Lecco in lutto

Commosso addio a Giuseppe "Pino" Tentori, "chiamato dalla montagna"

La figlia Laura: "La magra consolazione che mi resta è che te ne sei andato facendo quel che amavi fare. Proteggici da lassù. Ciao papà"

Commosso addio a Giuseppe "Pino" Tentori, "chiamato dalla montagna"
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"Amavi fortemente la famiglia e la montagna, ora sicuramente continuerai a farlo dall'alto".  Poche, semplici, vere: queste le  parole scelte dalla moglie Marilena, dalla figlia Laura e dai nipoti per l'epigrafe di Giuseppe "Pino" Tentori, l'81nnne  lecchese scomparso il  28 agosto 2022 a seguito di un incidente avvenuto proprio sulla montagna che più adorava, il Resegone. 

Il pensionato domenica stava raggiungendo come d'abitudine il Baitello gestito dal Cai di Caloziocorte. Era solito percorrere il sentiero n. 5, dai Piani di Era al Passo del Fò e sul cammino aveva incontrato ed era stato superato da  un'altra escursionista. E' stata proprio quest'ultima, non vendendolo giungere a destinazione ad impensierirsi e ad allertare i soccorritori che intorno alle  14 hanno ritrovato il corpo senza vita del lecchese, vittima di una fatale caduta.

Commosso addio a Giuseppe "Pino" Tentori

La scomparsa di Tentori,  residente a Lecco, in via Griso,  ha destato profondo cordoglio nella comunità. Una comunità che oggi, mercoledì 31 agosto 2022, si è stretta ai suoi cari durante la cerimonia funebre celebrata da don Walter Magnoni nella chiesa dei Santi Vitale e Valeria nel rione di Olate.

Accanto alla bara legno chiaro  la bandiera listata a lutto del Circolo San Pio undicesimo del rione lecchese di Rancio e nella  parrocchiale gremita un silenzio irreale, carico di commozione.

E' stato "chiamato dalla montagna"

"Quando Giuseppe è partito domenica per la sua gita con gli amici del Cai pensava tutto tranne che quella sarebbe stata la sua ultima uscita - ha detto il sacerdote durante l'omelia -  Per me che amo la montagna è sempre un profondo dolore sapere di persone che sono vittime di incidenti. E' un anno che sono con voi e ho iniziato subito con il funerale di una giovane caduta sui monti e dopo un anno sono ancora qui a celebrare la funzione per un fratello che è stato chiamato dalla montagna. Oggi noi affidiamo al Signore questo uomo che amava la vita, la famiglia, gli amici, lo sport. Preghiamo per questo uomo, forse eterno secondo perchè tante volte era arrivato secondo nelle gare, ma sempre primo nell'essere attento alle persone".

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Il ricordo della figlia Laura

Il don, commosso, ha poi ricordato le affettuose parole che la figlia Laura ha dedicato al papà in un toccante post pubblicato in rete:

Ciao papà Pino, come ti chiamavano tutti, ti devo salutare. Sei stato un bravo papà, non ricordo quante volte mi hai sgridato, forse perché sono state solo tre in, quasi, 52 anni, anche se di sgridate sicuramente ne avrei meritate di più..., ma io ero quella figlia di cui essere "orgogliosi".
Tu eri il papà bello come il sole, suonavi la fisarmonica, giocavi a bocce (su un articolo scrissero "Tentori l'eterno secondo", arrivasti secondo ai campionati italiani, ma quella incazzata ero io perchè il tuo avversario secondo me trastullava le sue bocce per toglierti la concentrazione), sportivo, sempre in movimento, avevi una "palestra" in casa perché dopo quel brutto incidente e dopo esserti rotto mezzo, dovevi mantenere il fisico per non "infermarti" in un letto.
Amavi tanto la mamma, che amorevolmente accudivi e che altrettanto amorevolmente accudiva te. Amavi i nonni Angela e Renato che trattavi come fossero i tuoi genitori, stravedevi per tuo genero Mauro perché bravo, bello, gran lavoratore e soccorritore e poi per la tua brava e bellissima Giada!
Come ci piaceva il Natale, perchè io e te amiamo tanto il Natale che si festeggiava rigorosamente in famiglia e dicevamo che i migliori erano quelli trascorsi a casa degli zii Luciano e Marilena, grandi cuochi!
Anche gli amici della montagna ti piangono e, son sicura, che ti ricorderanno per sempre, come anche le mie "colleghe sportive" Valentina Pesatori e Cherubina Biffi che ti avevano conosciuto proprio li, dove amavi andare.
Andavi a Messa e pregavi, pregavi quel Signore che sicuramente ti ha preso per mano mentre salivi in Paradiso, perché il tuo posto lì dev'essere.
Tante altre sarebbero le cose da scrivere, ma quelle le ricordo io e ce le teniamo per noi.
La magra consolazione che mi resta è che te ne sei andato facendo quel che amavi fare.
Proteggici da lassù.
Ciao papà

L'omaggio degli amici del Cai

E' stato quindi  Rinaldo Acerboni a nome di tutti i soci del Cai di Calolzio, a tributare un ultimo omaggio all'amico scomparso: "Noi che trascorrevamo insieme  il tempo in montagna, ti abbiamo aspettato tanto domenica e siamo straziati per quanto accaduto, ma il tuo ricordo rimarrà sempre vivo in ognuno di noi".

Mario Stojanovic

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