Lecco

Raccolta firme contro la chiusura della piscina del Bione

L'impianto natatorio sarà inaccessibile a partire dal 9 aprile e fino al 5 maggio per consentire la  realizzazione di un impianto fotovoltaico

Raccolta firme contro la chiusura della piscina del Bione
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Gli utenti non ci stanno e dicono no alla chiusura della piscina del Bione attraverso una raccolta firme che è stata indirizzata al sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, all'assessore allo sport Emanuele Torri a quello ai Lavori Pubblici Maria Sacchi e alla società In Sport che gestisce il Centro sportivo.

Raccolta firme contro la chiusura della piscina del Bione

Come annunciato dal Comune a fine marzo infatti l'impianto natatorio sarà inaccessibile a partire dal 9 aprile e fino al 5 maggio per consentire la  realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e termica. In pratica sulla copertura della piscina verranno posati 18 pannelli solari termici che avranno l'obiettivo di  ridurre sensibilmente i consumi di metano legati alla produzione di acqua calda sanitaria e sarà inoltre connesso ai circuiti del riscaldamento.

L'Amministrazione aveva valutato, con impresa e gestore, la possibilità di ridurre la fascia oraria di apertura "alternando lavori e utilizzo,  ma la tipologia degli interventi previsti, di posa dei pannelli e di sostituzione della copertura, non consente di optare per questa modalità, che ci avrebbe consentito di rispettare i tempi, mitigando l’impatto sui fruitori della piscina" aveva dichiarato l'assessore Sacchi.  Risultato, niente corsi ( il cui saldo avviene al momento dell'iscrizione quindi gli utenti hanno già pagato) , niente nuoto libero, niente allenamenti, per quattro settimane.

La comunicazione agli utenti è arrivata il 29 marzo con un messaggio di posta elettronica. "L’email trasmessa preannuncia che In Sport provvederà a comunicare le modalità di recupero dei servizi attraverso i propri canali social - si legge nella petizione - Ma i pochi giorni di preavviso non mettono nelle condizioni gli utenti di trovare valide alternative in altri contesti. Si pensi ad esempio alle famiglie che devono trovare, oramai a corso inoltrato, una nuova attività sportiva per i propri figli in un periodo scolastico in pieno svolgimento. Inutile ricordare quanto lo sport sia necessario per una corretta crescita psico-fisica, soprattutto dei ragazzi".

Non solo ma  i firmatari vogliono sapere se "siano state preventivate e quali saranno le modalità di rimborso di eventuali costi sostenuti per svolgere attività sportive alternative e considerato, che l’attività ha una programmazione stagionale e che il relativo pagamento avviene  al momento dell’iscrizione, con quali tempi verranno recuperate le lezioni".

Un altro problema sollevato è che "atleti e famiglie di diverse società si ritrovano senza spazi per potersi allenare in vista delle gare stagionali che implicano costanza nella preparazione e negli allenamenti".

Una bella gatta da pelare quindi. "A scanso di equivoci si vuole rimarcare la positiva valutazione rispetto ai lavori di efficientamento energetico previsti, si ritiene però irrispettosa ed inadeguata la programmazione della chiusura della piscina con la conseguente impossibilità da parte degli utenti di organizzarsi per tempo, individuando alternative" si legge ancora nella petizione voluta soprattutto per "per sottolineare il disagio che si verrà a creare e per ribadire la questione anche agli Amministratori comunali"

 

 

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