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Consiglio comunale "ombra": dalla viabilità ai parcheggi passando per il Bione. Le minoranze fanno il pelo e il contropelo alla Giunta

"Questo è il nostro modo di lavorare: dialogo, condivisione, costruttività. E neppure il tentativo non riuscito della maggioranza di impedirci di riunirci qui stasera ci ha fatto desistere"

Consiglio comunale "ombra": dalla viabilità ai parcheggi passando per il Bione. Le minoranze fanno il pelo e il contropelo alla Giunta
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Sono intervenute oltre 70 persone, molti rappresentanti di associazioni e altri di interi quartieri ,al Consiglio comunale ombra organizzato ieri, giovedì 11 aprile 2024, dai componenti dell’opposizione Lecco Merita di più-Lecco Ideale, Fratelli d’Italia, Lega e Appello per Lecco, in via Malpensata poiché l’aula consigliare non è stata concessa.
Tanti i temi che i capigruppo hanno affrontato durante l’incontro e molti altri sono stati gettati sul tavolo dai presenti:   viabilità e  parcheggi del lungolago, il centro sportivo Bione, l’hub dei bus in via Balicco, la nuova sede del Comune, il bilancio di Palazzo Bovara.

Consiglio comunale "ombra": dalla viabilità ai parcheggi passando per il Bione. Le minoranze fanno il pelo e il contropelo alla Giunta

«Questa assemblea comunale convocata da tutti i gruppi di minoranza vuole sopperire a una doppia necessità - ha esordito il candidato sindaco del centro destra Peppino Ciresa alle ultime elezioni -   chiarire la vera situazione di alcune tematiche  fondamentali per la città e i suoi cittadini e per le quali la Giunta Gattinoni "dimentica" di lavorare nelle sedi istituzionali così impedendo una opposizione costruttiva e offrire ai cittadini uno spazio di ascolto delle criticità vissute in prima persona e determinate da scelte amministrative non condivise per farsi portavoci in modo costruttivo delle istanze volte a migliorare tali criticità. Questo è il nostro modo di lavorare: dialogo, condivisione, costruttività. E neppure il tentativo non riuscito della maggioranza di impedirci di riunirci qui stasera ci ha fatto desistere. Avremmo voluto dare a questa riunione anche formalmente il senso che ha ospitandola nella sala consiliare ma, come sapete, con una scelta non democratica e discutibile il Sindaco ha deciso di revocare il permesso di utilizzo della sala consiliare con apertura al pubblico che ci era stato concesso. A noi importa la sostanza. Quindi eccoci qui. A fare, con voi, opposizione, nel senso più istituzionale del termine ovvero riportare le richieste dei cittadini nelle sedi preposte e proporre alternative alle scelte non condivisibili o troppo penalizzantiIn questi tre anni purtroppo non ci è stato concesso di fare opposizione in questo senso: le commissioni sono state spesso annullate, i consigli si sono ridotti a delibere tecniche su tematiche irrilevanti e poc'altro. Ci auguriamo che questo incontro possa indurre la giunta Gattinoni a riportare il dibattito nella sede del consiglio comunale, tornando a riconoscere il ruolo dei consiglieri comunali perché dietro ognuno di noi ci sono centinaia di cittadini che vogliono essere ascoltati».

Poi è stata la volta dei capigruppo che hanno illustrato le diverse tematiche a partire dal Filippo Boscagli di FdI che ha affrontato la questione viabilità. «Lungolago viabilità e parcheggi.  Sono temi strettamente legati tra loro dalla visione che abbiamo di questa città e della qualità di vita di chi ci vive in primo luogo.
"Lungolago - ha detto -  Una delle “3 Piattaforme visionarie” del Programma del sindaco,   10 km di  lungolago da riqualificare, un’esperienza ogni km, ma oggi cosa vediamo? Un progetto da un lato molto ridimensionato, dall'altro che mette in difficoltà chi vive e lavora. 1.500 firme di lecchesi   descrivono bene la difficoltà al confronto e al dialogo di questa amministrazione. Sia chiaro non significa non fare lavori, non fare progetti, non cambiare e abbellire la città. Già ai tempi dei lavori a Malgrate chiedevamo di vederli a Lecco.  Alla richiesta di parcheggio degli esercenti del lungolago è stato risposto di parcheggiare al Liceo, circa 1 km dai locali "perché bisogna imparare a fare due passi". A fronte della richiesta di parcheggi alternativi è stato detto che ci sarà la zona Caviate ex Villa Brick (ma quando?) e sarebbe possibile togliere parte degli abbonamenti dei parcheggi per posteggi a pagamento per i turisti, cioè togliendo posti ai pendolari lecchesi che parcheggiano per lavoro... Allo stesso modo di fronte alla richiesta dei cittadini sia del lungolago che del centro (il centro con oltre 6000 abitanti è il rione più grande della Città) di salvare i propri parcheggi la risposta è stata 80 posti auto in meno, la cancellazione delle strisce gialle, e l'aumento del costo da 120 a 150 euro per i permessi sapendo che sulle strisce blu spesso il posto è introvabile».

