Dietro front

«Stop» di Speranza allo sci amatoriale: doccia gelata a 12 ore dalla ripartenza

Tutto era pronto ai Piani di Bobbio per l’agognata apertura della stagione. Aspra protesta dei vertici di Regione Lombardia: "Assurdo apprendere la decisione del ministro dalle agenzie di stampa. Così il danno è doppio"

«Stop» di Speranza allo sci amatoriale: doccia gelata a 12 ore dalla ripartenza
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Doccia gelata sullo sci amatoriale, gli operatori degli impianti di risalita e del turismo invernale. Tutto era pronto per la ripartenza, fissata per domani, lunedì 15 febbraio. Una doccia gelata - che ha sconcertato e immediatamente scatenato sdegno e proteste da parte dei vertici politici di Regione Lombardia - lo stop decretato dal ministro della Salute Roberto Speranza alla ripresa delle attività sciistiche amatoriali. Fatto sta che oggi, domenica 14 febbraio, il divieto è stato prorogato fino al 5 marzo.

Sci amatoriale resta l palo fino al 5 marzo

Lo stop allo sci amatoriale è stato decretato alla luce delle «mutate condizioni epidemiologiche» riferite nel fine settimana dal Cts, peggiorate dalla diffusa circolazione delle varianti del virus Sars-CoV-2. Secondo gli scienziati non ci sarebbero le condizioni «per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale».
Chi si era organizzato, prenotando e acquistando i pass, dovrà lasciare gli scii in garage ancora per almeno due settimane. La "saracinesca" resta calata anche sui Piani di Bobbio, mai innevati e paradossalmente vuoti come in questa disgraziata stagione segnata dalla pandemia. In stand by anche i mugugni sul parcheggio a pagamento e la soppressione della navetta. La questione adesso è ben altra. E la protesta è rovente.

Guidesi: "Così il danno economico è doppio"

«Non si può dalla sera alla mattina dire a chi si è rifornito, a chi si è organizzato, a chi ha formalizzato contratti stagionali che non può lavorare. Ci vuole buon senso e avere buon senso è conoscere il mondo del ‘lavoro’. Così il danno economico è doppio: con sole 12 ore di anticipo è stata cancellata una programmazione di settimane. È davvero inaccettabile il fatto che qualcuno non se ne renda conto» ha tuonato l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi dalla propria bacheca Facebook.

Fontana: "Assurdo apprendere la decisione del ministro dalle agenzie di stampa"

«Trovo assurdo apprendere dalle agenzie di stampa la decisione del ministro della Salute di non riaprire gli impianti sciistici a poche ore dalla scadenza dei divieti fin qui in essere, sapendo che il Cts aveva a disposizione i dati da martedì, salvo poi riunirsi solo sabato» l’intervento del governatore Attilio Fontana. «Una decisione - ha aggiunto il presidente - dell'ultimo secondo che dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa. Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di “settimana in settimana” è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini. Solo sette giorni fa lo stesso Cts nazionale aveva dato il via libera a un regolamento molto severo per poter riaprire. Su quella base avevamo consentito la riapertura». L’assessore alla Montagna Massimo Sertori ha chiesto tout court a Speranza di scusarsi «con le migliaia di operatori turistici e i cittadini per questa incredibile vicenda e, soprattutto, indennizzare immediatamente gli uni e gli altri che si sono fidati delle loro decisioni. È arrivato il momento di rivedere questo sistema dei 'semafori settimanali': una richiesta formale che facciamo al nuovo Governo».

Lucente (Fratelli d'Italia): "Se questo è il benvenuto del nuovo Governo Draghi..."

Fratelli d’Italia ha incassato il primo successo dopo la decisione di non appoggiare il neonato Governo Draghi. «Se questo è il benvenuto, siamo ancora più convinti di aver fatto la scelta giusta stando all’opposizione - ha detto Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia - Mi auguro, per l’Italia e per gli italiani, che coloro che sostengono Draghi abbiano progetti ben diversi per il futuro».

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