Economia

Fomas Group: un nuovo e ambizioso piano quinquennale

"Materie prime, energia e guerra ci hanno forgiato, ci hanno spinti ad essere ancora più flessibili".

Fomas Group: un nuovo e ambizioso piano quinquennale
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Non è stato facile superare indenni l’aumento delle materie prime, il caro energia, la guerra e ora dover fare i conti con l’impennata dell’inflazione. Fomas Group ci è riuscita e, nonostante il permanere delle incertezze, ha messo a punto un nuovo e ambizioso piano quinquennale.

Fomas Group: "materie prime, energia e guerra ci hanno forgiato"

«Il 2022 è stato un anno difficile – ha esordito il dottor Jacopo Guzzoni, Presidente di Fomas Group, multinazionale specializzata nella produzione di rotori di grandissime dimensioni, anelli laminati in acciaio e leghe non ferrose e polveri metalliche – Temevamo una riduzione dei volumi e il blocco di qualche progetto da parte dei nostri clienti, invece è stato un anno di conferme con un’interessante crescita in alcuni settori dell’azienda. Complessivamente il sistema industriale ha retto bene e ha assorbito i vari aumenti. Materie prime, energia e guerra ci hanno forgiato, ci hanno spinti ad essere ancora più flessibili. E di questo devo ringraziare tutti i collaboratori. Durante la pandemia non abbiamo mai chiuso perché rientravamo nelle categorie delle filiere produttive strategiche e le nostre persone sono state encomiabili nel rispettare tutti i protocolli di sicurezza che ci hanno permesso di continuare a lavorare pur in un periodo veramente difficile per tutti. Certo, poi abbiamo potuto fare poco per contrastare il caro energia se non cercando di limitare i danni grazie all’implementazione ulteriore di processi produttivi ottimizzati su tutta la catena di fornitura».

Consapevoli di questa solidità avete messo a punto un nuovo piano quinquennale. Quali sono le caratteristiche di questo progetto strategico?

«Siamo abituati a ragionare con una visione di medio e lungo periodo. Per i prossimi cinque anni la nostra previsione è quella di continuare a crescere nei mercati dove siamo presenti (energetico, oil&gas ed industriale) e soprattutto in quelli dove siamo già presenti ma in cui crediamo di poter crescere in modo esponenziale, come l’aerospace. Il piano prevede forti investimenti soprattutto in impianti nuovi, in Italia e all’estero, per gestire meglio la produzione, efficientare i consumi energetici, attraverso impianti e/o macchinari tecnologicamente all’avanguardia. E’ un atto di coraggio perché le incertezze permangono».

A quali criticità si riferisce in particolare?

«Ai costi energetici. E’ vero che rispetto al picco di agosto oggi i prezzi sono scesi, ma restano ancora alti e questa situazione mette fortemente a rischio la competitività delle imprese italiane ed europee rispetto ai competitor di Cina, India e Usa. All’interno del gruppo abbiamo aziende più legate al gas (metano, gas tecnici) e altre ancora all’elettrico, ma i costi energetici sono sostanzialmente tre volte e mezzo, sopra i prezzi medi prima che si scatenasse questo tsunami. Il gap con gli altri Paesi deve essere ridotto e l’Europa, come l’Italia, deve difendere il suo sistema produttivo e manifatturiero. Sono ovviamente favorevole alla transizione energetica, ma deve essere fatta tenendo ben presente la difesa delle imprese e dei livelli occupazionali».

FOMAS Group occupa circa 1.400 persone. Investire in tecnologia e in nuovi macchinari comporterà una riduzione degli organici?

“No, questi investimenti non contemplano riduzione del personale. Anzi, prevediamo un aumento dell’occupazione (a livello Italia di circa 20 persone) e un forte investimento sulla formazione, che solo per FOMAS Osnago si attesta sulle 4.400 ore annue. Oggi in Italia abbiamo difficoltà a trovare personale specializzato, le scuole continuano a far fatica ad offrire alle aziende le competenze di cui necessitano. Le difficoltà di reperimento del personale tuttavia le riscontriamo anche se in modo differente anche negli Usa, in Cina ed in India».

Come intendete risolvere questo problema, comune a tante imprese?

