Galbiati debutta nel CdA di Azimut, "Tutto è iniziato grazie a Riccardo"
L’imprenditore ricopre diversi incarichi nella Galbiati Family di Sirone che fattura 145 milioni e occupa 100 dipendenti
Marco Galbiati entra nel mondo della finanza dalla porta principale. Il noto imprenditore lecchese, nei giorni scorsi, è stato chiamato a far parte come consigliere indipendente del nuovo CdA di Azimut Holding guidato dal presidente Pietro Giuliani. L’imprenditore ricopre diversi incarichi di amministratore e di consigliere della Galbiati Family di Sirone, un gruppo manifatturiero con alle spalle una storia di successo di oltre quarant’anni e che controlla aziende leader come Galbiati di Sirone, Galbiati Lamiere di Montichiari, Praim di Sirone, Metalnastrodi Gorla, Fibrocev di Sirone e la Finag pure di Sirone. Un gruppo che occupa quasi 100 dipendenti e che nel 2021 ha chiuso con un fatturato di oltre 145 milioni. Un imprenditore di successo che il presidente Giuliani ha voluto coinvolgere in Azimut Holding, un colosso che nel 2021 ha conseguito ricavi consolidati per 1,449 miliardi di euro con un reddito operativo di 751 milioni e un utile netto di 605 milioni.
Come è nata questa opportunità di entrare a far parte della prima realtà finanziaria indipendente nel settore del risparmio gestito, attiva da 30 anni e quotata alla Borsa di Milano?
«Tutto è iniziato grazie a Riccardo». Il genitore ha un attimo di esitazione: l’emozione, il dolore e il ricordo della scomparsa improvvisa di Ricky – vittima di un malore al cuore avvenuto nel gennaio 2016 sulle piste dell’Aprica - è ancora molto forte. Un ricordo che poi ha prodotto un libro edito da Mondadori, una storia che probabilmente diventerà un film, ma anche una storia positiva e di generosità iniziata con la donazione dei suoi organi e la conseguente battaglia di civiltà per abolire l’anonimato delle donazioni degli organi.
Cosa c’entra Riccardo?
«Quando sono diventato presidente del CFPA di Casargo, la scuola di Ricky, sono entrato in contatto con MIL, società specializzata in Live communication, eventi e incentive di Milano che ha voluto invitare due classi del CFPA di Casargo a vedere come si lavora nei catering dei grandi eventi, in particolare a una due giorni di Azimut, durante la quale ho avuto occasione di conoscere il Presidente della società Pietro Giuliani».
Quale sarà il suo ruolo?
«Sono un consigliere indipendente. Azimut – su indicazione del suo presidente Giuliani - ha deciso di diversificare le competenze all’interno del CdA, di non limitarsi alla finanza, coinvolgendo anche persone dell’economia reale e del mondo della cultura. Azimut è una grande realtà indipendente; nel CdA si respira un clima molto positivo, concreto. Giuliani è un imprenditore illuminato con una grande visione e una forte capacità di motivazione e coinvolgimento dei collaboratori».
Che contributo pensa di portare?
«Sono certo che da questa esperienza saranno maggiori le cose che imparerò rispetto a quelle che porterò. Ci saranno momenti di confronto e di dialogo su alcune situazioni di investimento che inevitabilmente toccheranno anche il mondo imprenditoriale. Ecco magari in questi momenti potrò portare la mia esperienza, il mio punto di vista sul tipo di settore e di mercato o sulle problematiche legate a temi di acquisizione, logistica, materie prime».
Galbiati, che legami ha lei con la finanza?
«Tutti gli imprenditori oggi devono dialogare con sempre maggiore trasparenza con il credito e la finanza. Non sempre è così. Lo è stato anche per me. Negli ultimi anni, grazie ad alcune operazioni aziendali e alcune esigenze personali, mi sono avvicinato a questo mondo e ho scoperto che si tratta di un mondo interessante e affascinate. La finanza può aiutare a far crescere le aziende».
Azimut è quotata a Piazza Affari da oltre 30 anni. Pensa che l’ingresso in Borsa possa aiutare qualche azienda lecchese o brianzola a fare un salto dimensionale e qualitativo?
«Dipende dalla struttura dimensionale e societaria ma un colosso come Azimut può sicuramente aiutare. Ci sono tante aziende serie e sane che hanno bisogno di finanza per crescere, internazionalizzarsi, fare acquisizioni e compiere un salto di qualità da tutti i punti di vista. Certo, poi quotarsi in Borsa o far entrare un fondo nel proprio capitale significa avere degli azionisti con i quali confrontarsi e, dare un pezzo della tua azienda a un mercato che non sempre conosciuto… Non è un processo facile, ma di certo aiuta a crescere».
Galbiati, lei è anche un imprenditore molto attento al territorio, pensa di poter organizzare un evento anche a Lecco con il presidente Giuliani?
«Sì, se ci sarà l’opportunità. Abbiamo già fatto altri eventi su come la finanza può aiutare l’economia reale».