Prima domenica del nuovo lockdown

Una Lecco deserta e in zona rossa si prepara al Natale... con le luminarie

Ben vengano le luminarie. L'idea è che  a costo di sembrar stonate in questo clima, possano invece accendere una speranza. E  soprattutto ben venga una Lecco deserta. Perchè il deserto di oggi possa fare in modo che il virus non trovi terreno fertile su cui attecchire.

Una Lecco deserta e in zona rossa si prepara al Natale... con le luminarie
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Lecco, così come il resto della Lombardia, da venerdì 6 novembre 2020 è in zona rossa. E i lecchesi, ligi alle norme previste (ieri su 248 persone e 118 esercizi commerciali controllati sono state elevate in tutto 12 sanzioni), stanno cercando restare il più possibile tra le mura di casa. Non a caso il salotto buono di Lecco , nel pomeriggio di oggi, domenica 8 novembre 2020, è praticamente deserto. Con una sola eccezione: gli addetti che hanno montato le luminarie natalizie.

Una Lecco deserta e in zona rossa si prepara al Natale... con le luminarie

Sì,  a sette settimane dal Natale, le vie del centro, come via Roma, stanno iniziando a vestirsi a festa. Non che al momento ci sia qualcosa di cui festeggiare, anzi. I dati epidemiologici parlano da soli (ieri, sabato 7 novembre 2020 nella nostra provincia si sono registrati 283 nuovi contagiati e in Lombardia circa un tampone su quattro processato ha dato esito positivo) e non è un caso se su finestre e balconi non appaiono più disegni di arcobaleni colorati con il famoso slogan "andrà tutto bene".

I timori sono tanti, il senso di inquietudine è palpabile. Solo la speranza che le misure restrittive introdotte possano migliorare la situazione può consentire, almeno con il pensiero,  di fare un salto in là  di sette settimana, a quel giorno  di Natale che tutti sperano possa essere sereno, magari sì con il rosso, ma delle vesti di Santa Claus... e non della zona.

Ben vengano le luminarie quindi. L'idea è che  a costo di sembrar stonate in questo clima, possano invece accendere una speranza. E  soprattutto ben venga una Lecco deserta. Perchè il deserto di oggi possa fare in modo che il virus non trovi terreno fertile su cui attecchire, continuando a diffondersi e a seminare tanto, troppo dolore.

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