidente e dei Vice Presidenti del Consiglio comunale, la comunicazione della nomina dei componenti della Giunta comunale e l’elezione della Commissione Elettorale Comunale.

Il discorso di insediamento del sindaco Gattinoni

Desidero rivolgere un saluto a tutti i cittadini Lecchesi che mi hanno onorato con la loro fiducia, ai lecchesi da moltissime generazioni e ai nuovi lecchesi che hanno scelto questa città per mettervi le radici delle loro famiglie.

Rivolgo un saluto ai Consiglieri Comunali ed a questo consiglio comunale e che, nella sua interezza, rappresenta le anime della nostra città.

Un saluto agli Assessori che ho nominato quali miei più fedeli compagni di viaggio.

Un saluto alle Istituzioni di questa città, a partire dal Sua Eccellenza il prefetto Michele Formiglio che oggi ci onora della sua presenza in occasione dell’insediamento di questo consiglio comunale. 

Un saluto alle autorità civili, militari, religiose che tutte insieme contribuiscono, nel rispetto dei reciproci ruoli, al bene di questa comunità. 

Rivolgo ancora un cordiale saluto al Segretario e a tutta la struttura comunale che ci sta accompagnando in questa delicata fase di avvio, e ancor più sarà fondamentale per trasmettere quel “cambio di passo” che la città si attende.

Permettetemi inoltre di rivolgere un caloroso saluto ed un ringraziamento al mio predecessore, Virginio Brivio, che ha guidato Lecco per dieci anni con saggezza e competenza. Raccolgo il suo testimone con un grande senso di responsabilità, visto anche l’attuale momento così critico per la salute pubblica, unito ad una grande serenità d’animo dovuta al fatto di inserirmi oggi in un Comune che, grazie a Virginio, è in ordine, è capace di esercitare con trasparenza il proprio ruolo in tutti i contesti vitali dei molteplici servizi al cittadino, ed è guardato con rispetto ed ammirazione da parte degli altri territori lombardi.   

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Non posso che iniziare questo primo discorso da Sindaco di Lecco con un riferimento al presente, al ritorno del Covid, il cui tentativo di arginamento avviene con numerosi decreti nazionali e regionali, che sta già mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema sociale, prima ancora che del sistema sanitario. 

Condivido il pensiero che accomuna i sindaci di tutta Italia, bene interpretato dal presidente di Anci: “In queste ore, consapevoli di essere nel pieno di una emergenza che necessita di risposte straordinarie, tutte le istituzioni hanno un dovere: essere istituzioni e assumersi la responsabilità delle decisioni e delle azioni. Con l’obiettivo della tenuta del Paese. L’unico modo perché la risposta straordinaria funzioni è saldare un patto tra Stato e cittadini. Ai sacrifici chiesti alla popolazione devono corrispondere certezze da parte dello Stato: ristoro concreto e immediato a chi chiude, senza lungaggini burocratiche.
All’impegno dello Stato deve corrispondere il senso di responsabilità dei cittadini: rispettare le regole e limitare i contatti per contribuire a frenare il contagio”.

Covid, per come si manifesta e per come va prevenuto, va a colpire non solo la salute fisica, ma anche la salute sociale: che cosa c’è di più anti-sociale di un distanziamento forzato; dell’impossibilità di ritrovarsi insieme per imparare, lavorare, discutere, divertirsi; di non potersi avvicinare agli amici, o parenti, di porre continue barriere fisiche tra di noi (che siano il plexiglass o la mascherina), che finiscono per farci guardare l’un l’altro con sospetto? Una mancanza di fiducia che, protratta per settimane e per mesi, va a minare la tenuta sociale ed economica.

Oggi abbiamo più paura del futuro che del virus”.

Come sindaco ne tengo conto, e farò tutto quanto è possibile per mantenere unita la nostra comunità

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L’avvio di questa consiliatura giunge al termine di una lunga campagna elettorale, unica nella storia per contesto e modalità di svolgimento. Tutte le forze in campo hanno avuto il merito di restituire alla cittadinanza la consapevolezza ed il valore della partecipazione democratica attraverso la quale i cittadini hanno potuto confrontare le diverse proposte politiche, 

profondamente distanti tra loro per presupposti, metodi e, soprattutto, per visione di città

Al termine del confronto, i Lecchesi hanno scelto quella proposta in cui hanno riconosciuto un preciso orizzonte di senso per la propria comunità, e di sviluppo per la propria città: una città che vuole crescere ancor più Bella, Solidale, Sostenibile e Grande. Lo hanno fatto con una scelta che, a partire dai numeri, richiama a un di più di attenzione politica e di metodo: un terzo dei lecchesi non sono andati a votare, al secondo turno la distanza tra me e il mio sfidante - a cui rivolgo in questa aula un pensiero di franco rispetto - è stata molto ridotta. La combinazione di questi due elementi, sebbene non pregiudichi l'efficacia del voto espresso, ci suggerisce un percorso di dialogo e di confronto non facile da costruire ma che ritengo importante riaffermare in questa occasione.

