Anziani legati ai letti: chiesto il rinvio a giudizio per un religioso lecchese
L'udienza preliminare è stata fissata per il 22 novembre.
Anziani legati ai letti: chiesto il rinvio a giudizio per un religioso lecchese. Stiamo parlando di padre Riccardo Ratti, classe 1956, originario di Oggiono.
Anziani legati ai letti, chiuse le indagini
Sono state infatti chiuse le indagini, culminate nel settembre dello scorso anno con la denuncia per maltrattamenti a carico di padre Ratti, condotte della Squadra Mobile di Forlì. Indagini secondo le quali la struttura socio-assistenziale Opera San Camillo a Predappio, diretta proprio dall'oggionese, era una sorta di girone infernale dove i degenti e gli ospiti venivano legati a letti e caloriferi.
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La denuncia
Tutto era partito dalla denuncia di un ex dipendente della struttura che ospita decine di anziani, molti dei quali affetti da patologie psichiatriche. Almeno sei i casi delle persone che, secondo le forze dell’ordine erano state “legate con bende senza motivazione”. Lo scorso anno venne denunciata e sospesa dal servizio, insieme a padre Ratti, anche una sua stretta collaboratrice. Entrambi erano incensurati.
Chiesto il rinvio a giudizio
Ora la Procura di Forlì ha chiuso l'inchiesta avanzando la richiesta di rinvio a giudizio per il religioso oggionese. L'udienza preliminare è stata fissata per il 22 novembre.
Chi è padre Ratti
Il religioso di origini oggionesi è nato nel 1956 e dal 2005 lavora a Predappio. E’ stato dirigente alla Comunità Il Nazareno e ancora prima stato cappellano all’ospedale Sacco di Milano. Frate dell’ordine dei Camilliani, ha anche fondato la Comunità Cascina San Vincenzo (un centro per l’accoglienza e la cura dei malati terminali di Aids). E’ anche fondatore dell’Associazione Solidarietà e Volontariato Aids.