Lecco

Sorpresi dal temporale al Pizzo d'Erna: salvati nella notte

La furia del nubifragio che si è abbattuto su Lecco nella serata di ieri avrebbe potuto avere conseguenze fatali per i tre giovani

Sorpresi dal temporale al Pizzo d'Erna: salvati nella notte
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La furia del nubifragio che si è abbattuto su Lecco nella serata di ieri (una perturbazione annunciata visto che la sala operativa della Protezione civile regionale nel primo pomeriggio di  lunedì 22 luglio, aveva emesso un'allerta meteo di codice giallo per la nostra provincia) avrebbe potuto avere conseguenze fatali per i tre giovani escursionisti sorpresi dal temporale al Passo del Cammello al Pizzo d'Erna.

Sorpresi dal temporale in Erna: salvati nella notte

E' successo ieri sera mentre su Lecco imperversava il diluvio e per trarre in salvo i tre giovani di origine straniera si sono dovuti mobilitare (mettendo a repentaglio la propria incolumità, lo ricordiamo ancora una volta), sanitari e soccorritori.

L'allarme è scattato poco prima delle 21: a scendere in campo sono stati  i Vigili del fuoco di Lecco. I membri della squadra SAF (speleo alpino fluviale), a bordo di un mezzo fuoristrada, hanno operato  in collaborazione con la squadra del Soccorso alpino.

Allertata anche la sala operativa dell'Agenzia regionale di Emergenza e Urgenza.

Dopo aver individuato i tre malcapitati i soccorritori li hanno messi in sicurezza e li hanno  riportati in luogo sicuro. Fortunatamente nessuno di loro è rimasto ferito.
L'Intervento di soccorso tecnico urgente, durato un paio di ore, è  terminato intorno alle 23.

Ricordiamo che il l progetto di legge, approvato lo scorso 10 luglio dal Consiglio regionale, tra i suoi punti ha anche il principio di autoresponsabilità per la sicurezza degli escursionisti in montagna.

“L'assunzione del rischio è un tema davvero importante, che negli ultimi anni si è un po' perso di vista -  ha detto nei giorni scorsi il lecchese  Luca Vitali, presidente del Cnsas Lombardo - Oggi sembra che tutto sia dovuto e, in qualche misura, tutto ciò che accade sia sempre da imputare a qualcun altro. Chi programma un’attività o un itinerario ha il dovere di essere consapevole - per sé e anche per le persone che fanno parte del gruppo, soprattutto se si tratta di minorenni di una serie di elementi, tra cui le caratteristiche morfologiche del territorio, le variabili ambientali e climatiche, le proprie competenze tecniche, la preparazione fisica e mentale, attrezzatura e abbigliamento appropriati, le difficoltà e la portata dei possibili rischi. L’auspicio è che si proceda nella stessa direzione, verso la promozione di una frequentazione informata e consapevole della montagna e dei sentieri, nel rispetto del patrimonio naturale montano, della biodiversità e dell’unicità degli ecosistemi, della tutela della cultura, del turismo e del paesaggio, per la sicurezza dei cittadini".

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