Per lo stesso motivo al momento della mia proclamazione ho affermato che non sarò semplicemente il sindaco di tutti, ma il sindaco “di ciascuno” intendendo in questo modo il fatto che ciascuna persona possa riconoscere in chi rappresenta la città, la “sua” città, un interlocutore attento ai propri bisogni, ma anche al dialogo ed alle proposte che da ciascuno possono pervenire. 

Un dialogo che voglio aperto, franco e rispettoso, improntato sulla fiducia reciproca e sulla concreta speranza di poter costruire, insieme, la casa di tutti. Per quel dialogo politico, che oggi avviene attraverso diversi canali, mi impegno e chiedo a tutti voi, di accogliere la sfida di adottare un linguaggio consapevole del peso delle parole, ancorandolo alla verità delle cose, rigettando il discredito personale ed ogni forma di manipolazione, deformazione, occultamento. Inoltre, il dialogo sociale sarà capace di riconoscere le peculiarità di tutte le formazioni di cui è ricca la nostra città: associazioni di volontariato e associazioni di rappresentanza, cooperative, fondazioni, parrocchie. 

E ancora, un dialogo aperto con quel mondo dell’economia e del lavoro che necessariamente dovrà riconfigurarsi di fronte alle sfide che ci attendono, sia quelle contingenti (ahimè) sia quelle di più lungo periodo che riguardano i nuovi modelli e le nuove tecnologie della produzione, dei servizi commerciali e turistici, della distribuzione, della mobilità e della comunicazione, che dovranno inevitabilmente adeguarsi alle esigenze di un mondo globale senza mai dimenticare la specificità di questo territorio, anzi, traendo da questo gli elementi distintivi, e quindi attrattivi, per la propria crescita.

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Oggi, tutti noi, siamo chiamati a Lavorare per Lecco.

Lavorare per Lecco significa puntare ad un nuovo modello di sviluppo-oltre-lo-sviluppo per questa città e per il territorio, improntato alla sostenibilità quale tratto essenziale per economia, società e ambiente. In tal senso la scommessa vincente, prima di ogni altra, sarà posta sulla partita di bambini, ragazzi e giovani: scuola, formazione, università, cultura ed educazione sportiva costituiscono i primi ambiti di impegno per far fronte con consapevolezza alle sfide del domani.

Lavorare per Lecco significa inquadrarne lo sviluppo in una cornice strategica composta da infrastrutture di mobilità, funzionali, multimodali sulle principali direttrici di comunicazione con i capoluoghi limitrofi, con Milano, con l’Europa.
Vogliamo potenziare le infrastrutture digitali per accompagnare lo sviluppo tecnologico di una città performante, vogliamo potenziare le infrastrutture del sapere scientifico, a partire da Politecnico e Cnr, e le infrastrutture per la cultura, per il turismo, per lo sport quali fattori di maggiore competitività. Il questo senso, il ruolo del Comune Capoluogo sarà tanto più efficace quanto più saprà collegarsi e mettersi al servizio dell’intero territorio.

Lavorare per Lecco significa mettere in atto i grandi progetti di trasformazione urbana, di rigenerazione, di recupero di importanti spazi pubblici perché diventino beni comuni, a condizione, però, di non trascurare, mai, le aree più critiche della città, perché aver cura degli spazi, vuol dire avere cura delle persone che in essi vivono, a partire dai rioni, dove sono ben radicate gran parte delle nostre tradizioni. 

Lavorare per Lecco, significa poi, stare sempre vicino ai bisogni delle persone, soprattutto di quelle in maggiore difficoltà per motivi economici, di contesto sociale, per ragioni di salute o, peggio, di solitudine. La nostra comunità intera, ben più grande del comune, ha già dimostrato generosità e organizzazione nel far sì che nessuno resti indietro, con un impegno ulteriore nella direzione di costruire qui e ora quella che Papa Francesco chiama “fraternità e amicizia sociale”.

Lavorare per Lecco. 

Questo il mio ed il nostro impegno, cui sentiamo l’onore ed il dovere di dedicare il meglio delle nostre capacità.

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