Virus e lavoro

Sicurezza in azienda ai tempi del coronavirus: l'esempio della Technoprobe

"Per evitare i contatti tra le persone abbiamo riprogrammato il lavoro 7 giorni su 7. Abbiamo pure istituito un Comitato di controllo di quattro persone che ogni giorno girano in azienda per sensibilizzare le persone su queste norme ma anche per controllare il rispetto delle regole”

Sicurezza in azienda ai tempi del coronavirus: l'esempio della Technoprobe
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La parola d’ordine è sicurezza. Technoprobe, il colosso brianzolo specializzato nella produzione delle schede di test per i colossi dell’elettronica mondiale, sin dal giorno in cui è esploso il primo caso Coronavirus a Codogno, ha adottato procedure militari. “La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di mettere in sicurezza tutto l’headquarter di Cernusco dove oggi lavorano circa 350 dei 620 dipendenti dell’azienda”, ci ha spiegato Roberto Crippa, vicepresidente della multinazionale tascabile presente anche nella Silicon Valley.

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Cosa ha significato nel dettaglio mettere in sicurezza il complesso aziendale?

“Innanzitutto abbiamo garantito a tutti i dispositivi necessari come mascherine, guanti, occhiali; poi abbiamo avviato una costante sanificazione degli ambienti di lavoro, chiuso la mensa, teniamo aperte le porte per evitare che tutti tocchino l e maniglie, distribuito Amuchina, accorciato i turni per permettere alle persone di mangiare a casa anziché in azienda. Per evitare i contatti tra le persone abbiamo riprogrammato il lavoro 7 giorni su 7. Abbiamo pure istituito un Comitato di controllo di quattro persone che ogni giorno girano in azienda per sensibilizzare le persone su queste norme ma anche per controllare il rispetto delle regole”

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E i dipendenti della Technoprobe  come hanno accolto queste decisioni?

“Bene, molto bene. A tutti abbiamo detto che chi non se la sentiva di venire al lavoro o aveva paura poteva stare a casa. I collaboratori hanno capito e condiviso l’attenzione che abbiamo dedicato a questo tema e le condizioni di sicurezza adottate. Il tasso di assenteismo è rimasto invariato al 5%: sinceramente non ci aspettavamo una risposta così generalizzata. Con il mese di aprile infine abbiamo istituito un bonus in busta paga”.

 

Di quale valore?

“È una cosa che fanno diverse aziende e che abbiamo deciso di adottare anche noi: è un bonus da 50 euro al giorno”.

L’intervista integrale si può leggere sul Giornale di Lecco in edicola da oggi, lunedì. Da pc c’è anche la versione sfogliabile (CLICCA QUI https://edizionidigitali.netweek.it/dmedia/pageflip/swipe/lecco/20200406lecco)

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