L’allarme del procuratore capo Chiappani: “A Lecco si muore ancora di droga”

"Lo scorso anno circolavano partite di cocaina tagliata male e lo Seedball (una combinazione di eroina o morfina con cocaina o crack )"

L’allarme del procuratore capo Chiappani: “A Lecco si muore ancora di droga”

“A Lecco si muore ancora per droga”.  E’ il grido d’allarme che ha lanciato il Procuratore capo Antonio Chiappani, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina al quinto piano del Palazzo di Giustizia.

L’allarme del procuratore capo Chiappani: “A Lecco si muore ancora di droga”

L’occasione era quella di presentare l’anno giudiziario, ovvero i dati dell’intensa attività svolta dagli uffici della Procura. Ma la preoccupazione per i recenti fatti di cronaca era tanta. Soprattutto perché nel bosco della droga in fregio alla Ss36 di Bosisio, martedì scorso è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di 39 anni, Bellano.

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Non è il primo allarme droga del procuratore capo

Non è la prima volta che il procuratore capo lancia l’allarme sugli stupefacenti. “E’ una cosa che mi addolora. Lo scorso anno circolavano partite di cocaina tagliata male e lo Seedball (una combinazione di eroina o morfina con cocaina o crack ndr). I dati in mio possesso parlano di una lieve flessione ma l’emergenza droga non è affatto in calo”. Infatti ha puntualizzato ancora Chiappani “il dato che riguarda i procedimenti in materia di detenzione illecita e di spaccio di sostanze stupefacenti è in leggera diminuzione (-6.60%). Nel territorio operano bande di magrebini dediti alla vendita capillare di droga di qualsiasi genere soprattutto nelle aree boschive a ridosso della SS36”.

Il problema è cogliere i pusher sul fatto

Il problema è cogliere i pusher sul fatto. “L’interscambiabilità dei soggetti, per lo più provenienti dall’area milanese ed il continuo mutamento dei luogo d’incontro rendono difficoltoso un intervento decisivo della polizia giudiziaria”. In relazione a questi reati relativi al traffico e allo smercio di sostanze stupefacenti “sono state comunque richieste ed ottenute nel periodo in esame numerose misure cautelari restrittive”. Purtroppo “il fenomeno appare di difficile contenimento. Allarmante è anche l’attività di spaccio in alcune zone specifiche della città di Lecco, con notevole difficoltà di una risposta repressiva, posto che per la cessione di dosi di marijuana e hashish non è più prevista la misura carceraria”.