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Torna il Festival della Cazoeula: ecco i ristoranti lecchesi in gara

Ogni anno dal 2013, gli chef si sfidano per aggiudicarsi l’ambito trofeo CAZOEULA D’ORO attribuito alla miglior cazoeula dell’anno,

Torna il Festival della Cazoeula: ecco i ristoranti lecchesi in gara
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Torna il Festival della Cazoeula, la tradizionale gara suon di verze, salsicce e costine, che vede sfidarsi i ristoranti delle province  delle province di Como, Lecco, Monza e Milano  che partecipano a questa competizione  gastronomica, proponendo le loro migliori interpretazioni della cazoeula/cassoeula.

Il festival, nato nel Canturino, si svolge in due gironi il primo, quello dall'dal 1 al 17 novembre 2024 è orami imminente, mentre il secondo si svolgerà  dal 17 gennaio al 28 febbraio 2025.

 

Torna il Festival della Cazoeula: ecco i ristoranti lecchesi in gara

Ecco quindi i ristoranti lecchesi in gara:

GranoZero Corso Promessi Sposi 14, Lecco

Il Camino via Provinciale 33, Ballabio

La Costa – Galbusera Nera Via Galbusera Nera 2, Rovagnate, La Valletta Brianza

Trattoria Maurizi Via Volta, 23 Nibionno Lecco (già vincitore del titolo)

Brau Via Nazionale 95 Calco

Ristorante Roma  Via Roma, 17, Casatenovo Lecco

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Come funziona la gara

La cazoeula o cazzoeula (com’è d’uso chiamarla in buona parte della Brianza) o casoeula o cassoeula (com’è invece d’uso nel milanese) è il più tipico dei piatti brianzoli, oggi diffuso, in diverse varianti, in buona parte della Lombardia. Le sue origini, risalenti nel tempo, affondano le proprie radici nelle arcaiche tradizioni culinarie invernali delle famiglie contadine brianzole.

"Per celebrare questa nostra fantastica pietanza (che è la vera ed incontrastata regina della cucina brianzola) abbiamo creato nel 2013 il FESTIVAL DE LA CAZOEULA, nato a Cantù e successivamente esteso a comprendere l’intera Brianza comasca e parte della Brianza lecchese e monzese - spiegano gli organizzatori Il festival si propone di preservare e valorizzare la tradizione di questo nostro succulento e gustosissimo piatto a base di verze, costine e cotenne, un piatto che per noi brianzoli è qualcosa di più di una semplice pietanza, rappresentando un vero e proprio fondamento di riconoscimento identitario locale (non a caso, la cazoeula non si mangia da soli ma in compagnia, innaffiata da una buona barbera o una buona bonarda, entrambe rigorosamente dell’Oltrepo Pavese).

Ogni anno dal 2013, gli chef brianzoli si sfidano per aggiudicarsi l’ambito trofeo CAZOEULA D’ORO attribuito alla miglior cazoeula dell’anno, valutata sulla base dell’insindacabile giudizio della giuria popolare e di quella tecnica, composta da chef dell’Associazione Cuochi della Provincia di Como, Lecco e Monza Brianza e da giornalisti di settore.

La valutazione dei piatti avviene attraverso 4 successivi passaggi, utili a garantire imparzialità, accuratezza e serietà del giudizio finale:

1 – voto diretto da parte dei clienti dei ristoranti (che recandosi a pranzo o a cena nei singoli ristoranti possono compilare l’apposita scheda di valutazione, cartacea oppure on line);

2 – valutazione alla cieca convocata contestualmente alla giuria popolare, che viene riunita a porte chiuse in quattro diverse serate durante l’intera durata del festival (i componenti vengono sorteggiati a caso fra tutti coloro che hanno espresso il loro voto all’interno dei singoli ristoranti, compilando la scheda di valutazione on line);

3 – valutazione alla cieca da parte della giuria tecnica;

4 – valutazione alla cieca da parte del “Conclave della cazoeula” (composto da tutti gli chef dei ristoranti partecipanti al festival).
Solo al termine del quarto livello di valutazione si stabilisce finalmente il vincitore del Festival, che viene proclamato, agli inizi di marzo, nel corso della serata degli “Oscar de la cazoeula”.

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