Lecco

Medico colpito dal Covid ricoverato per un mese: "Sono guarito ma gli strascichi restano". E ora aiuta i pazienti a domicilio

"Io continuo a fare le visite a casa dei pazienti e di sicuro mi feriscono le polemiche di questi giorni contro i medici di base, perché ci sono tanti dottori che come me, continuano scrupolosamente a fare il loro lavoro"

Medico colpito dal Covid ricoverato per un mese: "Sono guarito ma gli strascichi restano". E ora aiuta i pazienti a domicilio
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«Ho contratto il Coronavirus durante la prima ondata, ma i miei pazienti cronici li vado comunque a visitare a casa». Non ha mai smesso di lavorare sul campo, il dottor Mario Crotta con studio a Lecco in Corso Monte San Gabriele. Medico colpito dal Covid ricoverato per un mese sa benissimo cosa significa vivere il virus sulla propria pelle.

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Medico colpito dal Covid ricoverato per un mese: "Sono guarito ma gli strascichi restano". E ora aiuta i pazienti a domicilio

E ora che la seconda ondata infuria?: «Sono preoccupato? Non direi, mi sono sottoposto al test e per il momento ho ancora un buon numero di anticorpi. Inoltre c’è da aggiungere che per le visite a domicilio prendo tutte le precauzioni del caso e naturalmente chiedo ai miei pazienti di fare altrettanto. Camice, visiera, guanti. Tutto ciò che serve per evitare il contatto. Io continuo a fare le visite a casa dei pazienti e di sicuro mi feriscono le polemiche di questi giorni contro i medici di base, perché ci sono tanti dottori che come me, continuano scrupolosamente a fare il loro lavoro. Io vedo anche i pazienti Covid».

La seconda ondata di Coronavirus è stata più lieve o più forte della prima?

«Attualmente ho tanti pazienti positivi, due ricoverati in ospedale, con patologie pregresse. Rispetto a quando ho contratto io il Covid mi sembra che il virus sia meno invasivo: ci sono parecchi casi è vero, molti però sono asintomatici o paucisintomatici (con minore intensità ndr). Personalmente ho una ventina di pazienti che hanno contratto il Coronavirus ma non sono gravi».

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Qual è la situazione dei vaccini? Lei è riuscito a somministrarli?

«La prima tranche di 150 vaccini mi è arrivata il 20 novembre, con grande ritardo. Questi sono stati somministrati ai pazienti sotto i 65 anni con patologie croniche. Attualmente ne è arrivata la metà rispetto a quelli che devo inoculare io. Alcuni pazienti hanno scelto di non farsi vaccinare, ma ci sono molte patologie virali e io il vaccino lo consiglio».

Come si svolge la sua giornata?

«Io per tre o quattro ore al giorno mi reco in ambulatorio, poi per un paio d’ore mi dedico alle ricette online e quindi per almeno un’ora procedo con le segnalazioni Covid sul portale. E poi ci sono le visite a domicilio che non ho mai smesso di fare. Ho parecchi pazienti anziani che non ho alcuna intenzione di trascurare. Diciamo che fare il medico di famiglia oggi come oggi è molto impegnativo. Ma continuo fino infondo a fare il mio dovere. Per questo vedere certe trasmissioni in televisione dove si generalizza e si va a colpire tutta la categoria, fa molto male».

Lei ha contratto il Covid, ora è completamente guarito o le ha lasciato dei postumi?

«Io ho contratto il virus in una forma pesante. Sono stato ricoverato un mese in ospedale e poi per due mesi mi sono curato a casa. Oggi sono guarito ma ho parecchi postumi: il respiro corto e tanta stanchezza, soprattutto alla sera. E questo anche se ormai sono trascorsi otto mesi. Vado avanti comunque a fare il mio mestiere, nel migliore dei modi».

Quella del dottor Crotta è solo una delle tante, tantissime, a tratti drammatiche, testimonianze dei medici di base del territorio impegnati, davvero in prima linea, nella lotta contro il virus. Sul Giornale di Lecco in edicola da lunedì 23 novembre 2020 un servizio speciale di quattro pagine. Per la versione sfogliabile clicca qui.

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