E ancora. «Viabilità, forse il punto più dolente di questi anni.  È sotto gli occhi di tutti il caos viabilistico che mette quotidianamente in ginocchio la città, non ultimo il futuro progetto di inversione della zona Gb Grassi. La mancanza di dialogo è arrivata al punto che non solo il piano viene presentato all'interno di una pubblica assemblea senza che nessuno sapesse nulla, pacchetto pronto senza alcuna discussione tecnica. Magari è un progetto bellissimo, ma ogni rendering lo è. Il primo problema è che le sperimentazioni si fanno nelle condizioni normali, quindi non a giugno ma a scuola aperte. La seconda problematica è sollevata dalla stessa Linee Lecco che sulla viabilità ha presentato ipotesi di problemi per il passaggio dei pullman. Non discuto i lavori, che finiranno, del teleriscaldamento mentre vanno decisamente controllate le imprese che li fanno vedendo come vengono lasciati gli asfalti, per chi va in bici e in moto pericolosissimi. Allo stesso modo la sperimentazione della chiusura del Ponte Vecchio oggi non porta alcun risultato nell’utilizzo del Ponte da parte dei pedoni nelle ore di chiusura, sposta semplicemente altrove il traffico.  Ora è arrivata l’ipotesi della zona 30. Come battuta abbiamo già detto che l’idea dei 30 kmh in città per metà giornata è un obiettivo irraggiungibile e già la zona 15/20 sarebbe un buon risultato. Ma a parte questo io personalmente sono anche favorevole ad alcune zone 30 nei rioni, ma oggi qualcuno di voi ha mai visto nell’attuale limite di 50km/h dei controlli nelle normali vie di Lecco? Se mettiamo regole, come sull’abbandono dei rifiuti, poi ci vuole qualcuno che le faccia rispettare se no sono proclami.Ma passando dalla protesta alla proposta bisogna riprendere in mano i progetti ed i piani parcheggi e traffico in vista non solo del PGT ma della vita quotidiana.  Chiediamo che da un lato vengano ascoltate le 1500 persone che hanno convintamente firmato. Chiediamo un confronto sui progetti tanto in aula, in commissione e con gli uffici e assessorati preposti. Chiediamo un piano del traffico e un piano dei parcheggi che corrisponda alla città reale non a quella ideale giustamente da costruire ma che non diventa da ideale e incubo».

E’ stato poi il consigliere Emilio Minuzzo Di Lecco ideale- Lecco merita di più che ha trattato il tema del Bione. «Il Bione è la casa dello sport dei lecchesi -l’esordio -  Purtroppo nel corso degli ultimi anni le amministrazioni che si sono susseguite non sono riuscite a valorizzarlo come i lecchesi si meritano. Il tema è diventato infatti centrale nella campagna elettorale del 2020 tanto che il Sindaco Gattinoni teorizzava - perchè ormai solo di teorie sentiamo parlare - un "piano di recupero degli impianti con tempi certi e responsabilità chiare", un "palazzetto sportivo moderno e un campus dove favorire i talenti" Tutto come sempre all'insegna dell'ormai tristemente smentito cambio di passo. La realtà oggi dopo 3 anni tre di amministrazione gattinoni è che uno! gli impianti non sono stati recuperati ed anzi la piscina è stata repentinamente, maldestramente e con tempismo pessimo chiusa al pubblico con motivazioni smentite dalla stessa cronologia delle attività poste in essere dall'amministrazione che per quasi due anni, solo per grave imperizia e incompetenza, ha continuato a dover rimandare l'esecuzione di lavori all'80% finanziati a fondo perso da Regione Lombardia. Molto banalmente nessuno aveva valutato che il progetto presentato fosse adeguato rispetto allo stato strutturale e manutentivo dell'immobile. Quello che è certo sono i disagi per i cittadini e gli sportivi ma non  i tempi e le responsabilità!».

«L'assessore Sacchi in occasione della Commissione 1 del 22.2.24 aveva garantito che lo spogliatoio del Bione e la pista coperta outdoor, già in grave ritardo, sarebbero stati completati entro la fine di marzo di quest'anno. ebbene oggi e siamo in aprile lo stato di entrambi i manufatti è li da vedere. Non c’è nessuna traccia del palazzetto moderno e del campus dove favorire talenti: l'amministrazione si è concentrata, nonostante gli avvisi e i suggerimenti di tutti i gruppi di minoranza, per mesi su una ipotesi di partnerariato pubblico/privato del tutto antieconomica per il Bione poi infatti naufragata mestamente ed oggi prosegue nella perdita di tempo, nell'inefficienza e nella mancanza di ascolto delle reali esigenze della comunità che amministra. una su tutte: solo 29 giorni prima della comunicazione della chiusura della piscina il 29.3.24 si è tenuto un incontro pubblico a tema Bione ove tale chiusura non era stata neppure accennata.se poi teniamo presente che la piscina è stata chiusa per consentire lavori che costeranno ben 750mila euro salvo poi ipotizzare, nel già citato incontro pubblico, che la piscina con grande probabilità verrà trasferita e quella palazzina verrà dismessa, ebbene è evidente lo spreco di denaro nostro denaro nostro che servirà anche per rimborsare gli utenti beffati e gli utenti da valorizzare che sono stati invece sfrattati. Non cambio di passo ma cambio di sindaco!».

