Alga "aliena": i lavori proseguono anche nel lago di Garlate FOTO

Il nome italiano è peste d’acqua comune, si tratta di una pianta acquatica perenne a riproduzione vegetativa originaria del Nord America che nasce con scopi ornamentali per acquari e giardini, introdotta in natura per l’errato smaltimento delle acque.

Alga "aliena": i lavori proseguono anche nel lago di Garlate FOTO
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Prosegue il progetto di contenimento dell'alga "Elodea nuttallii" nei laghi di Olginate e Garlate. Dopo i primi lavori nel lago di Olginate sulla sponda di Calolziocorte (LEGGI QUI), l'attività è proseguita anche questa settimana sulle sponde del bacino di Garlate.

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Progetto di contenimento di Elodea nuttallii

Assicurare il mantenimento e il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente dell’habitat lacuale. È questo l’obiettivo del Progetto di contenimento di Elodea nuttallii nei laghi di Olginate e Garlate avviato nei giorni scorsi dal Parco Adda Nord per limitare ed eradicare la presenza della specie vegetale aliena invasiva. Elodea nuttallii costituisce una minaccia per la biodiversità delle comunità acquatiche in cui si stabilisce raggiungendo, in certi casi, coperture quasi monospecifiche dell’area su cui imperversa.

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Ma cos’è Elodea nuttallii? Perché combatterla?

Il nome italiano è peste d’acqua comune, si tratta di una pianta acquatica perenne a riproduzione vegetativa originaria del Nord America che nasce con scopi ornamentali per acquari e giardini, introdotta in natura per l’errato smaltimento delle acque. Oggi è diffusa anche in Europa (e nel Nord Italia) in laghi e fiumi. È costituita da esili fusti lunghi 3-4 metri, ramosi e fogliosi, predilige acque poco profonde, massimo 6-8 metri. In estate quando le radici si deteriorano, le piante si staccano dal substrato e formano il tipico tappeto galleggiante che spesso si vede sui nostri laghi. Elodea nuttallii può così dar vita a densi popolamenti monospecifici che ombreggiano e inibiscono la crescita delle macrofite autoctone con gravi conseguenze sull’habitat acquatico; inoltre impoverisce d’ossigeno l’acqua con ripercussioni negative sulla fauna ittica.

Fasi del progetto

1) Monitoraggio preliminare per stimare l’estensione del popolamento e il livello di invasività della specie.
2) Interventi di sfalcio meccanico tramite imbarcazione dotata di barra falciante che permette la rimozione dell’apparato radicale.
3) Posa e fissaggio, da parte di sommozzatori, di teloni in juta (materiale biodegradabile) per ombreggiare il fondale e impedire la crescita di ricacci.
4) Posizionamento, nei tratti d’acqua senza i teli, di nuclei di macrofite autoctone in linea con la vegetazione già presente.
5) Monitoraggio post operam (5 anni).

Aree di intervento, tempistiche e costo dei lavori

  • Lago di Olginate: nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT2030004 gestita dal Parco Adda Nord
  • Lago di Garlate: l'elodea nuttallii è presente in tale bacino lungo le sponde dei Comuni di Pescate, Garlate, Lecco e Vercurago.

I lavori sono cominciati lunedì 13 gennaio e si concluderanno entro il 28 marzo 2020. Il progetto di importo complessivo pari a 60.000 euro è finanziato da Regione Lombardia e dalle società Cartiera dell’Adda S.p.A. e SIME Energia s.r.l., nell'ambito di compensazioni ambientali.

Le buone pratiche per tutti

Tutti i cittadini e, in generale, chi naviga sul lago può aiutare Parco Adda Nord a limitare la diffusione di questa specie aliena invasiva. Come? Adottando semplici accorgimenti nella vita di tutti i giorni.

1) Pulire bene la barca prima e dopo la navigazione nel lago;
2) Lavare con acqua calda o salata e asciugare l’attrezzatura che si utilizza per navigare;
3) Svuotare sempre dall’acqua sentina, serbatoi, secchi;
4) Non rilasciare acqua, piante o animali in un bacino diverso da quello d’origine;
5) Utilizzare solo piante autoctone per gli acquari (ad esempio di Elodea nuttallii ora è vietato il commercio)
6) In caso di avvistamento Elodea nuttallii avvisare le autorità competenti.

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