Struggente addio a Pelladoni. "E' stato un dono per la comunità"
"E' stato un esempio, di persone come lui ne nascono poche"
Chiesa parrocchiale di Garlate gremita oggi, venerdì 20 gennaio 2023, per l'ultimo commosso e doveroso omaggio a un pilastro della comunità, Angelo Pelladoni, anima della Fondazione Bruni che si è spento a 93 anni lasciando un immenso vuoto.
Struggente addio a Pelladoni
Il paese si è letteralmente fermato per partecipare alla celebrazione officiata dal parroco don Matteo Gignoli, con Padre Angelo Cupini della Casa sul Pozzo di Lecco, padre Luigi Sordelli, don Giuseppe Buzzi, don Davide Consonni e dal diacono Davide Canepa. Una cerimonia struggente animata dalle note delle chitarre suonate da nipoti e pronipoti del compianto Pellandoni.
"Siamo qui oggi a dare l'ultimo saluto al nostro fratello Angelo affidandolo alla grazia del Signore - ha detto don Matteo dal pulpito - Pur non essendo più con noi egli continuerà ad essere in mezzo a noi. La sua esistenza ci ricorda che non dobbiamo vivere solo per noi stessi, ma dobbiamo aiutare gli altri con le relazioni e ciò che noi abbiamo siamo chiamati a donare. Perchè il nostro compito è amare. Negli ultimi miei incontri avuti con lui, Angelo mi ha detto che si affidava a Dio".
Don Matteo ha lasciato terminare l'omelia a don Giuseppe Buzzi, nativo di Garlate e parroco della parrocchia lecchese del Caleotto che ha ricordato gli anni trascorsi all'oratorio con Pelladoni. "Angelo era un vulcano di idee che con lui diventavano subito azioni come ad esempio le vacanze in montagna. Ora chiedo a lui di aiutarci ad ascoltare e vivere la parola di Dio".
"Un dono per la comunità"
Toccante anche l'omaggio del sindaco di Garlate Beppe Conti. "Voglio anche io salutare Angelo a nome del Comune. Lui, con le sue grandi capacità e il suo impegno, è stato l'ancora di salvezza della Fondazione Bruni. Era un punto di riferimento della nostra comunità, una comunità che lui portava nel cuore. E' stato un esempio, di persone come lui ne nascono poche, per noi è stato un vero dono".
Mario Stojanovic