Pescate

Straziante addio alla giovane Martina Mancuso: "Sapevi nascondere la sofferenza dietro ad un sorriso"

Palloncini e braccialetti rosa,  omaggi, ricordi e tante lacrime. Volti rigati dal pianto incapaci di accettare che oggi Martina non ci sia più, che la guerriera abbia smesso di lottare, che abbia deposto le armi che aveva imbracciato con coraggio.

Straziante addio alla giovane Martina Mancuso: "Sapevi nascondere la sofferenza dietro ad un sorriso"
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Palloncini e braccialetti rosa,  omaggi, ricordi e tante lacrime. Volti rigati dal pianto incapaci di accettare che oggi Martina non ci sia più, che la guerriera abbia smesso di lottare, che abbia deposto le armi che aveva imbracciato con coraggio. E' stata una cerimonia straziante quella celebrata nel primo pomeriggio di oggi, martedì 8 novembre 2022, nella chiesa parrocchiale di Pescate per l'addio a  Martina Mancuso, 27 enne originaria di Colle Brianza, trasferitasi da qualche tempo a Pescate, che da tempo lottava contro una leucemia, scomparsa nella giornata di sabato 5 novembre all’ospedale San Gerardo di Monza, dove si trovava ricoverata da una settimana a causa del virus West Nile provocato da una puntura di zanzara. 

Straziante addio alla giovane Martina Mancuso

Tante, tantissime le persone che si sono riunite  per portare a questa giovane ragazza il loro ultimo saluto e l’affetto di chi, al suo fianco, ha vissuto tantissimi momenti sia di gioia che di dolore, tutti però vissuti e affrontati con un grande sorriso stampato sulle labbra.

“Siamo qui oggi - ha affermato don Matteo Gignoli, parroco di Pescate, durante la sua omelia - accompagnare Martina, in questo viaggio che mai avremmo voluto intraprendesse. Lei che aveva davanti un futuro promettente che qualche anno fa è stato minato da una grave malattia ha saputo toccare con una grande forza e altrettanta dignità la fragilità della nostra vita. Vita  che, a volte, abbiamo l’illusione sia invincibile”.

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"Non ha mai nascosto la realtà"

Una lotta quella di Martina Mancuso vissuta in silenzio, con grande coraggio ma senza mai celare  nulla di quello che stava accadendo: “Mi ha colpito - ha continuato il sacerdote - come Martina non abbia mai nascosto la realtà ma le ha dato un nome e la ha affrontata. Determinata e solare, l'ha affrontata senza lamentarsi. Ora, è importante che coloro che l'hanno amata e che da lei sono stati amati non si sentano soli. Il tempo, con fatica, guarirà e lenirà queste ferite ma la nostra presenza fa sì che questo dolore sia portato sulle spalle di tutti, e questa cosa consola perché chi muore, non ci lascia per sempre, ma continua a vivere nei nostri cuori”.

"Sapevi nascondere la sofferenza dietro ad un sorriso"

Toccante anche il ricordo di mamma Orietta e papà Salvatore, oggi stretti al compagno Antonio e al fratello Luca: “L’amore più grande che si può provare è quello per un figlio. Un amore senza confini e condizioni che ci ha insegnato tanto in questa avventura dolorosa. Sapevi nascondere la sofferenza dietro ad un sorriso, anche se noi sapevamo che non sarebbe bastata una nostra carezza per alleviarla. Sei stata una donna forte, sempre sorridente e così rimarrai per sempre nel nostro cuore. Buon viaggio, da mamma e papà”.

Braccialetti rosa per Martina

Centinaia gli amici che hanno voluto essere presenti alla cerimonia.- Hanno distribuito  a tutti un simbolico braccialetto rosa, il colore preferito da Martina, indossato come simbolo della vicinanza, in un momento così doloroso e tragico, alla sua famiglia e agli affetti più cari.

"Ora che sei un piccolo angelo mi affido a te"

“Ti scrivo oggi come se ti stessi scrivendo un messaggino su whatsapp perchè mi sembra impossibile che tu non ci sia più- - ha ricordato un’amica, straziata dal dolore - Voglio continuare a parlarti come fossi ancora qui, con il tuo immancabile sorriso. L’amore di una famiglia è una forza che non può essere confinata, ce l’hai insegnato tu. La complicità e l’affetto che ci hanno legato sono parte di me e nelle tue foto riconosco ancora quell’animo tenero e allo stesso tempo coraggioso che ti ha sempre contraddistinta. Un pezzo del mio cuore si è rotto irrimediabilmente e ora che sei un piccolo angelo mi affido a te: guidami nella quotidianità, perché come hai sempre saputo, senza il tuo sguardo vigile va a finire che combino qualche pasticcio. Ciao piccola Marti”.

Martina Mancuso,“La bambina del gruppo”

Il ricordo di Martina rimarrà però vivo anche nei cuori di chi, insieme a lei, ha condiviso la battaglia contro  malattia. Persone adulte, quasi degli zii, che anche senza conoscerla hanno saputo cogliere il valore della sua vita: “Sarai sicuramente molto stanca per quel mostro che è riuscita a portarti via da tutti noi. Noi che con l’amore che ti meritavi ti abbiamo adottato all’interno dei nostri gruppi. - hanno ricordato gli “Zii del ‘66” - Ti chiamavamo, e lo faremo sempre, “la bambina del gruppo”. Anche se non tutti abbiamo avuto l’onore di conoscerti di persona, conoscevamo per filo e per segno ogni momento della tua vita. Hai combattuto tanto, mostrando di essere la grande guerriera che sei. Ora riposa serenamente e aspettaci… perchè sappiamo che un giorno ci ritroveremo di nuovo tutti assieme”.

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I palloncini volati in cielo per raggiungere Martina Mancuso

Al termine della cerimonia, prima della sepoltura, il feretro di Martina Mancuso è stato portato all’esterno della chiesa dove gli amici hanno voluto tributarle un ultimo affettuoso abbraccio, lanciando al cielo dei palloncini, rigorosamente di colore rosa.

“Non dimenticate ciò che è stato il vostro percorso con lei - ha concluso don Matteo - e il tempo condiviso. Noi sappiamo quanto tempo ci è dato nella vita, ma sappiamo scegliere come trascorrerlo, capendo quali siano le vere cose di valore, proprio come ha fatto la nostra Marti”.

Luca de Cani

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