Corrado Valsecchi di Appello per Lecco ha puntato il dito  sulla questione  delle sedi comunali: «Nella passata amministrazione era stato deciso quasi all’unanimità di acquistare la struttura di di via Marco d’Oggiono per trasferirvi gli uffici comunali. Questo avrebbe consentito  di alienare la palazzina dei vigili di via Sassi, di demolire la parte meno nobile del Palazzo civico di piazza Diaz lasciando quindi spazio all’hub dei bus. La copertura finanziaria c’era. In campagna elettorale nessun candidato sindaco  ha mai messo in discussione questo progetto. Tuttavia  passate le elezioni è spuntata l’ipotesi della sede della Deutsche Bank che non era adatta e lo si sapeva. Il risultato è che sono stati spesi soldi pubblici per le verifiche tecniche, e sono stati stanziati altri fondi  per sistemare una palazzina che forse dovrà essere abbattuta.  Tre dirigenti avevano detto che l’operazione non doveva essere fatta e quindi se ne sono andati da Palazzo Bovara  compresa  la presidente del consiglio comunale Francesca Boncina, la più votata dei consiglieri del Pd. Oggi gli uffici comunali sono distribuiti in sette/otto sedi per alcune delle quali il Comune paga affitti costosi. A suo tempo, io ho presentato in autotutela una denuncia alla Corte dei Conti e un esposto in Procura. I procedimenti sono ancora aperti. Non so se c’è un danno all’erario. Comunque è una vergogna».

Il compito di affrontare l’hub dei bus in via Balicco è stata affrontato dalla leghista Cinzia Bettega.

«Dobbiamo ripetere questa esperienza - ha esordito riferendosi al Consiglio comunale ombra - perché mai un’assise ha visto tanta partecipazione.  Noi non riusciamo a capire come tematiche così complesse vengano affrontate dalla maggioranza. I consiglieri comunali non riescono  ad avere informazioni e quindi non possono capirlo. Da parte loro c’è una notevole ignoranza sul comportamento istituzionale che porta a sgambetti e ripicche.  Per quanto riguarda  via Balicco, non solo l’esproprio è irrispettoso, ma la scelta della zona è controindicata perché su quello svincolo insiste l’uscita di 200 box del Super condominio, c’è l’uscita della Ss 36, le scuole,  il parcheggio del centro commerciale  Meridiana con gli autotreni che riforniscono il supermercato e i pedoni che vanno in stazione. L’hub dei bus in quel punto sarebbe il caos. Si possono cercare alternative? La risposta è sì ma a maggio dello scorso anno l’Amministrazione è partita a gamba tesa decidendo l’hub in quel punto con l’arrivo di 200 corse».

Infine Simone Brigatti  ha affrontato il tema dell’Imu: «La richiesta di pagamento dell’Imu formulata dal Comune al Politecnico, evidenza purtroppo ancora una volta una modalità operativa di questa amministrazione che, nonostante le nostre ripetute critiche, continua invariata. Anche in questa occasione infatti l’amministrazione FA CASSA alle spalle dei Lecchesi siano essi cittadini, enti o attività, per finanziare spese non essenziali se non veri e propri sprechi di denaro pubblico.  L'incremento dell’addizionale IRPEF per tutti (ma soprattutto per i redditi più bassi) dell’anno scorso, gli aumenti dei costi della sosta, gli aumenti del costo dei buoni pasto e via così non hanno avuto come risultato una città più sicura, pulita e meglio manutenuta ma sono serviti per studi di progetto inconcludenti (vedasi Bione), oppure per eventi poco (per non dire non) partecipati e iniziative dai costi faraonici ma nella realtà fallimentari come il progetto Deutsche bank. Sono invece purtroppo sotto gli occhi di tutti le condizioni delle strade sia dei rioni che del centro, i problemi di ordine pubblico in alcune zone della città, la mancanza assoluta di pulizia e manutenzione. Pertanto ci chiediamo e domandiamo all’amministrazione perché anche per l’anno 2024 si sia deciso di mantenere in toto l’aumento dell’addizionale irpef (al netto di una piccola crescita della quota di esenzione come da nostra richiesta) e perché debbano essere necessari tutti questi nuovi aumenti tariffari se poi concretamente non rientrano nelle tasche di cittadini in termini di servizi, se lo slogan elettorale “Lecco bella, solidale, sostenibile e grande” rimane solo una frase non tradotta neppure a piccoli passi in Realtà Come si può volere una città bella se non vengono spesi soldi per la manutenzione e la pulizia di strade e rioni? Come può essere solidale se tutti gli aumenti colpiscono soprattutto le fasce di reddito più povere e non si vogliono trovare risorse che in realtà ci sono per aiutarli? Come può essere sostenibile e grande se tra le priorità non c’è il miglioramento della vivibilità per i suoi cittadini?».

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