Zaccaria Mouhib, 24 anni, noto con lo pseudonimo di Baby Gang, trapper originario della provincia di Lecco e residente a Calolziocorte, lascia il carcere per proseguire la detenzione ai domiciliari in una comunità terapeutica nel Milanese, indossando un braccialetto elettronico. L’artista, conosciuto sia per la sua presenza pubblica sia per i precedenti penali, potrà avviare un percorso di riabilitazione dalle dipendenze. La misura è stata disposta dal gip di Milano, che ha accolto la richiesta della difesa, ritenendo meno stringenti le esigenze cautelari che avevano portato alla sua detenzione.
Baby Gang lascia il carcere e inizia un percorso terapeutico nel Milanese
Il fermo del 10 settembre, eseguito a Milano dai Carabinieri di Lecco, era scattato dopo che Baby Gang era stato trovato in possesso di una pistola calibro 9 con nove proiettili e matricola cancellata. L’arresto si è reso necessario anche in relazione alle misure di prevenzione cui l’artista è sottoposto, in quanto condannato in via definitiva a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni per la sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, nei pressi di Corso Como a Milano, episodio durante il quale due cittadini senegalesi rimasero feriti.
Successivamente, durante una perquisizione nella sua abitazione di Calolziocorte, i militari lecchesi hanno rinvenuto altre due armi: una scacciacani modificata con silenziatore e una pistola americana rubata a febbraio in provincia di Como, entrambe occultate in un doppio fondo di un mobile.
Il fermo si inserisce in un’inchiesta più ampia, coordinata dal procuratore della Repubblica di Lecco, Ezio Domenico Basso, che ha coinvolto sette persone. In arresto sono finiti Zilbehar Hetem (classe 1975), Mevljudin Hetem (classe 2002), suo figlio, e Rasim Dali (classe 1983), cognato. Già detenuto si trova un altro figlio, Mevljan Hetem. Altri due membri della famiglia, Mevljane Hetem (classe 2000) e Fiton Hetem (classe 1999), sono stati invece sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Lecco per reati legati allo spaccio. L’indagine riguarda traffico di sostanze stupefacenti e possesso illegale di armi.
Le investigazioni erano partite dal ritrovamento di un mitragliatore AK47, collegato a componenti della famiglia Hetem — poi arrestati — e utilizzato durante le riprese di alcuni video di Baby Gang e del suo collaboratore Simba La Rue. L’artista aveva dichiarato di detenere l’arma per protezione personale, giustificando il possesso con il timore di furti, visto che indossava una collana dal valore di oltre 200mila euro.
La difesa ha presentato certificazioni mediche che documentano uno stato di tossicodipendenza dovuto all’uso di alcol e cannabis. L’Asst della Regione Lombardia lo ha preso in carico, inserendolo in un percorso di riabilitazione presso una comunità che si è resa disponibile ad accoglierlo. La Procura, al contrario, aveva chiesto la conferma della detenzione in carcere, sottolineando le ripetute violazioni delle prescrizioni della sorveglianza speciale a cui l’artista era sottoposto.
Nel nuovo regime domiciliare, Baby Gang dovrà osservare regole stringenti: è vietato l’uso di telefoni e dispositivi elettronici, con conseguente blocco dell’accesso ai social, e potrà incontrare solo i familiari e la compagna. Eventuali infrazioni comporteranno il ritorno immediato in carcere. L’avvocato ha sottolineato la volontà del trapper di intraprendere il percorso terapeutico, considerato fondamentale per superare le dipendenze che, secondo la difesa, hanno contribuito ai comportamenti illeciti precedenti.