Cultura

I Passaporti dei Promessi Sposi: Perpetua, attuale e moderna, con gli occhi di Giulia Pellegrino

Quarta tappa alla scoperta dei personaggi

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Giulia Pellegrino: è lei la Perpetua del 2021 ne "I Passaporti dei Promessi Sposi", il progetto creativo che  "lancia letteralmente dalla finestra, e se preferite nell’Adda per restare in tema, tutto ciò a cui eravamo abituati: carta ingiallita, vecchie incisioni, stampe, illustrazioni, polvere e ferri vecchi. Consapevolmente". Dopo Lucia, Il Griso, Padre Cristoforo, continua il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti. Personaggi e interpreti che è possibile a imparare a conoscere, e ammirare, anche nella mostra allestita in Torre Viscontea che resterà visitabile fino al prossimo 7 novembre il giovedì e la domenica dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 14 alle 18.

I Passaporti dei Promessi Sposi: Perpetua, attuale e moderna, con gli occhi di Giulia Pellegrino

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Perpetua

Si fa presto a giudicare! Il mio signor padrone, il curato, è descritto come un codardo, un tirchio, intanto i soldi li chiedono a lui. Ma lo sanno quante tribolazioni deve affrontare? E cosa c’è di male se ogni tanto vuole starsene in pace, al calduccio, con un buon bicchiere di vino davanti e un’onesta lettura, invece di farsi tormentare l’anima dalle disgrazie degli altri? Ad essere sincera, io non capisco bene che genere di libri legga: l’altro giorno l’ho sorpreso con la faccia imbambolata davanti a un librone, che diceva ad alta voce: “Carneade, chi era costui?” E chi sarà stato quel signor Carneade?

Adesso si dovevano mettere di mezzo anche quei due giovani, Tramaglino e la Mondella, smaniosi di aver la benedizione di Santa Madre Chiesa per ficcarsi sotto le lenzuola. Del resto non posso dargli torto: io mi ci ficcherei con quel brav’uomo di Beppo Suolavecchia, ma quello è davvero un codardo. Ha paura della suocera e della cognata, donnacce invidiose, che la peste se le porti via!

Mi sa che la ragazza qualche sorrisetto, a quel diavolo di Don Rodrigo, deve averlo fatto: altrimenti perché un signore di quel rango si sarebbe incapricciato della Lucia?

Si, è graziosa, ma perché è giovane: mia mamma diceva “È la bellezza degli asini”.

Fatto sta che ci siamo andati di mezzo anche noi, io e il mio povero Don Abbondio: spaventi, fughe, ho le ossa che mi scricchiolano per i carretti con cui siamo dovuti scappare, poi siamo finiti da quel demonio, di cui ho paura persino a pronunciare il nome: dalla padella alla brace!

Perché io non ci credo che quello si sia convertito: ma ci avete fatto caso? Anche lui avrebbe cambiato anima dopo avere passato una notte con quella santerella di Lucia! E no, a me non la raccontano…

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