SENZA PACE

Lecco: raid notturno sul tetto della scuola

I residenti del condominio Monte Muggio hanno presentato un esposto in Procura con 82 firme

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Scavalcano i cancelli del parco Eunice Kennedy Shriver, si arrampicano sulla scala antincendio per raggiungere il tetto della scuola. E poi, come se non bastasse, si siedono sul bordo della copertura con i piedi che penzolano nel vuoto. Succede nel famigerato parchetto delle discordie dove gli esasperati residenti nel Supercondominio Monte Muggio stanno sollevando da 18 mesi un coro di proteste sia per i rumori molesti che per l’utilizzo senza alcuna regola (e senza controllo) da parte dei giovani frequentatori.

Lecco: raid notturno sul tetto della scuola

Dalle parole però i condomini, lunedì  15 aprile 2024, sono passati ai fatti presentando un esposto in Procura con 82 firme (e un numero di allegati, tra foto e video davvero impressionante).
«Domenica, 14 aprile, intorno alle 21.30 - spiega Laura Malugani portavoce dei firmatari - abbiamo notato un paio di ragazzini sul tetto della scuola. Si tratta dei container che attualmente ospitano la primaria Carducci, con ingresso in via XI Febbraio. Si sono seduti sul bordo della copertura con i piedi nel vuoto e sono rimasti lì a chiacchierare. Qualcuno dei residenti ha cercato di dire loro di scendere, che era pericoloso, ma come accade sempre, hanno fatto... orecchie da mercante. Abbiamo dovuto chiamare le forze dell’ordine ed è giunta sul posto una pattuglia della polizia locale. Gli agenti hanno richiamato l’attenzione dei ragazzi e li hanno invitati a scendere, accompagnando la calata dalla scala con la luce di una torcia. Che cosa sia accaduto dopo, non lo sappiamo. Mi auguro che almeno siano stati avvisati i genitori».

Dopo gli incontri di boxe, di cui abbiamo dato conto nelle scorse settimane, al parco Eunice Kennedy Shriver accade anche questo. Una situazione veramente pericolosa: al buio, un piede in fallo e potrebbe facilmente succedere una tragedia. «I rumori molesti non sono l’unico problema che abbiamo - aggiunge Maria Cristina Monaco, un’altra residente - E di certo non sono un problema di poco conto. Un giovane residente in uno degli appartamenti che si affacciano sui campetti ha dovuto cambiare lavoro perché faceva il turno di notte e di giorno non riusciva a dormire. Una coppia di anziani si è fermata due mesi e poi se n’è andata, un’altra ha messo in affitto l’appartamento ed è andata a vivere altrove». «Qui le regole nessuno le rispetta e soprattutto mancano i controlli - dice Laura Malugani - Abbiamo documentato ragazzini che si aggirano sul sintetico in sella alle biciclette e ai monopattini per non parlare del fatto che scavalcano i cancelli ed entrano ad ogni ora schiamazzando senza rispetto».

E ancora. «Il guardiano una sera si è avvicinato ad un gruppo di giovani che stava facendo una partita fuori orario e ha chiesto loro di lasciare il campetto perché doveva chiudere. Ha rimediato una serie di pesanti insulti: anche di questo abbiamo il video, poi non lo abbiamo più visto per almeno un mese».
Nel filmato non solo si sentono i ragazzi insultare l’uomo, ma addirittura il gruppetto lascia il parco lanciando ripetutamente degli strilli a voce altissima con l’evidente intenzione di disturbare i residenti.

«Entrano ed escono dai cancelli o scavalcano anche quando il parco è chiuso, giocano a calcio dopo le 20 - aggiunge ancora Monaco - Abbiamo chiesto per ben due volte l’intervento dell’Arpa ma non abbiamo nemmeno ricevuto risposta. Abbiamo presentato delle segnalazioni in Comune di cui una all’ufficio Ambiente che risale al 2 agosto dello scorso anno. Non avendo ottenuto alcun riscontro in data 12 aprile 2024 mi sono recata all’ufficio Ambiente e demanio di via Tubi 19 per conoscere lo stato della mia richiesta. Ho scoperto che loro la segnalazione l’avevano vista ma non l’avevano ritenuta meritevole di accertamento. Sono rimasta basita. Quindi ho chiesto se la valutazione era stata fatta sulla base di rilievi fonometrici, la risposta è stata: “No, abbiamo indetto una riunione e deciso che la non era rilevante”. Quando ho spiegato che avrei effettuato una perizia fonometrica a mie spese, incaricando un professionista, l’impiegata, mi ha consigliato di scegliere con attenzione un esperto con attrezzatura idonea per non correre il rischio che il documento venisse ritenuto non valido. Sono a conoscenza che un altro condomino si è recato in comune e ha inoltrato, nel mese di ottobre 2023, la medesima richiesta senza ottenere alcun riscontro».
Di qui la decisione di rivolgersi direttamente alla Procura con un esposto che, come dicevamo, è stato presentato il 15 aprile.

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