Sversamento nel Caldone dall'area ex Leuci: il rifiuto non era pericoloso

Il Comune di Lecco ha ricevuto i risultati delle analisi dell'Ats.

Sversamento nel Caldone dall'area ex Leuci: il rifiuto non era pericoloso
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Frutto di un’operazione di smantellamento di alcuni serbatoi d’azoto nel piazzale del sito ex Leuci, la sostanza bianca rilasciata nel torrente Caldone il 16 febbraio scorso è risultata essere agli atti di ATS Brianza, a fronte delle analisi, un rifiuto inerte non pericoloso.  A comunicarlo è il Comune di Lecco che ha ricevuto gli esisti dei campionamenti effettuati dai tecnici della ex Asl.

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L’episodio  era pubblicamente emerso in Consiglio comunale lunedì 25 febbraio e successivamente anche durante la  commissione Ambiente convocata giovedì.  I consiglieri Giovanni Colombo (Lega) e Massimo Riva  (M5S)  ne avevano  chiesto conto agli assessore Alessio Dossi e Francesca Bonacina, il primo in quanto delegato all’Ecologia, la seconda in ordine all’intervento della Polizia locale che quel giorno aveva verificato la segnalazione recandosi sul posto.

Gli inetventi

Sul posto erano intervenuti i Vigili del Fuoco prima e l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale poi, la quale ha richiesto alla ditta che stava effettuando le operazioni di pulizia di provvedere alla messa in sicurezza del materiale ancora presente nel sito al fine di evitare ulteriore eventuale dispersione dello stesso nell’ambiente. Sono stati portati a termine gli interventi di sigillatura delle caditoie del piazzale, atti a evitare ulteriore sversamento nella rete di tombinatura e quindi nel torrente Caldone, mentre la riva del lago è stata tempestivamente ripulita a fronte dell’ordinanza sindacale disposta dal Comune di Lecco.

Sversamento nel Caldone dall'area ex Leuci: il rifiuto non era pericoloso

“Un episodio che fortunatamente ha destato più preoccupazioni di quante, a verifiche e analisi fatte, poteva essere portatore – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Lecco Alessio Dossi. "Mi preme sottolineare come non ci sia alcuna correlazione tra le operazioni di bonifica del sito collegate con la presenza di amianto e questo avvenimento, peraltro causato da una ditta differente, e come gli interventi tempestivi di tutti gli enti e le autorità competenti in materia, abbiano contenuto il problema, nonché tranquillizzato sulla possibile pericolosità del rifiuto sversato".

 

 

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