La storia della bimba ucraina

Il primo giorno di scuola di Diana, accolta dal caloroso abbraccio dei nuovi compagni

A Mandello il benvenuto dell’Istituto Antida e le iniziative di Comune e associazioni per l’arrivo dei bimbi ucraini

Il primo giorno di scuola di Diana, accolta dal caloroso abbraccio dei nuovi compagni
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Nel giro di poco meno di un mese la piccola Diana Chorii, di 9 anni, ha conosciuto la guerra, ha abbandonato Ternopil, la sua città in Ucraina, e tutto ciò che conosceva, per poter fuggire insieme a mamma Natalia e ai suoi due fratelli compiendo un viaggio lunghissimo fino a Mandello. Tutto questo però non ha scalfito il bellissimo sorriso che ha mostrato, con emozione, al suo primo giorno di scuola. La bimba infatti, nei giorni scorsi, ha iniziato a frequentare la terza elementare, alla scuola Santa Giovanna Antida di Mandello e l’accoglienza calorosa dei suoi nuovi compagni e insegnanti, attrezzati con cartelloni e mascherine blu e gialle, a richiamare i colori della bandiera dell’Ucraina, ha reso tutto più semplice.

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Il primo giorno di scuola di Diana, accolta dal caloroso abbraccio dei nuovi compagni

«Diana ha reagito bene al nuovo inserimento, ci sembra serena e noi stiamo facendo di tutto per farla sentire al sicuro - spiega la dirigente scolastica, suor Giovanna Morstabilini - La mamma ci raccontava che Diana, giunta in Italia, nei pressi di un aeroporto, appena ha sentito il rombo degli aerei durante il decollo ha messo istintivamente le mani sopra le orecchie dalla paura ed è andata a rifugiarsi tra le sue braccia. Possiamo solo immaginare cosa abbiano vissuto e anche i chilometri di distanza che li separano dal conflitto non cancellano la preoccupazione e l’angoscia per tutte le persone care che hanno dovuto lasciare là, ma noi faremo di tutto per farli sentire a casa».

Diana, la mamma e i fratelli di una famiglia mandellese

Diana e mamma Natalia
Diana e mamma Natalia

Natalia e i suoi tre figli in questo momento sono ospiti da una famiglia mandellese che la donna aveva conosciuto durante il periodo passato in paese per motivi di lavoro. Poi, una volta tornata in Ucraina per riabbracciare i parenti che non vedeva da oltre un anno, è stata sorpresa dallo scoppio del conflitto e costretta a ripartire di nuovo, ma questa volta abbandonando tutto ciò che aveva e affrontando un viaggio lungo più di 48 ore, prima in auto e poi in pullman.

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Come lei, molti altri dei 40 ucraini accolti in paese condividono la stessa esperienza e, fra loro, ci sono anche 11 bimbi in età scolare e 4 in età prescolare. «Dopo aver adempiuto ai procedimenti burocratici, gli inserimenti nelle strutture scolastiche sono iniziati - ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Guido Zucchi - e la durata giornaliera di presenza in classe per le scuole d’infanzia, piuttosto che alle lezioni nel caso della scuola primaria e secondaria, è personalizzata in funzione della sensibilità della situazione anche psicologica dei bambini. Due ragazzi più grandi invece stanno verificando come iscriversi all'università online italiana in lingua inglese per poter proseguire i loro studi».

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Integrazione

L’integrazione però non passa solo dalla scuola, così si sta pensando anche ad altre iniziative da mettere in campo: «È in fase di allestimento un luogo di aggregazione alla parrocchia del Sacro Cuore dove, da questa settimana, verranno programmate attività di pre o dopo scuola, ludiche e didattiche, anche per adulti - prosegue Zucchi - Inoltre tutte le associazioni sportive mandellesi sono pronte ad accogliere adesioni in qualsiasi settore, così come le nostre due scuole di musica, la comunale Project Rock School e la San Lorenzo, la scuola di comportamento in montagna del Cai sezione Grigne e l’oratorio».
Non si fermano neanche le raccolte di beni, generi alimentari e prodotti farmaceutici da inviare al confine con l’Ucraina, così come prosegue fattiva la collaborazione con il vicino Comune di Abbadia che, nelle ultime settimane, ha accolto una ventina di rifugiati.

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