Anche a Lecco e in Lombardia gli street tutor contro la violenza. Fragomeli: "Pronta la legge"
Una rissa tra gruppi, minorenni che portano con sé armi e le esibiscono, aggressioni verso passanti, ma anche folla fino a tarda notte in strada e sporcizia ovunque nelle città. Episodi sempre più frequenti che non risparmiano Lecco, come altre città della Lombardia.
Una rissa tra gruppi, minorenni che portano con sé armi e le esibiscono, aggressioni verso passanti, ma anche folla fino a tarda notte in strada e sporcizia ovunque nelle città. Episodi sempre più frequenti che non risparmiano Lecco, come altre città della Lombardia. “È una questione di sicurezza urbana che noi consideriamo prioritaria e non può essere lasciata ai soli Comuni lombardi. Ma non ne facciamo una bandiera, come fa la destra, e alle chiacchiere, alla propaganda, preferiamo i fatti. Ecco perché abbiamo depositato una proposta di legge regionale per l’istituzione della figura dello ‘Street tutor’, sulla falsariga della norma approvata e già messa in pratica da alcuni anni in Emilia-Romagna”, lo annuncia Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd e primo firmatario della proposta.
Anche a Lecco e in Lombardia gli street tutor. Fragomeli: "Pronta la legge"
“L’esigenza di avere delle professionalità nuove che siano di presidio e controllo del territorio, era emersa già da tempo, soprattutto da parte delle amministrazioni comunali delle città della Lombardia, Lecco compresa. Ma di fronte a proposte di questo genere i Prefetti hanno negato il loro assenso, in quanto manca una disciplina legislativa in proposito. E d’altra parte sappiamo benissimo che le forze dell’ordine, così come la Polizia locale, sono già fin troppo oberate di lavoro”, spiega Fragomeli.
“Serve, insomma, una figura che integri il sistema già esistente e la cui funzione sia di ‘sentinella’ della sicurezza, con capacità di dialogo e gestione dei conflitti. Nasce da qui la necessità di formare gli Street tutor che, pur indossando un abbigliamento riconoscibile, non hanno nessun compito di intervento diretto, ma al massimo di prevenzione. Devono, cioè, essere capaci di affrontare una situazione a rischio senza l’ausilio di nessuna arma, ma cercando di pacificare gli animi o interloquire con chi è in una condizione che si sta facendo delicata. E nel caso fossero già in atto delle criticità, devono far intervenire subito le forze dell’ordine o la Polizia comunale, appunto”, prosegue il dem.
“Questi controllori della sicurezza e del decoro urbani avranno anche la possibilità di conoscere uno spaccato di tessuto sociale e rendersi interpreti di proposte per la prevenzione e la coesione sociale delle nostre città. Potranno lavorare, grazie alla legge, in accordo con gli enti locali, che saranno i veri decisori dell’organizzazione di questo servizio e dell’integrazione con gli altri servizi comunali. Potrebbero essere necessari in diversi contesti, ad esempio fuori da alcuni locali pubblici, a una manifestazione, alla sera o nei week end”, precisa ancora l’esponente Pd.
“Alla Giunta Fontana chiediamo di fare la sua parte, prima di tutto istituendo questa figura, poi formandola e addestrandola, specializzandola proprio nella prevenzione dei rischi e nella mediazione dei conflitti, così come nella promozione di nuove azioni pubbliche di coesione. E poi serve assolutamente un sostegno economico per i Comuni che potranno così decidere di affidare il servizio anche nelle more di bilanci sempre più risicati. Ci aspettiamo che il centrodestra accolga la nostra proposta. Siamo pronti a discuterla e affrontarla nel dettaglio. Ma va assolutamente mandata avanti se si vuole che il problema della sicurezza nelle nostre città venga affrontato nel modo corretto e soprattutto sia di supporto ai Comuni e agli operatori delle forze dell’ordine”, conclude Fragomeli.