Ancora in prognosi riservata il 61enne lecchese schiacciato dal camion
Adelio Galbusera è ricoverato in Rianimazione
Restano estremamente gravi le condizioni di Adelio Galbusera, il 61enne di Lecco vittima ieri, lunedì 15 marzo 2021 di un terribile incidente sul lavoro. L'uomo è ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Manzoni di Lecco in prognosi riservata.
Ancora in prognosi riservata il 61enne lecchese schiacciato dal camion
Il gravissimo infortunio è avvenuto nella tarda mattinata di ieri nel piazzale retrostante il Centro Commerciale Le Piazze in Corso Carlo Alberto a Lecco. Galbusera, che stava effettuando dei lavori di manutenzione, è rimasto schiacciato tra la ruota del suo camion e il muro. A liberarlo dalla micidiale stretta, che gli ha provocato gravissimi traumi da Schiacciamento, sono stati i Vigili del Fuoco di Lecco che lo hanno poi affidato alle cure dei sanitari. Quini il trasporto in codice rosso e il ricovero al Manzoni.
Incidenti sul lavoro, tragedia infinita
Tragedia infinita: così la Cisl Monza Brianza Lecco non esita a definire l'incidentalità sul lavoro, con tanti, troppi infortuni sul territorio, anche con esito mortale. Nel 2020 in Brianza i casi sono stati 6.939 incidenti sul lavoro con 8 mortali (contro i 7.515 e 14 morti nel 2019). Nel lecchese, 2.942 (8 mortali) contro 3.417 (5 mortali). «La riduzione è positiva – osserva Enzo Mesagna, segreteria Cisl Mbl -, ma va considerato che, soprattutto nella scorsa primavera, le ore lavorate sono state decisamente inferiori a quelle dello stesso periodo dell’anno prima. Ciò fa sì che, in termini reali, la riduzione sia decisamente inferiore a quanto appaia».
Stesso discorso sul fronte delle malattie professionali. In Brianza le denunce sono state 172 contro le 221 dell’anno precedente e nel Lecchese 54 rispetto alle 54 nel 2019. «Anche in questo caso – continua Mesagna – non c’è molto da gioire. Questo tipo di denuncia va infatti presentata con il rapporto di lavoro in corso. Quindi molti lavoratori rinunciano a presentarla per non entrare in conflitto con il datore di lavoro. Anche in questo caso, quindi, la realtà è più preoccupante di quanto appaia dai numeri».