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Patrono di Olginate, oggi le celebrazioni nella chiesa parrocchiale

Sant'Agnese, una delle prime martiri cristiane che, per difendere la bellezza della sua verginità, venne colpita a morte con un colpo di spada alla gola

Patrono di Olginate, oggi le celebrazioni nella chiesa parrocchiale
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Si sono tenute oggi le celebrazioni per il Patrono di Olginate. Presente anche il sindaco Marco Passani e il vicesindaco Antonio Gilardi.

Patrono di Olginate, le celebrazioni

Oggi, domenica 23 gennaio 2022, si sono tenute le celebrazioni per la festa patronale di Olginate: Sant'Agnese, una delle prime martiri cristiane che, per difendere la bellezza della sua verginità, venne colpita a morte con un colpo di spada alla gola (metodo usato per uccidere gli agnelli). La solenne celebrazione è stata presieduta dal Prevosto Don Matteo Gignoli con Don Angelo Ronchi, che ha colto l'occasione per ricordare i suoi 70 anni di ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1952 per le mani del Beato Cardinale di Milano, Idelfondo Scusther.

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Presenti il Sindaco e Vicesindaco di Olginate

Presenti per l'occasione le autorità civili, tra cui il Primo Cittadini Marco Passani, che ha portato le candele come offerta della cera, e il vice sindaco Antonio Gilardi. Non è però mancata la presenza delle autorità militari locali e dei rappresentati delle associazioni con i loro gagliardetti. Inoltre, alla concelebrazione si è aggiunto anche il Vicario parrocchiale Don Andrea Mellera. Ad animare la celebrazione ci ha pensato la corale parrocchiale.

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Il ricordo del martirio di Sant'Agnese, Patrono di Olginate

All'inizio della celebrazione è stato bruciato il pallone per ricordare il martirio di Sant'Agnese. E, in ricordo del candore della sua verginità, è stato offerto anche un agnello. Il compito di leggere il vangelo è spettato al missionario nativo di Olginate, Padre Gianluca Tavola. L'omelia, invece, è stata a due voci: ad iniziare è stato Don Matteo per poi far proseguire e concludere da Don Angelo Ronchi.

L'Omelia di Don Matteo

"Un saluto a tutti voi. Oggi siamo riuniti per ricordare la nostra Patrona con il suo esempio per continuare a costruire la nostra comunità. A che punto siamo con la bellezza? Abbiamo bisogno di ridirci il bello della nostra Fede e della nostra vita comunitaria per ridarci slancio e ripartire per compiere un nuovo cammino. La via della bellezza ce la indica Sant'Agnese, che difese la sua verginità non per testardaggine, ma per amore di Gesù. Non ebbe paura anche di fronte alle difficoltà, non le temette, ma trovò la forza per superarle. La bellezza è ordine e ci aiuta a cambiare prospettive davanti ai problemi della vita. Mi chiedo se riusciamo ancora a raccontare il bello del Vangelo, della Chiesa, della fraternità e del servizio. Sappiamo generare passione per poter essere testimoni della bellezza dell'annuncio? E' dalla gioia e dalla bellezza che ci provoca ancora l'incontro con il Signore Gesù, che è fonte di bellezza".

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L'Omelia conclusiva di Don Angelo Ronchi

"In questi settant'anni di Sacerdozio, ringrazio il Signore per il bene che mi ha voluto e che poi ho donato ai tanti miei parrocchiani, iniziando dal rione Lecchese di Maggianico, dove ho dato vita all'oratorio. In seguito, dal 1967 al 1993 sono stato parroco a Pescate e dal 1994 risiedo a Olginate con impegni pastorali. Molte volte mi chiedo: in questi lunghi anni di Sacerdozio, ho voluto più bene alle opere di Dio oppure al Dio delle opere? Ricordo anche questo proverbio: non è l'abito che fa il prete, ma è la grazia di Dio e lo Spirito Santo che lascia entrare nel suo cuore per compiere le sue opere e fare la sua volontà. Ora che sono arrivato alla mia età, a volte chiedo al vostro parroco Don Matteo di tirarmi le orecchie se sbaglio, come facevo anche io anni fa, quando i ragazzi non facevano giudizio. Ma ora sono cambiati i tempi. Vorrei lasciarvi come ricordo oggi questa preghiera a proposito dello Spirito Santo: Lo Spirito di Dio è amore delicato che consola, che lenisce ogni pena con la sua tenerezza, come il venticello fresco e piacevole. Lo spirito alleggia sul lago e scende dolcemente come una colomba che allarga maternamente le ali".

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Al termine della celebrazione, un grande applauso ha onorato il Sacerdote che ha voluto salutare, rispettando le regole di sicurezza, quanti gli hanno voluto bene.

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Mario Stojanovic

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