Applausi e commozione

Omar Pedrini incanta con la sua voce e i suoi racconti di vita gli spettatori del Lecco Film Fest VIDEO

"Quando c’è la musica siamo sempre in compagnia e quando è profonda ci avvicina a Dio”

Pubblicato:
Aggiornato:

Un grande abbraccio tra Don Davide Milani e Omar Pedrini ha aperto l’incontro del cantante questa sera, domenica 10 luglio 2022,  al Lecco Film Fest. Intervistato da Marta Cagnola, giornalista di Radio 24, Pedrini, cantautore, leader dei Timoria e poi solista ed insegnante ha alternato parole e musica, incantando il pubblico davvero numeroso.

LEGGI ANCHE Mentana e Fontana: il gotha del giornalismo italiano al Lecco Film Fest

Omar Pedrini incanta con la sua voce e i suoi racconti di vita gli spettatori del Lecco Film Fest

 “Vengo da una famiglia operaia – ha detto-  Mia nonna suonava la chitarra ed era la matta del paese. Mio nonno costruiva strumenti musicali. Quando nacqui io mi fecero una chitarrina e cominciai a suonarla a 5 anni. Nella mia famiglia quando si regala uno strumento al bambino si dice “questo è il tuo strumento e con la musica non sarai mai solo” E’ vero. Quando c’è la musica siamo sempre in compagnia e quando è profonda ci avvicina a Dio”. E per sottolineare il concetto ha intonato “Il sole spento” che nasce proprio dalla lettera di un carcerato.

Sole Spento

 

Pedrini ha affrontato diversi momenti di solitudine, dovuti alla malattia cardiovascolare congenita che lo ha costretto a sei interventi, ma non si è fatto fermare: “La vita è tutto un nonostante. Ho un debito nei confronti della scienza e di Dio – ha dichiarato -  Ma questo nonostante è diventato la mia forza. Per due volte “ho tirato la barba a San Pietro”: vuol dire che ho ancora qualcosa da dire, anche se il prossimo “Pit- Stop” è a fine settembre. L’insegnamento più pratico della malattia è quanto sia prezioso il tempo. Adesso sono perfino antipatico: quando sto con degli arroganti fingo di dover prendere una pastiglia e me ne vado!”

Marta Cagnola ha poi indagato il suo rapporto con Ferlinghetti, il papà della beat generation che Pedrini ha conosciuto " quando era un ragazzo di 79 anni, ha fatto della sua vita un’opera d’arte". Tra i maestri di Pedrini va annoverato anche Luigi Veronelli. "Dopo di lui si parla di vini come si parla di musica, di libri”. Pedrini infatti è un conoscitore di vini ed è autore di una guida gastronomica rock che ricorda “Gamberock” la trasmissione che faceva su Gambero Rosso: “ parlo solo di luoghi che ho conosciuto, qualche regione non c’è ma rimedieremo con l’edizione due”. 

Lavoro Inutile

E poi ancora musica con “Il lavoro inutile”  e il “banchetto” della Premiata Forneria Marconi che gli offrono il destro per parlare di successo: “Ho avuto la fortuna di cominciare presto. Sono state montagne russe. Quando mi rivedo, e non capita spesso, ho tenerezza per il ragazzo che ero”.

Pedrini ha poi ripercorso il momento in cui con i Timoria ha vinto nel 1991 a Sanremo il premio della critica: “ Tornammo a casa rassegnati, dalla finestra mia madre mi urlava qualcosa, sbracciandosi: devi tornare a Sanremo, avete vinto il premio della critica”. Lo istituirono per la sezione giovani proprio per noi”.

Impressioni di settembre

Poi di nuovo a ruota libera sulla sua esperienza con la nazionale cantanti: “Sono un rugbista, ho imparato presto che la vita ti può mettere con la faccia nel fango” ha scherzato. “Mi chiamarono per giocare con loro ed eravamo diretti a Lourdes. Sul volo c’era Mogol con cui i ragazzi dei Timoria mi spingevano a scrivere una canzone. Per guadagnare il posto accanto a lui, rifilo una spallata ad Antonacci e mi siedo. Sono uno riservato, non volvevo disturbarlo, ma più o meno nel cielo di Francia esordisco:  Giulio , tu non hai mai lavorato con un gruppo rock…” lui mi interrompe: Non è vero! Secondo te chi ha scritto “Impressioni di settembre” della  Premiata Forneria Marconi?”. La cantavo da una vita, non avevo mai letto che il testo era suo. E’ naufragata così la possibilità di lavorare con lui. Fino ad ora”.

Proprio con “Impressioni di settembre” davanti a un pubblico estasiato e commosso si è chiuso l’incontro.

Chiara Ratti - Foto video Stojanovic

Seguici sui nostri canali