8 agosto 2003 - 8 agosto 2022

Elena Gandolfi, 19 anni dalla scomparsa. "Cosa avrebbe pensato di questo caos politico?"

Riflessione e ricordo nelle parole di Corrado Valsecchi capogruppo di Appello per Lecco

Elena Gandolfi, 19 anni dalla scomparsa. "Cosa avrebbe pensato di questo caos politico?"
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Di Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco

8 agosto 2003 - 8 agosto 2022, 19 anni dalla scomparsa di Elena Gandolfi

In questi giorni mi chiedevo cosa avrebbe pensato Elena davanti a un quadro politico così caotico e confusionario? Quali scelte avrebbe fatto? Lei così determinata, lucida e pragmatica cosa avrebbe pensato di questa ammucchiata del centro sinistra? Che cosa avrebbe ipotizzato per la possibile ascesa della leader di FDI Giorgia Meloni a presidente del consiglio? Certo sarebbe stato un rebus anche per Lei ma sono certo che la sua voce e la sua opinione avrebbe avuto un'eco e prodotto ragionamenti in questa strana stagione italiana. Sono passati quasi vent'anni dalla morte di Elena Gandolfi e in questo momento storico l'unica cosa che emerge è il rimpianto che personalità politiche forti che vivevano con passione le loro esperienze senza farsi condizionare dalle nomenclature dei partiti come Elena sono sempre di meno. E questa considerazione vale anche per le personalità che occupano posti nelle istituzioni pubbliche. Forse proprio per questo anche se il tempo passa non ci dimentichiamo di chi ci ha lasciato prematuramente una eredità politica e dei valori autentici di etica e trasparenza politica e amministrativa. Forse per questo continua a mancarci!

Corrado Valsecchi

Chi era Elena Gandolfi

Nasce a Lecco, da famiglia antifascista; il padre Enrico, collaboratore di Mattei, era stato protagonista della Resistenza, comandante nelle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. Sua madre Rachele, impegnata nel sociale e con una forte coscienza pacifista. Coniugata Negrini, con quattro figli, di cui tre adottivi. Insegnante di lingue e ricercatrice nel settore delle adozioni internazionali, ha pubblicato alcune ricerche. In qualità di presidente del Ciai (Centro italiano adozioni internazionali) ha lavorato in ambito nazionale e internazionale per favorire patti bilaterali tra governi e migliorare la legislazione sull’adozione. Negli anni ’70 ha fatto parte del Comitato per la fondazione della Sezione di Lecco del Tribunale Russell e della Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, promuovendo incontri e dibattiti per una migliore convivenza democratica tra i popoli. Negli anni ’80 ha partecipato al coordinamento dei movimenti per la pace e, successivamente, in qualità di Vice-Presidente dell’Unione Culturale di Lecco, ha promosso dibattiti relativi al sud del mondo, al mondo degli esclusi, al tema delle carceri, partendo dalla riforma Gozzini. Accanto a Padre David Turoldo, di cui è stata amica e collaboratrice, ha fatto parte di movimenti ecclesiali di riflessione aperti dal Concilio Vaticano II; dopo la sua morte ne cura alcune pubblicazioni. È stata Consigliere al Comune di Lecco, come indipendente del Pci, nel 1989/91. Nel 1993 entra in Consiglio Regionale da indipendente e aderisce al gruppo PDS: ha fatto parte della Commissione Sanità ed è stata membro della Commissione Cultura. Dal 1995 al 1999 è Vice Presidente della neo-costituita Provincia di Lecco, Assessore alla Cultura e al Territorio. Esce dalla politica attiva non senza dolore, come testimoniano le parole della sorella Angela: “Elena non ha mai smesso di dare il suo contributo alla società civile. Al termine del suo ultimo incarico istituzionale alla Provincia di Lecco, incarico lasciato non senza amarezze, ha voluto tentare nuove strade: la ricerca e lo studio della realtà socio-economica che ha potuto svolgere grazie al sociologo Aldo Bonomi e all’associazione Aaster da lui diretta”. Muore improvvisamente l’8 agosto 2003, a soli 58 anni. Nello stesso anno il Comune di Lecco le attribuisce la Medaglia d’oro alla memoria.

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