«E’ un tema che interessa tutto il gruppo, ma la priorità, se vogliamo parlare delle aziende italiane, sarà quella di rafforzare i legami con le scuole del territorio, per FOMAS ad esempio con gli istituti Viganò e Clerici di Merate, Badoni e Fiocchi di Lecco al fine di intercettare giovani motivati e con competenze tecniche di meccanica, elettronica, controllo di qualità. Stiamo lavorando molto anche con il Politecnico di Milano che è un ottimo bacino dal quale attingiamo giovani ingegneri laureati in scienze dei materiali e non solo».

Sul fronte del welfare come vi state muovendo?

«L’attenzione alla persona per noi è da sempre un punto di estrema importanza. Stiamo attivando vari progetti che hanno al centro la persona con l’obiettivo di soddisfare sempre meglio le esigenze delle nostre risorse umane».

A cinque anni di distanza qual è il bilancio della start up MIMETE di Biassono, oraimportante punto di riferimento in Europa per la produzione di polveri metalliche per il mercato della manifattura additiva?

«Positivo. Nel 2022 ha raddoppiato il fatturato – pur chiudendo come da previsione il bilancio in negativo - mentre la previsione del 2023 è di un ulteriore raddoppio, segno che avevamo visto giusto. Questo nonostante la pandemia ha oggettivamente fermato chi si stava lanciando in produzioni nuove e mercati poco esplorati. Anche MIMETE ha dovuto fare i conti con il caro energia, utilizzando gas tecnici che  hanno subito un forte aumento di costo. Siamo sempre più convinti che la nostra realtà di Biassono sarà in grado di accompagnare le aziende nel processo di passaggio dalle vecchie alle nuove tecnologie».

Un processo di crescita che passa anche attraverso la joint venture MadeInAdd, partnership strategica per il mercato della manifattura additiva che a fine 2022 avete avviato con CDP Venture Capital e Punch Torino.

«Questa collaborazione nasce con lo scopo di facilitare lo sviluppo e la crescita in Italia, ma non solo, delle aziende nel settore dell’additive manufacturing accompagnandole dalla tecnologia tradizionale (sottrattiva) appunto a quella additiva».

Cos'è Fomas?

Fomas Group è una multinazionale tascabile che è presente in Italia con 4 siti produttivi (Fomas Osnago, Hot Roll a Busano nel Canavese, Asfo a Villamarzana in provincia di Rovigo e Mimete a Biassono), 1 in Europa (La Foulerie a Carignan in Francia), 1 in Cina (FOMAS Dalian), 1 in India (BAY-FORGE a Chennai) e 1 negli States (FOMAS Usa a York in South Carolina) dove lavorano 1.421 dipendenti. Il fatturato consolidato stimato per il 2022 è vicino ai 500 milioni di euro. FOMAS opera con tecnologie all’avanguardia e decenni di esperienza alle spalle che hanno permesso all’azienda di diventare partner essenziale dei clienti, grazie anche a un knowhow che ha permesso di ottimizzare i processi e i materiali, minimizzare i costi e massimizzare la qualità dei prodotti. Una caratteristica molto apprezzata è quella di rispondere ai bisogni dei clienti con soluzioni su misura; l’approccio prevede infatti un focus su qualità, riduzione dei costi, sicurezza e ottimizzazione della resa di processo. Punto di forza di FOMAS Group sono i dipendenti con la loro passione, impegno quotidiano, attenzione al dettaglio e volontà di accettare le sfide. Ecco perché la qualità non è un semplice requisito imposto, ma un preciso obiettivo per raggiungere l’eccellenza in ogni fase del processo. Da sempre la sicurezza e il benessere dei dipendenti sono al primo posto. Ognuno è chiamato a fare la propria parte per tutelare se stesso e gli altri: valori condivisi anche grazie alla formazione continua. Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030, FOMAS Group sta lavorando con i propri clienti e fornitori per implementare le pratiche di sostenibilità nella catena di valore nel ciclo di vita di prodotti e servizi. L’azienda si impegna inoltre a sostenere il progresso sociale nelle comunità dove opera.

Insomma un’eccellenza del “made in Italy” di proprietà della famiglia Guzzoni fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1956, e ora guidata dal presidente Jacopo Guzzoni. Laureato in Economia aziendale alla Bocconi di Milano nel 1987, il dottor Guzzoni è entrato in FOMAS ricoprendo mansioni di crescente responsabilità. Nel 2014 il Presidente Giorgio Napolitano gli ha conferito l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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Dottor Guzzoni

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