Lecco

Oggi chiude la piscina del Bione: 190 le firme raccolte per dire no

L'assessore Durante: "Senza la certezza di una proroga - che abbiamo chiesto a Regione - sarebbe stato incauto rischiare di perdere i soldi ottenuti".

Oggi chiude la piscina del Bione: 190 le firme raccolte per dire no
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190 firme per dire no alla chiusura della piscina del Bione. Tanto ha raccolto la petizione lanciata nei giorni scorsi dall'ingegner Marco Marchetti per protestare contro la serrata del centro natatorio da oggi, martedì 9 aprile 2024 e fino al 4 maggio. Una chiusura, a detta dell'Amministrazione comunale, resa necessaria da motivi di sicurezza. Inconciliabili infatti le operazioni  di realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e termica con la fruizione giornaliera della piscina.

Oggi chiude la piscina del Bione: 190 le firme raccolte

A dar voce e ad amplificare lo scoramento degli utenti del Bione è stato anche il capogruppo di Appello per Lecco Corrado Valsecchi.  "A pagare dazio saranno giovani, atleti, associazioni sportive, disabili e l’utenza tradizionale. Migliaia di persone che dovranno subire disagi a causa di negligenze tutte da attribuire alla giunta che governa la città di Lecco. Ci auguriamo che qualcosa possa accadere, un ripensamento, un modo diverso d’intervento, la possibilità di svolgere questi lavori in mesi dove la piscina viene meno utilizzata".

I dubbi di Valsecchi per altro non sono solo sui tempi, ma sull'intervento stesso visto che «don l’installazione dei pannelli solari termici  si certifica che per almeno cinque anni la piscina dovrà essere fruibile e in funzione. Quindi, riassumendo: si sta per appaltare uno studio preliminare dai costi esorbitanti che dovrà tener conto di questo vincolo. In caso contrario si dovranno restituire a  Regione Lombardia i soldi, nel caso il progetto prevedesse di abbattere l’edificio o modificarne le funzioni".

Dal canto suo l'assessore Alessandra Durante, cifre alla mano,  ha focalizzato il punto sulla necessità di compiere l'intervento considerati i costi sostenuti per "mantenere" la piscina.
Negli ultimi anni il Comune ha speso tra i 250.000 e i 300.000 € OGNI ANNO per la compensazione delle bollette del Bione, aumentati dopo la pandemia e a causa del contesto internazionale. Senza questi interventi il Centro avrebbe seriamente rischiato la chiusura - come avvenuto ad altri impianti in Italia (o avrebbe riversato questi aumenti su abbonamenti e tariffe degli utenti in maniera totale - e non solo parziale come accaduto) 250.000/300.000 €/anno corrispondono, lato bilancio comunale, a importanti servizi per famiglie e ragazzi a cui si rinuncia Per avere un’idea delle corrispondenze:  Post scuola = 100.000€/anno Ti Porto Io = 150.000€/anno".

Due anni fa Regione Lombardia, consapevole della difficoltà di sostenere i costi, apre un bando per coprire fino all’80% delle spese di efficientamento delle piscina. Il Comune partecipa e ottiene il finanziamento.

"Purtroppo, il sopralluogo effettuato prima dell’avvio del cantiere, rileva che il tetto necessita di interventi di consolidamento per reggere il peso dell’impianto - prosegue Durante - Essendo ormai nella seconda parte dell’anno (2023) le risorse a bilancio sono già state impegnate per altri cantieri e manutenzioni. Dobbiamo attendere il bilancio preventivo che viene approvato a gennaio '24. La sola posa dell'impianto non avrebbe comportato la chiusura, il consolidamento del tetto purtroppo si.Per evitare la chiusura nel corso della stagione, valutiamo 2 alternative:o il cantiere parziale o lo slittamento degli interventi nell’estate del '24. Nonostante una prima apertura verso l'opzione del cantiere parziale (con lavori la mattinata e riapertura nel pomeriggio), ulteriori approfondimenti la rendono impraticabile per motivi di sicurezza e pulizia dell’acqua. Per lo slittamento dei lavori all’estate '24, il Bando prevede il termine dei lavori, la rendicontazione e il collaudo entro ottobre '24. Per lavori e rendicontazione i tempi ci sarebbero. Il collaudo prevede solitamente dai 3 ai 6 mesi. Senza la certezza di una proroga - che abbiamo chiesto a Regione - sarebbe stato incauto rischiare di perdere i soldi ottenuti".

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