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Lecco

Carcere di Pescarenico: proclamato lo stato di agitazione della Polizia penitenziaria

Parallelamente all’avvio dello stato di agitazione è stato richiesto un incontro al Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio.

Carcere di Pescarenico: proclamato lo stato di agitazione della Polizia penitenziaria
Lecco Aggiornamento:

E' stato proclamato lo stato di agitazione del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di Pescarenico a Lecco.

Carcere di Pescarenico: proclamato lo stato di agitazione della Polizia penitenziaria

Hanno risposto in questo modo le Segreterie provinciali di SAPPe, SiNAPPe, OSAPP, UIL P.P., USPP, FNS CISL e FP CGIL al riscontro negativo giunto dal PRAP Lombardia in relazione alla richiesta d’incontro sulle criticità espresse dal personale della Carcere di Pescarenico in previsione della modifica del modello custodiale.

“Non intendiamo assolutamente contestare l’adozione di un nuovo sistema custodiale -  dichiarano le Organizzazioni sindacali  - chiediamo solamente che il reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Lecco possa essere dotato delle adeguate risorse umane e materiali che consentano di adempiere al mandato istituzionale in maniera funzionale e sicura e senza dover comprimere i diritti contrattuali previsti”.

Parallelamente all’avvio dello stato di agitazione è stato richiesto un incontro al Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio. A fianco degli agenti della Polizia Penitenziaria si schiera il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini.

«Mi unisco alla preoccupazione che ho percepito durante il confronto con gli agenti della Casa Circondariale di Lecco, queste nuove disposizioni vanno supportate con un aumento dell'organico. Nel 2005, quando il "carcere" di Pescarenico è  stato inaugurato, ci lavoravano 57 agenti, adesso sono soltanto 39. L’inadeguatezza dell’organico in termini numerici, come alcune carenze e limiti strutturali del plesso penitenziario, sono allarmanti e potrebbero non essere compatibili con le recenti disposizioni emesse dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Non si può pensare di portare allo stremo delle forze il personale, attraverso straordinari, ferie saltate e mancati riposi e, al contempo, garantire la qualità di un servizio che ben sappiamo deve essere svolto con la massima concentrazione e professionalità. La preoccupazione non riguarda solo l'interno delle mura del carcere. Anche i lecchesi guardano con un forte apprensione questa sofferenza della Polizia Penitenziaria e le difficoltà nel gestire al meglio i detenuti, perché ciò potrebbe provocare evidenti problemi legati alla sicurezza dei cittadini di Lecco.» Ha spiegato il Consigliere di FDI, Giacomo Zamperini.

«Non appena appresa la notizia ho immediatamente scritto al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Dott.ssa Maria Milano, per chiedere un incontro, così da poterci confrontare in merito a questa situazione e chiedere maggiore attenzione per la nostra realtà carceraria. La Casa Circondariale di Pescarenico non può e non deve essere considerata di "serie B", ma un polo di eccellenza che, soprattutto grazie al grande lavoro svolto in questi anni dalla Direttrice, dott.ssa Antonina D'Onofrio, ed alla Comandante della Polizia Penitenziaria Giovanna Propato, in considerazione delle dimensioni contenute e del numero ridotto di detenuti rispetto ad altri “maxi carceri”, accompagnata dalla straordinaria professionalità di chi lavora al suo interno, può essere perfetto per sperimentare anche nuove progettualità per aumentare la funzione rieducativa della detenzione, utilizzando delle specifiche professionalità ed investendo sulle risorse umane. Infatti, già dal 2008, si portano avanti percorsi virtuosi di legalità e giustizia riparativa. La carenza di organico porta inevitabilmente ad una situazione di burnout per chi lavora all'interno della struttura, e contestualmente malessere ed insicurezza percepiti al di fuori delle mura, preoccupando non poco la cittadinanza.» Conclude Giacomo Zamperini.

 

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