Commosso addio a Domenico Briganti, 37enne morto sul Pizzo Alto
"In montagna contemplava le bellezze del creato"
Anche il cielo ha pianto stamattina, venerdì 25 novembre 2022, ha pianto a Seregno con la pioggia che si è mescolata alle lacrime di familiari, amici e colleghi della ditta Eurograte di Gorgonzola che hanno partecipato alla cerimonia funebre di Domenico Briganti, 37enne di Meda morto domenica dopo un tragico incidente sul Pizzo Alto, sopra Premana.
Commosso addio a Domenico Briganti, morto sul Pizzo Alto
Tantissimi hanno voluto portare un ultimo saluto al giovane "pittore, ingegnere, alpinista",e tra questi anche alcuni rappresentanti del Cai di Carate Brianza, presenti con il labaro della sezione, di cui era socio.
"Non so darvi una risposta al mistero della morte - ha detto Don Luigi Stucchi che ha celebrato la cerimonia funebre - So solo che la morte non corrisponde all'annientamento, ma è una porta che spalanca la nostra esistenza sull'eternità". Ha quindi sottolineato le doti manuali, artistiche e l'inventiva del giovane ingegnere, qualità che sicuramente saranno apprezzate da Dio: "Per essere ammessi in Paradiso non contano solo le preghiere, ma anche aver realizzato cose belle. E chi meglio di Domenico poteva farle, lui che con le sue mani ha realizzato capolavori artistici non indifferenti. Con l'arte l'uomo può inventare e creare opere meravigliose e questa capacità è simile a quella di Dio, che ha creato il mondo. L'uomo e la donna sono simili a Dio non nell'aspetto fisico, ma nella capacità di fare cose belle".
"In montagna l'escursionista contemplava le bellezze del creato"
Una passione che era unita inscindibilmente al suo amore più grande, quello per la montagna: spesso il 37enne riproduceva quello che vedeva durante le sue escursioni, ciò che gli rimaneva impresso negli occhi e nel cuore. "Chi va in montagna vede quello di cui parla la Bibbia, la bellezza del creato - ha aggiunto il sacerdote - E questa sua passione ha arricchito la vita di Domenico, attraverso le bellissime immagini che ha cercato di riprodurre. Attraverso l'arte cercava di esaltare le cose belle che si vedono e anche quelle che provengono dal cuore. Contemplare, infatti, significa gioire delle bellezze del creato, delle meraviglie che Dio ci ha dato. Attraverso le sue opere ha reso gloria a Dio". Non solo. "Da bravo ingegnere, Domenico aveva la capacità di dialogare per inventare cose nuove".
"Chiediamo a Domenico di aiutarci ad affrontare le difficoltà del nostro tempo"
Don Stucchi ha ribadito che "di fronte a una vita troncata da un incidente in montagna, ci viene posto davanti un grande enigma, quello sul senso dell'esistenza umana. Quello che è successo pesa sul cuore come un macigno e ci chiediamo perché è successo. La risposta l'avremo solo davanti a Dio. Ma adesso chiediamo a Domenico di aiutarci ad affrontare le difficoltà del nostro tempo, di illuminare il nostro cammino, perché da Lassù vedono bene la strada che è giusto intraprendere".