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I lupi minacciano le capre in Alto Lago, aiutiamo Cristina a difendere il suo gregge

Avviata una raccolta fondi per acquistare validi cani da difesa di razza "pastore della Sila".

I lupi minacciano le capre in Alto Lago, aiutiamo Cristina a difendere il suo gregge
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Una giovane allevatrice di capre, che vive tutto l'anno a 1200 sopra il lago di Como, ha lanciato un appello. Da qualche tempo, come riportano i colleghi di primalavaltellina.it in valle Albano si è insediato un branco di lupi. Alcuni allevatori della confinante val Cavargna hanno già venduto le capre per via delle continue predazioni. Cristina e il suo compagno, Marco, una coppia unita dalla passione per le capre, per la montagna, per la vita libera, intendono resistere.

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Attraverso i contatti con allevatori e pastori in difficoltà come loro (oltre ai lupi c'è anche la mafia dei pascoli che mette in ginocchio i veri allevatori di montagna, lasciandoli senza alpeggi ... e contributi relativi), Cristina è entrata in contatto con Nina, un'allevatrice della val d'Ossola che, attraverso una raccolta fondi sul web è riuscita a procurarsi dei validi cani da difesa di razza "pastore della Sila" e con Massimo, un pastore che si sposta di regione in regione con le sue capre e i suoi cani ("Lagorai" da conduzione, "Silani" da difesa).

Servono almeno 2000 euro

Massimo che aveva già fornito tre cuccioloni a Nina ha ceduto due cucciolone a Cristina in cambio di un modesto anticipo, necessario per consentirgli di lasciare il Trentino e spostarsi nel basso Piemonte. In Trentino, l'estate scorsa, è stato licenziato a metà stagione da un alpeggiatore per speculazione che ha caricato un'alpe a Madonna di Campiglio con pecore acquistate all'ultimo a Perugia.

Massimo, considerando le non buone condizioni sanitarie, si era rifiutato di portarle dai pascoli bassi a quelli alpi dove, oltretutto, potevano essere esposte al lupo. Licenziato Massimo, le pecore sono state mandate allo sbaraglio (17 sono state sbranate). Il pastore è rimasto senza stipendio e senza soldi e ha vissuto sino a pochi giorni fa grazie all'aiuto di amici allevatori. Aiutando Cristina, che non ha i soldi per acquistare i cani si aiuta anche Massimo che non poteva portare tutti i cani in Piemonte e che ha urgente bisogno di soldi in attesa di ricevere (per le vie legali) i mesi di stipendio che non gli sono stati pagati. Massimo aiuterà Cristina a trovare in Calabria un maschio per poter mettere insieme un piccolo nucleo.

Per acquistare i tre animali servono almeno 2000 € acquistando da pastori che cedono i cani a pastori. I prezzi di mercato sono molto più alti perché tanti pastori disperati (lasciati soli dalle istituzioni) sono disposti a pagare cifre importanti pur di avere cani da difesa.Ma il problema è che i cani non devono essere aggressivi con le persone dal momento che le nostre montagne sono interessate da una forte frequentazione escursionistica.

Da questo punto di vista i cani della Sila stanno dimostrando di essere più adatti, specie con le capre e in situazioni di montagne aspre e coperte di vegetazione di altre razze, ma - soprattutto - perché meno aggressivi nei confronti dell'uomo.

La raccolta fondi che va a favore di Cristina Fraquelli (Germasino, Co) è stata promossa da Michele Corti, presidente dell'associazione pastoralismo alpino (Bergamo) e responsabile del sito ww.ruralpini.it

Il link della raccolta fondi

https://www.gofundme.com/f/aiutare-cristina-a-difendere-le-sue-capre

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