Aggressione in stazione a Lecco: immagini shock delle donne picchiate VIDEO
Sconvolgenti. Non c'è altro aggettivo per definire le immagini dell'aggressione subita da due donne, una ragazza di 18 anni e una 55 enne, nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco.
Sconvolgenti. Non c'è altro aggettivo per definire le immagini dell'aggressione subita da due donne, una ragazza di 18 anni e una 55 enne, nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco. Immagini di una ferocia assurda che sono state postate sul proprio profilo facebook dal consigliere comunale lecchese Andrea Corti. "Ecco il video dell'aggressione nel sottopasso della stazione a Lecco - commenta il giovane esponente leghista - Non ci voglio credere. La mia ragazza e tanti amici passano ogni giorno di lì. Sono stufo di vedere questi episodi nella mia città! E non ditemi che siamo noi ad alimentare l'odio... Peccato che non mi trovavo lì..."
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Aggressione in stazione: immagini shock delle donne picchiate
Il terribile episodio è avvenuto intorno alle 12 di lunedì. L'uomo, un 24enne originario del Togo, come si vede dalle immagini, prima spintona la giovane nei pressi delle scale e la scaraventa a terra.
Poi, come se nulla fosse, colpisce la 55enne. Il pugno arriva sul viso della donna forte, violento, inaspettato. Lei cade a terra e resta immobile ferita. I medici che la visiteranno più tardi all'ospedale Manzoni di Lecco la terranno una notte in osservazione, per poi dimetterla con una prognosi di 30 giorni. 10 i giorni di prognosi per la 18enne,
Nelle immagini si vedono poi gli uomini della Polfer, che riusciranno poi ad arrestare l'uomo che era fuggito e si era rifugiato a bordo di un autobus di linea, correre fuori dal sottopasso per cercare di raggiungere l'aggressore.
Si invoca il Controllo del Vicinato
"Esprimo tutta la mia preoccupazione come donna e come mamma lecchese che tutti i giorni vive i disagi e la mancanza di sicurezza in questa città. Non è possibile che si debbano rischiare le botte in pieno giorno e senza alcuna apparente motivazione" sottolinea Alessandra Rota, dirigente di Fratelli d'Italia Lecco già candidata alle ultime elezioni regionali. "Poteva capitare a qualsiasi di noi. La presenza di vere e proprie bande di stranieri irregolari che stazionano presso lo scalo ferroviario ed in molti dei parchi cittadini, crea un disagio alle famiglie lecchesi, magari con bambini piccoli, che si trovano in perenne stato di agitazione e di paura. È mai possibile che si debba vivere in questo modo? Servono controlli quotidiani e non blitz sporadici da parte delle Istituzioni e delle Forze dell'Ordine. Abbiamo intenzione di proporre dei comitati per la sicurezza nei quartieri, magari attraverso le associazioni di Controllo del Vicinato. Non può più chiudere gli occhi, far finta di non vedere il problema e girarsi dall'altra parte. Bisogna intervenire subito per ripristinare ordine e legalità. Le famiglie lecchesi non possono pagare il conto delle scellerate politiche riguardanti l'immigrazione portate avanti dalla sinistra negli anni passati. Vogliamo vivere in una città a misura di bambino, non di clandestino! Infine, voglio esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alle due povere vittime di questa folle violenza."
Tolleranza zero
Rincara la dose Giacomo Zamperini, già Consigliere Comunale di Lecco e dirigente regionale di Fratelli d’Italia. "Ora basta, ci vuole tolleranza zero per questo genere di delinquenti che gravitano nei pressi della stazione di Lecco ed in alcuni parchi come quello di Villa Gomez. Mi chiedo perché, essendo uno straniero irregolare, questo elemento fosse libero di stare a spasso per la nostra città. Spero venga immediatamente espulso e non ci siano sentenze leggere per casi come questi. La sicurezza percepita dai cittadini di Lecco che vivono o passano per certe zone è ai minimi storici. Bisognerebbe verificare anche i pregressi di questo giovane nordafricano. Sarebbe grave, per esempio, se fosse appurato un passato da richiedente asilo ospite per un paio d'anni in qualche struttura lecchese come il vicino Ferrhotel. Se così fosse, sarebbe ancora più grave appurare che per ringraziarci della nostra generosità abbia pestato due donne indifese. Cosa fa il comune per risolvere il problema? Suggerisco di cominciare con il pianificare dei controlli per capire chi esce e chi entra dai vari centri di accoglienza della città e per capire come passano le giornate gli ospiti stranieri."