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Insediamento ufficiale di Tino Magni al Senato: "Sento la responsabilità di questo importante ruolo"

"Abbiamo bisogno di una politica alta, come sostenuto da Liliana Segre nel suo discorso"

Insediamento ufficiale di Tino Magni al Senato: "Sento la  responsabilità di questo importante ruolo"
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"Giornata intensa, ricca di emozioni. Sento la grande responsabilità di questo importante ruolo e l'opportunità di dare l'esempio. Abbiamo bisogno di una politica alta, come sostenuto da Liliana Segre nel suo discorso". Sono queste le prime parole del neo senatore lecchese Tino Magni che oggi si è insediato ufficialmente a Palazzo Madama dopo essere stato eletto per Alleanza Verdi Sinistra il 25 settembre al collegio Lombardia 2.

Insediamento ufficiale di Tino Magni al Senato

"In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l'unità di tutti i cittadini è la Costituzione Repubblicana - ha sottolineato Magni, unico senatore lecchese -  I padri costituenti vollero lasciare un compito, quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando la libertà e l'uguaglianza dei cittadini e ne impediscono il pieno sviluppo della persona e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale"

Il pensiero alle famiglie e ai lavoratori

"Tutto il Parlamento in questo delicato momento storico dovrà impegnarsi a guardare alle famiglie e ai lavoratori" ha chiosato il senatore.

Gli auguri di Alberto Anghileri

Il curriculum di Tino Magni

Tino Magni nasce a Barzago (Lc) il 29 giugno 1947 da una famiglia operaia (la madre tessitrice e casalinga, il padre al lavoro in una fonderia di Sesto San Giovanni). È sposato con Rita, operaia metalmeccanica, ed è padre di Sara, laureata in Scienze dell’Educazione all’università Bicocca e attualmente coordinatrice in un Centro Residenziale per persone disabili. Alla scomparsa del padre nel 1959, unico sostegno della famiglia, decide di andare a lavorare e così comincia la sua formazione alla vita nel mondo del lavoro. Dapprima garzone presso un fabbro, poi in una piccola officina metalmeccanica, a 14 anni (nel 1961), col libretto di lavoro in mano, viene assunto da una fabbrica tessile del comune dove viveva. Per migliorare la sua condizione salariale va a lavorare in una piccola fabbrica metalmeccanica di Cassago Brianza dove rimane per 15 anni. Lì impara il mestiere di saldatore frequentando anche una scuola professionale, che gli consente di diventare operaio specializzato.

 

Nel 1967 l’incontro col movimento sindacale che darà una svolta decisiva alla sua vita. Si iscrive alla Fiom Cgil e partecipa attivamente alle lotte operaie di quegli anni. È un periodo di grande fermento per la costruzione del Sindacato Unitario Metalmeccanici (FLM) che, tra l’altro, gli dà la forza nel 1969 di costituire la rappresentanza sindacale anche nella piccola azienda dove lavora. L’elezione a delegato nel suo luogo di lavoro è il primo e importante passo verso un coinvolgimento totale nell’organizzazione sindacale e per una scelta di impegno totale in favore dei lavoratori.

 

La conquista del CCNL del 1969 e il perseguimento dei diritti delle persone in quanto tali sanciti dalla Costituzione, dentro e fuori le fabbriche, lo vede fortemente impegnato, anche oltre le ore trascorse in fabbrica (sere, sabati e domeniche comprese) per organizzare corsi di formazione, elaborare piattaforme contrattuali e progetti per il territorio. Il 1° gennaio 1976 assume l’incarico di funzionario a tempo pieno presso la Fiom di Lecco.

Iscritto al PCI nel 1973, fondata la sezione di Barzago nell’anno successivo, viene eletto consigliere comunale nel suo comune (mandato che lascerà dopo pochi mesi per incompatibilità con la carica sindacale). Prosegue però la sua carriera come funzionario di zona nel meratese dal 1976 al ’79 e col congresso Fiom Cgil del ’78 viene eletto nella segreteria provinciale di Lecco, assumendone la responsabilità organizzativa, con il compito di seguire le grandi fabbriche metalmeccaniche della città: Fiocchi, SAE, Badoni, Beretta e tante altre. Nel successivo congresso del 1981 viene eletto Segretario generale della Fiom Cgil di Lecco. Quattro anni dopo entra a far parte della segreteria regionale Lombardia, con la responsabilità di Segretario Organizzativo e, di conseguenza, svolge il suo impegno a tempo pieno presso la struttura regionale.Nel settembre del 1994 viene eletto Segretario generale della Fiom Cgil Lombardia, carica riconfermata anche nel congresso del 1998 sino a fine mandato.

 

Durante gli anni della dittatura di Pinochet in Cile, cura per la Fiom regionale i rapporti con la Confederación Nacional de Trabajadores Metalúrgicos (CONSTRAMET), ospitandone in Lombardia giovani dirigenti, alcuni dei quali avrebbero poi occupato le più alte cariche di quel sindacato.

 

A seguito del congresso della Fiom Cgil svoltosi nel gennaio del 2002 a Rimini, pur avendo già maturato il diritto alla pensione, nell’aprile dello stesso anno accetta la proposta di assumere la responsabilità di segretario organizzativo della Fiom Cgil nazionale, incarico che mantiene fino al settembre 2005.

 

A seguire fa una breve esperienza (un anno) nella segreteria dello SPI Cgil Lombardia, ma decide di interrompere il suo impegno nel sindacato e di dare, In modo del tutto volontario e gratuito, la sua disponibilità per un impegno politico in Sinistra Democratica (componente non aderente al nascente PD). Assume così il coordinamento per la Regione Lombardia che viene confermato alla nascita di Sinistra Ecologia e Libertà e poi di Sinistra Italiana. Nel gennaio del 2021 il congresso di Sinistra Italiana gli conferisce il ruolo di Segretario Organizzativo Nazionale.

 

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