Crisi umanitaria

Lecco pronta ad accogliere i profughi afgani

  A breve verrà inviata al Ministero una richiesta formale di ampliamento della rete SAI territoriale all’interno del progetto “Lecco una provincia accogliente”. 

Lecco pronta ad accogliere i profughi afgani
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"La crisi afghana interpella il nostro Paese in modo profondo e porta con sé il rischio concreto di un ritorno al passato in un’area geografica in cui le libertà individuali, il rispetto delle identità, l’idea di progressiva emancipazione di donne e uomini avevano faticosamente trovato spazio. Garantire percorsi di accoglienza e integrazione per i collaboratori del contingente italiano e per le loro famiglie, non rappresenta solo la necessaria e dovuta tutela di persone che rischiano la vita, ma anche la possibilità che queste persone possano continuare a tenere aperta una speranza per i propri connazionali che rimangono in patria".  E' questo il convincimento dei sindaci del Lecchese che si stanno attivando , d’intesa con la Prefettura per accogliere i profughi afgani garantendo le condizioni di una piena integrazione per i cittadini afghani collaboratori e per le loro famiglie.

Lecco pronta ad accogliere i profughi afgani

Ad annunciarlo sono il Presidente del Distretto di Lecco che è sceso in campo  insieme al sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e ai presidenti degli Ambiti Distrettuale di Bellano, Lecco e Merate ovvero Fernando De Giambattista, Sabina Panzeri e Filippo Galbiati. "L’urgenza di intervenire, non solo offrendo opportunità di vita e alloggio, ma una prospettiva di inserimento e di possibilità di vita autonoma chiama in causa anche i Comuni alla collaborazione e solidarietà, attraverso l’ampliamento delle esperienze di SAI (ex sistema SPRAR) previsto a livello internazionale per la tutela dei Profughi e Rifugiati politici" spiegano .  

“Lecco una provincia accogliente”

L’esperienza complessa e articolata ma complessivamente efficace, messa in campo nel n territorio  lecchese nella gestione delle emergenze umanitarie, rafforza l’opportunità di un’azione condivisa fra le Istituzioni locali. La rete dei Comuni della provincia di Lecco, insieme all'Ufficio territoriale del Governo si sta quindi attivando.

In che modo? "In questi giorni, in accordo anche con le indicazioni di ANCI, ci si sta mobilitando per costruire una rete di supporto che coinvolga i Comuni e le comunità più in generale2 si legge nella nota ufficiale del distretto.  A breve verrà inviata al Ministero una richiesta formale di ampliamento della rete SAI territoriale all’interno del progetto “Lecco una provincia accogliente”. 

Il  Sistema di accoglienza e integrazione SAI

 Il Sistema di accoglienza e integrazione SAI è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socioeconomico.

Offrire un’opportunità di vita, cancellata dalla precipitazione della crisi afghana

"L’obiettivo che assumiamo è quello di permettere a queste persone e a queste famiglie   un’opportunità di vita, cancellata dalla precipitazione della crisi afghana, riconoscendo il percorso che avevano avviato per un riscatto del loro paese e per la ricerca di una via democratica alla libertà.  Sarà questo il miglior modo per affermare i valori umani, democratici e solidaristici che contraddistinguono la nostra cultura".

I Comuni aderenti al SAI sono già 10

Nella nostra provincia i Comuni aderenti al SAI sono già 10 ovvero Casatenovo, Cernusco Lombardone, Barzanò, Bulciago, Lecco, Merate, Osnago, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio. " e' importante che altri segnalino la disponibilità a individuare soluzioni abitative (pubbliche o private) che possano permettere l’accoglienza, in particolare, di famiglie, sostenendone i percorsi di inserimento e inclusione. Modalità diffuse di accoglienza permetteranno un impatto più semplice nelle nostre comunità.  

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