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Riflettori puntati sulla Casa di riposo di Calolzio tra le prime in Italia ad aprire le porte ai parenti degli anziani

Dalla scorsa settimana sono stati programmati gli incontri fra ospiti e famiglie in presenza senza barriere fisiche. Sempre, però, nel pieno rispetto nelle norme che la cautela ci impone (mascherina, distanziamento sociale, sanificazione)

Riflettori puntati sulla Casa di riposo di Calolzio tra le prime in Italia ad aprire le porte ai parenti degli anziani
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A quattordici mesi da inizio pandemia, la casa di riposo «Madonna della Fiducia» a Foppenico, che fa capo alla parrocchia di Calolziocorte e della Curia di Bergamo, ha riaperto i cancelli consentendo a famigliari e amici di far visita ai loro cari. Si tratta una delle prime rsa del nostro territorio,  della Lombardia  me del Paese intero ad aver compiuto questo passo. Non a caso la realtà calolziese è balzata agli onori delle cronache nazionali visto che a Foppenico hanno fatto capolino le telecamere Rai della trasmissione  "Mi manda Rai 3".

Riflettori puntati sulla Casa di riposo di Calolzio tra le prime in Italia ad aprire le porte ai parenti degli anziani

Una eccellenza del territorio la casa di riposo calolziese che, come messo in lice anche dal servizio televisivo è stata tra le prime ad allestire la tenda del sorriso, ovvero una struttura esterna per permettere il contatto tra ospiti e parenti (una foto è finita anche sul Guardian). Non solo ma la dirigenza della Rsa si è anche fatta portavoce della proposta lanciata da da Uneba, la più rappresentativa e longeva organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo, con oltre 900 enti associati in tutta Italia, quasi tutti non profit di radici cristiane, di vaccinare un parente di ciascun ospite per consentire così ricongiungimenti sicuri. 

Il direttore generale della struttura Ivano Venturini

«Dopo una attenta valutazione e a seguito della copertura vaccinale attuata sugli ospiti e sul personale della Rsa, abbiamo deciso un piccolo passo a un ritorno verso la normalità - spiega il direttore generale della struttura Ivano Venturini - Dalla scorsa settimana sono stati programmati gli incontri fra ospiti e famiglie in presenza senza barriere fisiche. Sempre, però, nel pieno rispetto nelle norme che la cautela ci impone (mascherina, distanziamento sociale, sanificazione)».

 

Prendersi cura degli anziani a tutto tondo

«L’invecchiamento è un fenomeno estremamente complesso e quindi impone una osservazione a 360 gradi e una risposta multidisciplinare dove la cura deve tramutarsi in “prendersi cura di” - aggiunge il direttore - Nel concetto del prendersi cura sono quindi compresi sia la competenza professionale sia il coinvolgimento personale che porta a porre la persona fragile veramente al centro del nostro agire. Oltre alle patologie che pesano sugli anziani, la pandemia in corso ha di fatto stratificato sul loro carico sanitario anche il peso della lontananza dai loro familiari. Gesti semplici come una carezza o un abbraccio dati da un nipote a un nonno. Umanizzare la cura è dare la massima attenzione anche a questi bisogni di incontro».

In campo i volontari

A supporto di questa iniziativa stanno collaborando anche l’Associazione Nazionale Carabinieri e alcuni volontari della Parrocchia di Calolziocorte durante l’attività di controllo degli ingressi e triage. Così da sollevare il personale socio assistenziale, che potrà così dedicarsi maggiormente alla cura degli ospiti.
«La struttura risulta “Covid free” da un anno a questa parte - sottolinea Venturini - Non smetterò mai di ringraziare tutto il personale che ha dimostrato un forte senso di responsabilità, abnegazione e resilienza a questo difficile periodo».

L'assessore Balossi

«Come assessore ai Servizi sociali, ma anche come donna, sono molto legata ai nonnetti della Rsa di Foppenico - commenta l’assessore Tina Balossi - Telefono alle persone che festeggiano il compleanno facendo gli auguri a nome dell'Amministrazione comunale. Proprio la scorsa settimana ho portato un pensiero e gli auguri a una nonnina di 101 anni, rimanendo però al cancello e consegnando il regalo tre giorni prima, nel rispetto delle regole di sicurezza. Possono entrare infatti solo i parenti stretti. Così come per i nostri anziani erano importanti le video chiamate, ora questo contatto in presenza è essenziale per il loro benessere psicologico ed umano. Un plauso alla Direzione generale ed a tutte le persone che lavorano nella struttura per questa decisione presa nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza. Che sia benvenuta questa apertura e che faccia di apripista ad altre rsa».

L'assessore Gandolfi

Anche l’assessore Dario Gandolfi elogia l’iniziativa: «Avendo un parente stretto nella nostra Rsa posso dire che tutte le fasi della pandemia sono state gestite in modo eccellente. Innanzitutto chiudendo subito, lo scorso anno alle prime avvisaglie, poi mettendo a disposizione le apparecchiature per le video chiamate, quindi una tenda degli abbracci. La recente scelta di riaprire, visto che la situazione generale sta migliorando grazie anche alle vaccinazioni, è un bel segnale di speranza».

Mario Stojanovic

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