“Ponti Generazionali”: al via il progetto di volontariato dei giovani all'Airoldi e Muzzi
Dopo la positiva esperienza condotta dal 2020 con l’ISS Bertacchi, la proposta si amplia ad altre realtà formative della città
i intitola “Ponti Generazionali” il progetto messo a punto dalla “Fondazione Sinderesi-pratica l’etica”, da anni impegnata nel territorio lecchese attraverso proposte di tipo formativo rivolte in modo particolare alle nuove generazioni, e dagli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi che ha l’obiettivo di favorire esperienze di volontariato tra i giovani delle scuole superiori della città presso l’IRAM.
Una proposta che, alla luce della positiva collaborazione attiva a partire dal 2020 con l’ISS Bertacchi, si amplia ad altre realtà formative della città, quali il Liceo Classico e Linguistico Manzoni, l’Istituto Tecnico Bovara, il Liceo Artistico Medardo Rosso, l’Istituto Maria Ausiliatrice e il Collegio Arcivescovile Alessandro Volta.
“Il volontariato – sottolinea la vicepresidente degli Istituti, Rosaria Bonacina - ha una valenza educativa e sociale di grande importanza e, per i giovani, rappresenta una opportunità di crescita personale e di acquisizione di competenze importanti anche per un futuro professionale. Un progetto di volontariato rivolto ai giovani può infatti favorire, oltre ad una crescita personale dei ragazzi coinvolti, lo sviluppo di comunità solidali e più inclusive. Per altro il volontariato soffre anche di poco ricambio generazionale e della difficoltà a coinvolgere i giovani”.
Punto di partenza di questo nuovo progetto, come ricordato, è il progetto di volontariato nato nel 2020, nel periodo della pandemia, con l’ISS Bertacchi di Lecco per iniziativa del professor Stefano Sangalli, insegnante e segretario della “Fondazione Sinderesi-pratica l’etica”. “In questi anni il progetto con l’IIS Bertacchi è via via cresciuto e si è andato ad arricchire di sempre nuovi contenuti, trovando un’adesione sempre più ampia. – continua Rosaria Bonacina - Se quando è nato si limitava ad interventi a distanza, nella seconda parte dell’anno scolastico 2021/2022 è iniziata la presenza degli studenti anche all’interno dei nostri Istituti. In quest’ultimo anno scolastico ha avuto poi un notevole incremento nel numero di studenti coinvolti”.
Da novembre sono presenti circa 90 studenti che si alternano nelle giornate di martedì e giovedì, affiancandosi agli educatori in attività varie di animazione: “L’esperienza è molto positiva ed è particolarmente apprezzata dagli ospiti soprattutto per questa presenza “giovane”. In particolare gli studenti affiancano gli educatori in semplici attività di animazione: dalla stimolazione cognitiva degli ospiti attraverso materiali predisposti dagli educatori alla partecipazione a giochi da tavolo, dai laboratori creativi ai momenti musicali, fino all’ascolto del racconto di storie di vita degli ospiti”.
“Gli adolescenti, accanto ad un’inevitabile volubilità, possiedo una grande plasticità che gli consente di formare progressivamente la propria identità “nutrendosi” delle esperienze che vivono quotidianamente. – commenta il prof. Stefano Sangalli - Educare all’empatia e alla gratuità non è quindi solo lo scopo di queste iniziative e delle cosiddette life skills proposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, bensì un’esigenza strettamente connessa alla formazione di cittadini responsabili ed attenti al bene comune. Anche in questo caso, come spesso accade quando si decide di investire su di loro con passione e fiducia, le studentesse e gli studenti hanno saputo stupirci e commuoverci per la costanza, la dedizione, la sensibilità e la serietà con cui hanno partecipato, tanto che alcune di loro hanno chiesto di poter proseguire insieme agli studenti iscritti al nuovo progetto “Ponti generazionali”.
Il progetto con l’ISS Bertacchi si conclude l’8 febbraio e, dopo la metà di febbraio, partirà il progetto con le altre scuole. “Fornire uno spazio dove anche i giovani possano fare una esperienza di volontariato in un contesto socio sanitario può anche diventare occasione di scelte di studio e di orientamento verso professioni di cura” conclude Rosaria Bonacina.