Scaccabarozzi: "La tragica conta dei morti sul lavoro non subisce interruzioni"
"Ormai c’è il rischio che questi fatti drammatici vengano accettati da qualcuno con fatalistica rassegnazione, quasi fossero eventi inevitabili, sacrifici comunque sopportabili in nome della ritrovata produttività post pandemia"
Anno nuovo, stessi drammi. La Brianza conta già la seconda vittima di un incidente lavorativo del 2022. L’incidente mortale di ieri pomeriggio si è verificato a Lissone. La vittima è Luca Blondi, giardiniere 50enne rimasto schiacciato da una piattaforma elevatrice mentre era impegnato in un’operazione di potatura nel giardino di un condominio. Trasportato al San Gerardo, è morto poco dopo l’arrivo nell’ospedale monzese. L’11 gennaio un operaio 50enne era morto in un cantiere di Besana Brianza, schiacciato dall’escavatore che stava guidando e che si era ribaltato. Il 5 gennaio, alla Breviplast di Ornago, un operaio era rimasto schiacciato da un bancale. Le sue condizioni, apparse inizialmente molto gravi, sono poi fortunatamente migliorate. Nel 2021 in Brianza le morti sul lavoro erano state quattro, gli infortuni 7.315.
Anno nuovo, stessi drammi, Scaccabarozzi: "La tragica conta dei morti sul lavoro non subisce interruzioni"
Nel 2021, in base ai dati Inail, gli infortuni mortali a livello nazionale sono stati 1221. "Purtroppo – sottolinea Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco – la tragica conta dei morti sul lavoro non subisce interruzioni, nei nostri territori, come nel resto del Paese. Anzi. Ormai c’è pure il rischio che questi fatti drammatici vengano accettati da qualcuno con fatalistica rassegnazione, quasi fossero eventi inevitabili, sacrifici comunque sopportabili in nome della ritrovata produttività post pandemia. Ma ovviamente non da un sindacato, non dalla Cisl".
" Noi possiamo ribadire per l’ennesima volta come l’unica alternativa siano un aumento delle ore di formazione riservata a lavoratrici e lavoratori e, nello stesso tempo, una forte crescita dei controlli nei luoghi di lavoro. Serve personale ispettivo che conosca a fondo le norme e che queste norme faccia rispettare. E servono sanzioni severe per le aziende che non osservano i regolamenti sulla sicurezza. L’applicazione approssimativa o, peggio ancora la mancata osservazione delle norme antinfortunistiche, può essere pagata con la vita di una persona».