Villa Locatelli

Incendi boschivi: vasche di raccolta sul Magnodeno, sul Cornizzolo, a Mandello e a Lierna

La convenzione approvata permette una gestione associata di tutto il territorio lecchese che sta vivendo una situazione di massimo rischio a causa della siccità

Incendi boschivi: vasche di raccolta sul Magnodeno, sul Cornizzolo, a Mandello e a Lierna
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Una convenzione aggiornata, frutto di mesi di lavoro e confronto tra le parti coinvolte e che permetterà di  agire in modo tempestivo per la tutela del territorio e ber combattere gli incendi boschivi. Questo il contenuto della “Convenzione per la gestione associata del servizio antincendio boschivo”, in vigore fino al 2025, che è stata siglata tra Provincia di Lecco, Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, Parco Monte Barro, Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, Parco Adda Nord e Parco Valle Lambro.  Un documento presentato oggi, mercoledì 29 marzo, nella Sala consiliare della Provincia di Lecco dai rappresentanti di tutti gli enti coinvolti. In particolare, lo svolgimento delle funzioni è stato delegato a due soggetti: la Comunità Montana Lario Orientale e il Parco di Montevecchia. 

 

Antincendio boschivo

 

“Il rischio degli incendi boschivi è sempre più alto, complice la situazione di siccità che sta peggiorando ulteriormente  - ha spiegato il presidente provinciale Alessandra Hofmann – e questa convenzione regola l’attivazione dei servizi in caso di emergenza proprio per non lasciare nulla al caso. Non parliamo di un testo che rimane lettera morta, ma parliamo di un testo che è la base fondante di quelle che poi saranno le attività concrete”.

Tanti incendi boschivi nel lecchese

Sul territorio lecchese, di recente, sono scoppiati due roghi: uno a Sirtori, appena due giorni fa, e uno a La Valletta Brianza, nel Parco della Valle del Curone e proprio per spegnere quest’ultimo ci sono voluti 23 voli del canadair. “Regione Lombardia non ha ancora emesso il massimo rischio, ma le condizioni sono decisamente sempre più gravi – ha rimarcato anche Renato Corti, responsabile del servizio antincendio boschivo della Comunità Montana – Lasciamo fare a chi di competenza il proprio lavoro, ma mi auguro che a livello regionale ci si attivi al più presto, proprio per avere i velivoli pronti al decollo in caso di gravi incendi. Noi, dal nostro canto, a livello provinciale, stiamo già lavorando come se fossimo in un periodo di alto rischio dichiarato, con una squadra di pronto intervento organizzata a Calolziocorte”.  

 

Le vasche di raccolta acqua sui monti lecchesi

 

A entrare più nel merito del documento siglato dai soggetti coinvolti ci ha pensato Stefano Simonetti, consigliere delegato alla Protezione civile: “Con questa convenzione la Provincia si impegna a erogare 35mila euro per il funzionamento del servizio, suddivisi in due tranche: una da 20mila e una da 15mila. Inoltre erogheremo 70mila euro, su 80mila,  per la realizzazione di un invaso per la raccolta delle acque meteoriche a Lecco sul Monte Magnodeno, indispensabile in caso di evento critico e molto utile per dare la possibilità agli animali di abbeverarsi”.  Del progetto ha parlato anche Carlo Greppi, presidente della Comunità Montana: “L’intervento sarà fatto quest’estate, in un punto in cui è già presente una sorgente, poi pensiamo di realizzare altre vasche di raccolta simili all’Alpe di Lierna, all’Alpe di Calivazzo in zona Mandello e sul Monte Cornizzolo”. 

 

La gestione associata del servizio contro gli incendi boschivi

 

A concludere la conferenza stampa, dopo i ringraziamenti e la soddisfazione per i risultati raggiunti espressi da Marco Molgora (presidente Parco Montevecchia e Valle Curone), Anna Mazzoleni (in rappresentanza del Parco Monte Barro), Francesca Rota (presidente Parco Adda Nord) e Alessandro Galimberti (in rappresentanza del Parco Valle Lambro),  è stato Corti, responsabile del servizio antincendio boschivo: “Due sono le problematiche più grandi che stiamo affrontando oggi: la prima è l’abbandono delle aree forestali e delle attività agricole, soprattutto gli alpeggi, e l’altra è il cambiamento climatico che stiamo subendo. Per intervenire in questo contesto abbiamo due strade: una è quella della prevenzione e l’altra è la realizzazione di interventi strutturali e funzionali sul territorio per gestire bene le emergenze. Infine, preziosa l’attività di coordinamento e collaborazione della Provincia e l’organizzazione del sistema e la preparazione di tutti i volontari grazie alla Prefettura che fa da anello di congiunzione con i Vigili del fuoco e i Carabinieri forestali”. 

Barbara Pirovano

 

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