Valanga in Grignetta Giovanni Giarletta aveva compiuto la grande impresa sul Cerro Torre

Era da poco rientrato a Lecco dalla Patagonia.

Valanga in Grignetta Giovanni Giarletta aveva compiuto la grande impresa sul Cerro Torre
Pubblicato:
Aggiornato:

Valanga in Grignetta:  Giovanni Giarletta, una delle due vittime della tragedia di oggi,  aveva compiuto la grande impresa sul Cerro Torre.

Valanga in Grignetta

37 anni, di Lecco, vice capo stazione della diciannovesima delegazione lariana del Soccorso Alpino, Giarletta era da pochi giorni stato riabbracciato da amici e parenti, orgogliosi di lui, fieri dell'impresa che aveva appena compiuto. Sì perché Giarletta, giovedì 25 gennaio in cordata con Manuele Panzeri e Tommaso Sebastiano Lamantia aveva  raggiunto la  cima del  Cerro Torre in Patagonia. La cordata dei tre aveva raggiunto   quota 3108 dopo ben tre giorni di scalata sulla Parete Ovest e un bivacco a 40 metri dalla vetta.

COSA E’ SUCCESSO: Valanga in Grignetta: «Il telefono squillava ma non hanno mai risposto»

TRAGEDIA ASSURDA: Giovanni Giarletta aveva da poco compiuto la grande impresa sul Cerro Torre

IL CORDOGLIO DEL SOCCORSO ALPINO: Il messggio del Cnsas Lombardo e del presidente nazionale

L’ULTIMA INTERVISTA: Giarletta aveva raccontato la grande scalata in Patagonia

L'impresa

I tre alpinisti erano partiti da Lecco a fine dicembre. Avevano  dovuto affrontare parecchie difficoltà prima di riuscire a solcare la calotta sommitale di questa incredibile montagna. Il team aveva già tentato la cima nella prima metà di gennaio ma aveva dovuto desistere per via delle condizioni meteo proibitive. Questo primo tentativo aveva  comunque permesso di portare materiale e viveri fondamentali per l’ascesa.

La via dei Ragni

Giarletta, Lamantia e Panzeri avevano quindi portato a termine l’ambizioso progetto di ripercorrere la Via dei Ragni, realizzata nel 1974 dalla spedizione lecchese capitanata da Casimiro Ferrari.  In un paesaggio fatto di cime aguzze, funghi di neve e ghiaccio, Manuele, Giovanni e Tommaso avevano  potuto così rivivere e riscrivere une delle più belle pagine dell’alpinismo lecchese e mondiale.

 

Seguici sui nostri canali