L'ultimo saluto a Ivan Mezzera, i cuginetti: "Qualche volta facci sentire che sei ancora accanto a noi"
I colleghi: "Ora, sulla tua scrivania, c’è un fiore per ricordarci che, anche se non ti vediamo più, tu sei lì con noi. Ci manchi ogni giorno e ci mancherai sempre"

Nessuno, nella chiesa di Bellano, oggi è riuscito a trattenere le lacrime quando i "cuginetti", i suoi bimbi adorati, gli hanno detto addio con le loro voci rotte e i loro ricordi colmi di una tenerezza senza fine. Nessuno, oggi, è riuscito a non manifestare il dolore per una morte assurda: quella di Ivan Mezzera, avvenuta alla vigilia del suo 44º compleanno in una galleria.
Dopo la cerimonia celebrata questa mattina a Colico in memoria di Mattia Mazzina, anche Bellano si è vestita a lutto per la scomparsa del giovane, vittima dell'incidente avvenuto nella notte tra sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 nel tunnel di Pusiano.
L'ultimo saluto a Ivan Mezzera, i cuginetti: "Qualche volta facci sentire che sei ancora accanto a noi"
Centinaia di persone hanno gremito la chiesa bellanese, portando in dono un fiore per l’amico che se n’è andato, lasciando un vuoto che sarà difficile da colmare.
"Vi guardo e cerco di entrare nei vostri cuori e nei vostri pensieri" – ha detto il parroco di Bellano, don Emilio Sorte, durante la sua omelia. – "Ci sono i genitori: cosa potevate fare di meglio per Ivan? Ma lui era così tranquillo, andava avanti da solo sin da ragazzo, senza mai dare problemi. Bello, responsabile, sereno. Avete fatto tutto per lui e di questo dovete essere contenti. Questa gioia deve rimanere nei vostri cuori. Mi metto nei panni dei parenti, degli amici, dei coscritti, di chi lo ha amato. Poteva essere ciascuno di noi, e questo è il mistero della vita: perché lui? Perché non io? Si dice che ognuno di noi nasca con un destino, con una sorte, con un fato. Ci sono miliardi di variabili. Ma nella fede sappiamo con certezza una cosa: siamo predestinati. Prima del nostro destino terreno, c’è già scritta una storia di comunione con Dio. È una storia bellissima, che noi, a volte – e Ivan è stato bravo in questo – anticipiamo già su questa terra. È una luce di gioia, di serenità e di pienezza. Qui ci sono centinaia di persone, e molte altre avrebbero voluto esserci ma non ci sono riuscite. Abbiamo dovuto tenere aperte le porte della chiesa perché non riusciva a contenerci tutti. Questo è il segno di tante relazioni, il segno di un legame profondo che Ivan ha costruito nella sua vita. Anche i suoi genitori mi hanno confidato di essere stupiti dal numero di amicizie che aveva. Tra sabato e domenica qui è passato il mondo. Ognuno di noi rappresenta il volto di Dio, e la vita di Ivan – fatta di entusiasmo, di amore, di passione per lo sport, di affetto per i suoi cuginetti, figli dei suoi amici, per gli amici stessi, per i compagni di lavoro – ha regalato emozioni e ha lasciato il ricordo di una persona di cui ci si può fidare, una persona bella, responsabile, corretta, pulita, gioiosa. È bello avere persone così nella nostra vita. Oggi preghiamo e riversiamo il nostro amore su chi ha voluto bene a Ivan."
E sicuramente, tra coloro che hanno amato di più Ivan, c'erano i suoi "cuginetti", che si sono alternati nel raccontare i momenti più belli e significativi vissuti con lui. "Non dimenticheremo le sciate, le passeggiate. Chi ci aiuterà? Qualche volta facci sentire che sei ancora accanto a noi", hanno detto con voce spezzata, prima di intonare lo straziante canto Canzone per un’amica.
Lunga e dritta correva la strada
L'auto veloce correva La dolce estate era già cominciata Vicino a lui sorrideva Vicino a lui sorridevaForte la mano teneva il volante
Forte il motore cantava Non lo sapevi che c'era la morte Quel giorno che ti aspettava Quel giorno che ti aspettava
Anche i colleghi di lavoro hanno voluto dedicare un messaggio a Mezzera:
"Quando sei arrivato da noi 17 anni fa, ti sei presentato con il tuo sorriso e la tua energia. Alcuni di noi ti conoscevano già, altri hanno imparato a conoscerti. Abbiamo riso, scherzato e, a volte, anche discusso, ma tutti noi abbiamo avuto la fortuna di camminare insieme a te nella quotidianità del lavoro. Eri sempre solare e pronto a condividere le tue passioni: lo sport, i viaggi. Ora, sulla tua scrivania, c’è un fiore per ricordarci che, anche se non ti vediamo più, tu sei lì con noi. Ci manchi ogni giorno e ci mancherai sempre. Buon viaggio, Ivan, dai tuoi colleghi e amici."